L’Associazione Un fiume d’arte inaugura dalle ore 17:30 sabato 7 settembre la mostra “Oltre il quadro” dedicata al pittore Donato Frisia. L’esposizione, curata da Chiara Medolago, si terrà in Pinacoteca Vanni Rossi a Ponte San Pietro fino a domenica 22 settembre.
Tra paesaggi, natura ed espressione astratta e informale l’arte di Frisia conduce l’osservatore a giocare nei meandri della memoria e del suo vissuto, andando alla scoperta della bellezza dei colori e del mondo delle infinite emozioni umane.

Fotografia di ©Elisa Marchelli

OLTRE IL QUADRO di Donato Frisia

La mostra “Oltre il quadro” è dedicata all’artista Donato Frisia, che con sincera autenticità ci conduce alla scoperta di un’Arte che è tecnica, gesto, colore e soprattutto costante sperimentazione, tipica qualità che ci permette di contraddistinguere un vero artigiano dell’arte.

Questa sperimentazione (anche tecnica) insieme all’interessante capacità di variare la scelta dei soggetti rendono l’artista un abile maestro della natura e dei sentimenti. Con acuta attenzione ed intelligente freschezza riesce a passare da un’arte di taglio figurativo a quella di taglio informale, dando sempre importanza alla realtà, vero ed autentico focus, da cui si sprigiona l’ideazione e la successiva creazione artistica. Una realtà che mette nudo i ricordi dell’uomo e del pittore, i suoi sentimenti, le atmosfere naturali e quei luoghi, come la Laguna veneta e la Bretagna, che durante la sua vita ha conosciuto e ha potuto davvero ammirare.

Proprio i colori sviluppano una marcata importanza non solo di significato, ma anche di “creazione”. Ogni pigmento, ogni particolare tonalità, di cui la tela è impregnata, è realizzato ad hoc dal pittore, che con forte ispirazione trasferisce sulla superficie bidimensionale della tela fragili emozioni, intensi sentimenti che necessitano di essere ascoltati, di una loro espressiva traduzione pittorica.
Altro elemento imprescindibile per Donato Frisia è una garbata e gentile osservazione del soggetto da ritrarre, sia esso un paesaggio, una folla di persone, una figura umana, un acceso pàthos, che con abile destrezza esecutiva viene (e verrà) legato indissolubilmente al quadro, creando un’unica intesa tra realtà e arte, tra pensiero e creazione.

Il pittore riesce in questo modo con viva presenza a scovare nella natura selvaggia, nei paesaggi urbani, i suoi precisi soggetti che emergono dai quadri con straordinaria nitidezza di forme e di vissuto. Nei quadri, però, vengono trascritti gli originali colori del luogo e la vera ed autentica atmosfera di luci e suggestioni, che da esso scaturiscono con viva e personale espressione.

Oltre ai boschi, alle lagune e alle città, un soggetto molto amato dal pittore è l’acqua proprio per il suo essere costante movimento, per il suo magnetico e complesso colore, per la sua forza attrattiva e “riflettente”. Gocce d’acqua e riflessi divengono un singolare strumento per osservare un mondo capovolto, a testa in giù, dove tutto tende a dilatarsi, a confondersi, a perdersi in luci, colori e percezioni visive indefinite.

Anche la musica è musa ispiratrice per Frisia. Ascoltando le note di Fryderyk Chopin e Claude Debussy, crea le cosiddette Sinestesie, opere non-figurative, astratte, permeate da un coinvolgente carattere cromatico. Opere che sono concrete emozioni e differenti sensazioni, uditive, visive e tattili. Queste surreali connessioni sono l’amorevole frutto della collaborazione dei sensi, vista, udito e tatto, che nel gesto tecnico trovano la loro realtà, grazie anche alla forza creatrice dell’arte, insita nell’animo dell’artista.

Chiara Medolago
Storica e critica d’arte