Sabato 10, domenica 11, lunedì 12 e martedì 13 luglio 2010 si svolge la seconda edizione di “Villimpenta tra Scaligeri e Gonzaga” al Castello di Villimpenta (MN).

Il Castello di Villimpenta (MN) deve il nome ad una variante del latino Villa Picta, cioè città dipinta. La storia, o la leggenda, vogliono che la fortezza sia stata fatta costruire da Attila il terribile. Nel 1391 il Castello di Villimpenta, sino ad allora di proprietà degli Scaligeri, venne acquistato dai Gonzaga. In questa affascinante epoca sarà ambientata la Festa Medievale che celebra e rievoca i fasti dell’antico maniero. Per quattro giorni, dame e cavalieri, mercanti e popolani, artigiani e arcieri, condurranno il visitatore nelle affascinanti atmosfere del XIV secolo.

Quest’anno l’evento è caratterizzato dal fine settimana (10-11 luglio) nel quale all’interno del Castello verranno allestiti un accampamento e un mercato medievale con armati e civili che animeranno le antiche mura con scene di vita quotidiana, ronde armate, duelli e tenzoni e da quattro eccezionali serate di teatro a tema medievale con il seguente programma:

Sabato 10 luglio 2010, ore 21,30
“LU SANTO JULLARE FRANCESCO” CON MARIO PIROVANO
Colui che è considerato unanimemente l’erede di Dario Fo in uno spettacolo firmato e diretto dal premio Nobel.
“Lu Santo Jullàre Françesco” è un monologo in cui prende vita un’intera serie di personaggi dell’Italia medievale: Papi e Cardinali, soldati sui campi di battaglia, contadini e venditori al mercato, monaci e cavapietre.
La realtà storica e la tradizione popolare si intrecciano senza sosta nel ripercorrere alcuni dei momenti più significativi della vita di Francesco: la richiesta di approvazione della Regola al Papa Innocenzo III, la predica agli uccelli, l’incontro con il lupo, la malattia agli occhi.
Lavorando su leggende popolari, su testi canonici del Trecento e su documenti emersi negli ultimi cinquant’anni, Dario Fo elabora un’immagine non agiografica di san Francesco: spogliato dal mito, ritroviamo un personaggio provocatorio, coerente, coraggioso, ironico.
Del resto era lo stesso Francesco a definirsi “jullare di Dio”, e questo proprio negli anni in cui l’imperatore Federico II promulgava un editto contro i “Joculatores” considerandoli buffoni osceni!
Dice Fo: “Della giullarata Francesco conosceva la tecnica, il mestiere e le regole assolute. Non teneva mai prediche secondo la convenzione ecclesiastica, anzi, rifiutava l’andamento del sermone. Sappiamo pure che cantava, recitava, si muoveva con tutto il corpo, braccia, gambe, piedi, suscitando divertimento ma anche commozione fra i presenti… ”
Ne è esempio la famosa “concione di Bologna”. Nel 1222 il Santo, invitato a tenere un’orazione sulla guerra di nuovo esplosa contro gli Imolesi, si rivolge ai presenti con la classica “provocazione a rovescio” dei giullari, cosicché esalta la guerra e condanna la pace. L’effetto è immediato, tanto che il popolo chiede a gran voce la pace che verrà firmata di lì a breve.
Il carattere dirompente della provocazione di Francesco risalta anche nella scena dell’incontro con il Papa, quando chiede di ritornare al messaggio del Vangelo al di là di ogni ipocrisia; come pure quando decide di parlare al lupo dimostrando di non temere il diverso, il “nemico”.
La pace, la guerra, l’amore per la natura, lo spirito di fratellanza tra gli uomini, il dolore e la gioia, la ricchezza e l’umiltà… temi di ieri e di oggi, in uno spettacolo che diverte, commuove e provoca.
www.mariopirovano.it

Domenica 11 luglio 2010, ore 21,30
LE NOUVEAU CIRQUE MEDIEVAL CON IL FABER TEATRO
Ci sono una tenda, un padre burattinaio, una madre musicista, uno zio cantante, una zia acrobata, una balia giocoliera, un figlio.
In ogni festa, palio, taverna, si accampano, accendono il loro fuoco e vi intrattengono con numeri di acrobazia e giocoleria, con canti e musiche in latino e in francoprovenzale, con leggende interpretate da burattini.
www.teatrodastrada.org

