29 marzo – 31 ottobre 2009 Palazzo Ducale

Data inaugurazione Sabato 28 marzo 2009 Ore 10.30 Teatro Bramante

Urbania, antica Casteldurante, in provincia di Pesaro e Urbino, prosegue anche nell’anno 2009 la sua tradizione più che decennale di mostre e di studi ospitati nel prestigioso palazzo ducale, già sede delle collezioni dei Della Rovere.
“Le città dei Della Rovere”, titolo della grande mostra che prenderà avvio il prossimo 29 marzo, è ricca di stimoli e di suggestioni e propone una ricca raccolta di carte geografiche, mappe e vedute, di grande interesse e rarità, del territorio del Ducato di Urbino prestate al Civico Museo di Urbania dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro la quale offre anche il sostegno economico decisivo per realizzare le mostre del PalazzoDucale.

La collezione cartografica della Fondazione offre l’opportunità di documentare l’iconografia delle città ducali: Cagli, Fossombrone, Pesaro, San Leo, Sant’Angelo in Vado, Senigallia, Urbino, oltre a Fano, che tuttavia risultava autonoma rispetto al Governo dei Della Rovere, dal XVI al XIX secolo. La mostra di Urbania propone una selezione di carte dedicate soprattutto alla rappresentazione delle città dell’antico Ducato di Urbino, arricchita da altri cimeli cartografici provenienti dalle collezioni della biblioteca di Casteldurante, dove l’ultimo duca Francesco Maria II Della Rovere amava vivere e dove aveva fatto trasferire parte della biblioteca ducale, portata, poi alla morte del duca, a Roma, per volontà papale, per arricchire la nuova biblioteca alessandrina.
Le collezioni dei duchi Della Rovere comprendevano numerose mappe, vedute, paesaggi, anche a stampa. Ne facevano parte anche i due globi (terrestre e celeste) di Gerardo Mercatore che furono lasciati a Casteldurante e conservati ancora oggi nelle sale della biblioteca.

La famiglia Ubaldini, legata ai Della Rovere, tentò di ricostruire a proprie spese una nuova biblioteca a Urbania, dopo il trasferimento della libreria ducale, consentendo l’acquisto di nuovi libri, stampe, mappe e vedute, tra le quali anche la raccolta dell’Atlante Novissimo (1779-1785) tuttora conservato in loco in fogli sciolti.
Rispetto alla loro dimensione e importanza per l’epoca, le città dell’antico Ducato di Urbino sono piuttosto rappresentate negli atlanti di città del XVI e XVII secolo.
Questa massiccia presenza ha comportato da parte urbana un’attenzione particolare all’auto rappresentazione, alla promozione di un’identità civile e locale mi abbandonate, delle quali le piante prospettiche e le vedute urbane si fanno portavoci come fossero veri e propri elogi delle città. Le oligarchie cittadine sono dunque costantemente impegnate a documentare, celebrare, e favorire la rappresentazione della propria città in opere che ne potevano illustrare il decoro e il prestigio.
La città e la sua rappresentazione erano probabilmente qualcosa di più che strumenti di governo per la cultura dell’ambiente di Federico da Montefeltro, erano anche “macchine per pensare” attraverso l’impiego dell’immaginazione.

Il mito dello Stato dei Montefeltro e Della Rovere è concepito e rappresentato in un repertorio di carte e vedute come uno “stato paesaggio”, come una collezione di magnificenze, di città e di terre singolarmente legate alla dinastia ducale. Il paesaggio urbano veniva rappresentato come luogo della celebrazione dei trionfi e delle feste e particolarmente coltivato nell’ambiente ducale, nel quale si registrano anche numerose raccolte di mappe, vedute e “pitture de paesi”. Questo interesse era tuttavia collegato anche ad una specifica motivazione economica-politica. Poiché il Ducato derivava la propria potestà statuale dalla superiore autorità pontificia, i duchi avevano evitato, sin dalla seconda metà del XV secolo, di rappresentarlo come uno “stato” vero e proprio, ma piuttosto come un sistema disorganico di “città stato” singolarmente legato alla famiglia dei Della Rovere. Ciò creava, quindi le condizioni per rappresentare e celebrare lo stato come una collezione di città, terre e castella, come se esse fossero piuttosto delle proprietà private parti di uno stato territoriale in senso moderno, come un insieme di vedute e di paesaggi.
La mostra verrà arricchita da una sezione intitolata “L’officina del cartografo” che presenterà l’ambiente e la strumentazione di lavoro di un geografo del XVI-XVII secolo. La mostra vuole offrire una panoramica generale sulla strumentazione scientifica che gli artefici delle carte topografiche avevano in genere a disposizione tra Settecento e Ottocento.
Attraverso questi pochi esemplari, provenienti dalle collezioni dell’Istituto Tecnico per Geometri “Girolamo Genga” di Pesaro e dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, si è cercato di sintetizzare a grandi linee le fasi principali del processo di costruzione della carta topografica nelle epoche menzionate.
Inoltre, la mostra sarà arricchita da alcuni pannelli che propongono la visione del nostro territorio con gli occhi dei satelliti.

