I Quattro Elementi di Jan Brueghel di nuovo insieme a Milano. Il 27 marzo è stata inaugurata la mostra “Rizómata Terra, Aria, Acqua, Fuoco – Il Ritorno di Brueghel all’Ambrosiana” a cura di Marco Navoni, Dottore dell’Ambrosiana.

Per la prima volta dopo più di 200 anni sarà possibile tornare ad ammirare, tutti insieme, i Quattro Elementi che nel 1796, dopo l’ingresso trionfale di Napoleone in città, vennero sequestrati dal commissario di guerra francese e dal ministro della cultura e portati a Parigi. Oltre ai Brueghel vennero portati via anche il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e il manoscritto con le opere di Virgilio appartenuto a Francesco Petrarca. In seguito alla caduta di Napoleone e al Congresso di Vienna del 1815, appositi commissari vennero mandati a Parigi per reclamare le opere requisite. Per l’Ambrosiana però la restituzione non fu completa e l’allegoria dell’Aria e della Terra rimasero a Parigi, mentre tornarono a Milano Acqua e Fuoco.

Oggi gli elementi tornano a casa. Grazie alla collaborazione con la direzione del Museé du Louvre le due allegorie ora esposte a Parigi sono state digitalizzate con il concorso della ditta Hall9000; i video con i dettagli ad alta risoluzione di tutti e quattro i dipinti saranno visibili in mostra e terminata l’esposizione la serie rimarrà, seppur in modo virtuale, ricomposta. Con questa mostra si torna così alle radici, come indica il titolo Rizómata. “Rizómata è la parola greca che letteralmente significa “radici” – spiega Marco Navoni, curatore della mostra -. La usò il celebre filosofo Empedocle, vissuto a metà del V secolo a.C., per indicare i quattro elementi fondamentali da cui sarebbe costituito l’universo intero: il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra”. Questo “schema” per leggere e interpretare l’Universo ebbe grande fortuna nella cultura greca prima e in tutta la cultura occidentale poi. Ma con una grandi differenze tra gli antichi filosofi greci e i medioevali.

“Quando il cardinal Federico Borromeo commissionò a Jan Brueghel i Vecchio i dipinti pensava alla Natura come luogo dove era possibile leggere l’impronta del Creatore – continua il curatore dell’esposizione – Anzi, dalla Creazione era possibile e doveroso risalire al Creatore stesso, secondo quanto afferma san Paolo, all’inizio della lettera ai Romani, dove si legge: «Dalla creazione del mondo in poi, le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità»” (1,20). La mostra vuol così essere non solo un grande omaggio a Brueghel ma un ritorno al passato e un omaggio al cardinale Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca Ambrosiana.

La visita all’esposizione sarà inserita nel percorso di visita della Pinacoteca e del Codice Atlantico, ma sarà anche visitabile singolarmente con un biglietto esclusivo di soli 5 euro. E per conoscere sempre più il genio del pittore fiammingo Marco Navoni incontrerà i visitatori per una lezione sabato 31 marzo alle ore 15.30 e sabato 28 aprile alle ore 15.30. Ingresso gratuito.

Oltre ai Quattro Elementi di Brueghel arriva in Ambrosiana anche il Francesco I di Tiziano che verrà posizionato accanto all’Adorazione dei Magi e alla Maddalena. Il dipinto, così come i Brueghel, sono frutto di uno scambio con il Museo del Louvre che inaugura il 29 marzo la mostra “Sant’anna – L’ultimo capolavoro di Leonardo da Vinci”. Da Milano per l’esposizione francese sono partiti la Sacra famiglia e il San Giovannino con l’agnello di Bernardino Luini