Lunedì 12 luglio 2010, ore 21,30
FUOCO PELLEGRINO CON I DULCAMARA
Il fuoco è stato un elemento fondamentale nella storia umana, ricco di significati diversi. Di volta in volta strumento di sopravvivenza e di sviluppo, simbolo di vita, elemento di distruzione e di purificazione, immagine stessa del divino e del trascendente. In questo spettacolo ci piace richiamare il fuoco che accompagnava i pellegrini nel loro cammino attraverso l’Europa del Medioevo alla volta dei luoghi della Fede, illuminando i loro passi e fornendo loro ristoro e protezione. Ma non solo… ci piace anche ricordare il fuoco dei saltimbanchi e sputa fuoco che portavano la loro arte in paesi e palazzi per conquistare i sogni e i cuori di un pubblico colto dallo stupore e dalla meraviglia nel vedere le fiamme che diventano gioco….
Certamente questi due modi di portare il fuoco si sono incontrati tante volte in molti luoghi, ovunque gli uomini, le donne e i bambini si riunivano per ristorarsi e divertirsi.
E dove ci si ristorava e divertiva non poteva mancare la musica. La musica che accompagna, sottolinea e si alterna con il fuoco che diverte e si diverte, musica sacra e profana come sacro e profano è il fuoco.. il fuoco e la musica che offriamo al vostro diletto.
www.ladulcamara.it

Martedì 13 luglio 2010, ore 21,30
NOSTRADAMUS CON LA COMPAGNIA TUTTOTONDO
Nostradamus, vedendo le brutture del mondo futuro (cioè, quello contemporaneo) ricerca ed individua 4 eventi storici agendo sui quali, se le cose andassero diversamente, il mondo futuro prenderebbe una strada diversa, migliore. Affida una missione specifica a 4 importanti personaggi della storia: un Cavaliere Crociato, San Francesco, il padre di Leonardo da Vinci, Marco Polo: tuttavia nessuno di loro, per errore, incapacità, sfortuna, fraintendimento, calcolo personale, riesce nel proprio intento, e sembra non esserci soluzione… finché un inaspettato colpo di scena rende il pubblico stesso protagonista della storia. Il progetto artistico è quello di unire il teatro di prosa al teatro di strada, per dar vita ad uno spettacolo arricchito con arti circensi e musica, ma che abbia nelle parole e nell’emotività degli attori (e nella solidità della drammaturgia) la sua forza trainante.
L’elemento visuale e tecnico, o l’effetto pirico, lascia così spazio alla recitazione ed alle emozioni dell’attore, e ricompare, nascosto, trasformato, al servizio della scena e della storia. Lo spettacolo racconta una storia unitaria suddivisa in quadri direttamente collegati e consecutivi, al cui interno possono aprirsi divertenti parentesi comiche, ma che non distraggono dalla storia stessa. Ci sono canti, svariate tecniche teatrali e di strada (racconto, pantomima, recitazione, giocolerie, trampoli, una grande illusione sui lanci di coltello) ed effetti pirici, ma sempre contestualizzati e mai forzati o gratuiti.
Sulla scena agiscono molti personaggi, che prendono vita grazie all’interpretazione dell’attore e all’utilizzo di un pochi elementi del costume: un bastone, un cappello diventano quindi sufficienti (come nel teatro elisabettiano) per creare la convenzione teatrale del cambio personaggi. La storia è sostenuta dalla recitazione degli attori e dalla musicalità della parola che rende evidenti e facili gli spostamenti nello spazio e nel tempo. Anche i cambi scena avvengono con gli ingressi e le uscite dei personaggi, o la loro vestizione in scena. Sono previste quinte fisse e quinte mobili, trasportate dagli attori stessi per cambiare la scena, o per nascondersi dietro di essere e comparire all’improvviso, grazie a semplici effetti ottici (la quinta che cade rapidamente – ma senza rumore – davanti al personaggio stesso) La progressione dello spettacolo tiene conto di un ritmo sempre sostenuto sul quale si innestano più ampi respiri, che portano ad un finale scoppiettante e musicale, dove il pubblico si ritrova protagonista della soluzione finale.
www.spettacoliatuttotondo.it

Direzione artistica:
Associazione Culturale Italia Medievale

Con la partecipazione di:
Gilda del Loto Nero
Ordine del Basilisco
Compagnia dei Squarzacoje
Ordine delle Lame Scaligere
Le Arti Folli