Quell’universo particolarissimo: il fascino dell’arte fiamminga in cinque capolavori a Gradara nell’ambito del progetto promosso dal Mibac

Viaggio in Italia. Capolavori dai Musei del Mondo
Una mostra “diffusa” per scoprire, attraverso grandi opere d’arte custodite all’estero, alcuni dei più visitati luoghi della cultura del nostro Paese.

Giovedì 14 giugno alle ore 18.00 sarà inaugurata la mostra Quell’universo particolarissimo: il fascino dell’arte fiamminga in cinque capolavori a Gradara nell’ambito del progetto culturale “Viaggio in Italia. Capolavori dai Musei del mondo” promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBAC e ideato e prodotto da Alef – cultural project management.

“Viaggio in Italia. Capolavori dai Musei del mondo” è un progetto espositivo, destinato a ripetersi ogni anno, che permetterà a importanti realtà museali straniere di esporre alcune delle loro opere chiave in differenti Istituzioni statali del nostro Paese. Obiettivo è quello di presentare al pubblico italiano capolavori provenienti da prestigiosi Musei internazionali, offrendo ai visitatori la possibilità non solo di scoprire e contemplare opere d’arte di grande valore custodite all’estero, ma anche di ammirare storici e suggestivi monumenti italiani.

Museo partner dell’edizione 2012 è la Fondation Bemberg di Tolosa in Francia che, a partire dal 14 giugno fino al 30 ottobre, presterà capolavori di grandi artisti a tre celebri castelli del nostro Paese: il Museo storico del Castello di Miramare, la Rocca di Gradara e il Castello Normanno-Svevo di Bari.

La mostra Quell’universo particolarissimo: il fascino dell’arte fiamminga in cinque capolavori a Gradara – patrocinata dall’Ambasciata di Francia in Italia – allestita nelle sale della Rocca di Gradara e aperta al pubblico dal 15 giugno al 29 ottobre 2012, presenterà cinque straordinarie opere legate alle personalità più rappresentative della pittura fiamminga del XV e XVI secolo: Rogier Van der Weyden, Adriaen Isenbrandt, Pieter Brueghel il Giovane, Ambrosius Benson e Joachim Patinir.