Va in scena la 14ª edizione di “Formaggi d’Autore”, promossa dall’Associazione Gualdo Terzo Millennio, in collaborazione con Slow Food Marche, una ricca vetrina nazionale dei prodotti lattiero-caseari. Un viaggio tra i saperi e i piaceri sensoriali di quel “mondo bianco”, frutto dell’antica cultura pastorale che ancora lavora con passione. La kermesse Formaggi d’Autore è ormai un classico nell’agenda di primavera di un esercito di gourmet e, anno dopo anno, sta diventando sempre più un punto di riferimento per i produttori italiani di ogni regione, protagonisti dell’intera filiera, e per un vasto pubblico di appassionati alla ricerca del gusto ma anche di quei piccoli segreti per scoprire i valori nutrizionali dei formaggi, come renderli versatili in cucina, come riconoscerli per evitare le truffe. L’intero paese è coinvolto: le bancarelle degli espositori s’installano tra le vie tortuose e strette che guardano ai non lontani Monti Sibillini, la grande piazza centrale e la passeggiata che si snoda tra i giardini.

E ci sarà solo l’imbarazzo della scelta tra gli erborinati (gorgonzola, roquefort), gli stagionati (grana, parmigiano, pecorino) e i formaggi freschi tra cui la Mozzarella di Bufala che secondo Coldiretti è stata consumata nel 2009 da quasi un italiano su due e si classifica tra i formaggi preferiti a livello nazionale e internazionale dove svolge un ruolo di traino del Made in Italy. Uno spazio d’onore sarà riservato, inoltre, a quei prodotti caseari tutelati dai Presidi Italiani (per la valorizzazione dei prodotti a base di latte crudo). Tra questi il Castelmagno d’alpeggio della Val Grana, la meno profonda della Valli di Saluzzo in Piemonte. Prodotto con latte vaccino e piccole aggiunte di latte di pecora, con la maturazione la pasta assume sfumature blu – verdastre che ne determinano un´erborinatura naturale unica. Lo sapeva anche l’Imperatore Carlo Magno che dopo averlo scoperto per caso, ospite del Vescovo di Saluzzo, pretese che mai mancasse alla sua Corte.

Qualsiasi persona che ha provato sul palato quell’aroma forte e piccante, capisce il perché di tanta passione. Sempre in Piemonte un altro Presidio si occupa del Montébore, conosciuto già alla fine del Quattrocento: era l’unico formaggio presente nel menù delle sfarzose nozze tra Isabella di Aragona, figlia di Alfonso, e Gian Galeazzo Sforza, figlio del Duca di Milano. Nell’ultimo periodo la produzione era stata sospesa finchè il Presidio l’ha letteralmente “risuscitata”. Tra i Presidi stranieri si segnala quello per il Pélardon affiné, in Francia. Sulla scia della positiva esperienza della scorsa edizione, anche quest’anno la kermesse marchigiana pensa a tutelare l’ambiente. Verranno usati piatti completamente biodegradabili (realizzati in mater-bi, un materiale derivato dall’amido di mais, completamente naturale e compostabile, in collaborazione con Cosmari) che contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra, il consumo di energia e di risorse non rinnovabili. Ci saranno contenitori per la raccolta differenziata e, novità assoluta, sarà creato uno spazio per le aziende del territorio che puntano alle energie rinnovabili (per la produzione di energia pulita per uso residenziale, agricolo e industriale). Sono iniziative ad “Impatto Zero” che hanno come come obiettivo la tutela del territorio attraverso lo sviluppo di un sistema di vita sostenibile. Insomma una rassegna per tutti i gusti, dove non mancheranno i laboratori, gli spettacoli teatrali, sino alle animazioni per bambini. Per gli amanti della buona tavola, sarà allestita l’osteria “Odissea nello sfizio”, dove si potrà provare la cucina, ovviamente a base di formaggi, dei talentuosi chef Peppe Rossi e Aurelio Damiani, due dei migliori interpreti della tradizione marchigiana.

Il programma completo con appuntamenti ed orari è consultabile sul sito internet: www.Formaggi.biz.