A cura di Giorgio Mangani e Andrea Cantile

29 marzo – 31 ottobre 2009
Palazzo Ducale
Orario: 10.00-13.00 / 15.00-18.00 – Chiuso lunedì

Il paesaggio invisibile
Il percorso espositivo dal titolo “Pimaverarte” sarà completato dalla mostra documentaria e fotografica “Il paesaggio invisibile”, frutto di una importante ricerca tra fotografia e geomorfologia, effettuata da Rosetta Borchia e Nesci Olivia, riguardante l’archeologia del paesaggio in pittura, riferita in modo particolare al fondale del dittico dei Duchi di Urbino Federico e Battista, dipinto ad olio nel 1466 alla corte montefeltresca di Urbino, opera di Piero della Francesca conservata agli Uffizi di Firenze. Si tratta di un’affascinante indagine che, attraverso un itinerario espositivo, ci porta a svelare un paesaggio non più immaginario ma solo nascosto tra le colline di Urbino e di Urbania, nel Montefeltro.
Secondo la ricostruzione di Borchia e Nesci, il paesaggio sullo sfondo del ritratto di Federico da Montefeltro rappresenta, in particolare, la vasta piana attraversata dal fiume Metauro a cavallo tra i comuni di Urbania, Peglio e Sant’Angelo in Vado. Sullo sfondo verso l’orizzonte, i monti della Massa Trabaria e l’Appennino tosco-marchigiano. Il fiume Metauro, al centro del dipinto, inizia il suo percorso ai piedi del monte Franzoso, al centro del quadro. Nella parte sinistra del dipinto il fiume e il lago lambiscono una vasta e amena tenuta di caccia dei Signori del Montefeltro: il Barco Ducale. Alle spalle del Duca Federico, sul lato destro del quadro, si può risalire la vallata fino alla suggestiva Rocca del Peglio. Una straordinaria rappresentazione topografica intesa a mostrare fedelmente ogni minuzia della realtà.

A cura di Rosetta Borchia e Olivia Nesci

29 marzo – 9 maggio 2009
Palazzo Ducale
Orario 10.00-13.00 / 15.00-18.00 / Chiuso lunedì

Nelle terre dei Della Rovere
Albissola Marina – Urbania
Ceramisti di oggi tra Liguria e Marche
Sarà anche possibile visitare, negli ambienti al piano terra del palazzo, una esposizione di ceramiche con laboratori didattici di artisti, frutto di un gemellaggio tra Albissola (Savona, patria di Sisto IV Della Rovere) e Urbania, realizzata sotto il segno della comune identità roveresca tra Liguria e Marche.
Due città protagoniste della grande tradizione ceramica italiana ed internazionale si confrontano attraverso la produzione contemporanea di una serie di autori, diversamente impegnati, chiamati per l’occasione a rappresentare il continuum artistico di un mezzo espressivo tanto affascinante e complicato qual è la terracotta. Nel segno del vissuto antico, rinascimentale, e in quello naturalistico e organico del Novecento e della Contemporaneità che avviene la comparazione fra differenti, eppure contemporanei, mondi della realtà immaginaria, mediante la fantasia che è lo strumento pratico con cui l’artista materializza i propri sentimenti o i propri pensieri universali. Nel segno, perciò, dell’autonomia della funzione estetica degli operatori di due luoghi che, pur coinvolti da esperienze diverse, hanno prodotto opere caratterizzanti un’epoca.

A cura di Germano Beringheli e Riccardo Zelatore

29 marzo – 3 maggio 2009
Palazzo Ducale
Orario: 10.00-13.00 / 15.00-18.00 / Chiuso lunedì

Con la partecipazione di
Associazione Amici della Ceramica, Urbania
Associazione Eleutheros, Albissola Marina

INFORMAZIONI
Biblioteca Comunale e Museo Civico Tel: 0722-313151/313140 [email protected]
Ufficio Turismo Cultura 0722313140 turicult