XVI edizione 10 giugno – 8 luglio 2012 Festival dello spirito e delle cose nelle terre della provincia di Pesaro e Urbino

Prende il via il 10 giugno dal Monastero di Montebello di Isola del Piano (come omaggio a Gino Girolomoni), il Festival itinerante “Ville e Castella”, nato nel 1992 con l’intento di portare cultura, spettacoli e convivialità nei luoghi più intriganti della provincia di Pesaro e Urbino. Tra le sue caratteristiche, c’è infatti quella di ambientare gli appuntamenti in luoghi inconsueti come antichi castelli, ville private, borghi storici, spazi naturali, montagne, boschi, grotte, ecc. Alle conferenze, che si tengono nel tardo pomeriggio, all’aperto, seguono cene servite sul posto, al tramonto, per chiudere le serate con spettacoli teatrali o musicali. Sensibile ai temi ecologici e alla matrice rurale del territorio, il festival, promosso dalla Provincia di Pesaro e Urbino (assessorato Politiche culturali) e realizzato dall’associazione culturale “Villa e Castella” in collaborazione con i Comuni di Acqualagna, Barchi, Fermignano, Frontone, Isola del Piano, Mondavio, Saltara, San Giorgio di Pesaro, San Lorenzo in Campo e vari sponsor, dedica attenzione alle persone e all’essere, piuttosto che all’apparire. Dal 2011, al nome classico si affianca la denominazione “Spiritualia” (festival dello spirito e delle cose nelle terre della provincia di Pesaro e Urbino), ad indicare l’interesse per la ricerca di senso, di risposte, prassi, esperienze e conoscenze. Ecologia e tecnologia, creatività e razionalità, piacere e felicità, distacco e attivismo, immanenza e trascendenza non sono state mai così contigue come in questi anni. La direzione artistica e organizzativa del Festival è a cura di Nino Finauri, Andrea Belacchi e Paolo Frigerio.
“Ville e Castella – evidenzia l’assessore alle politiche culturali della Provincia Davide Rossi – è una manifestazione d’eccellenza fortemente sostenuta dall’Amministrazione provinciale, che offre anche quest’anno appuntamenti unici ed originali: incontri che desiderano coinvolgere mente, spirito e corpo e che vorrebbero indurre ad una riflessione su un binomio, spesso inconsapevole ma propriamente umano: razionalità/creatività. Testimonianze ed esperienze di vita di relatori che attraverso il loro pensiero cercheranno di “concretizzare” la spiritualità spiegando come può inserirsi nel contesto del vivere quotidiano. Concerti di artisti eterogenei, con momenti di approfondimento attraverso meditazioni sonore di musica primitiva alla ricerca delle radici dell’esistenza. Spiritualità analizzata da prospettive differenti, mantenendo come tema costante quello di stimolare il pensiero su argomenti che vadano ben oltre la nuda materialità”.

1992-2012

Vent’anni di festival non sono uno scherzo, ma non è tempo di celebrazioni e nostalgie, non ancora. Seppur carichi di ricordi, siamo sempre sbilanciati in avanti, pronti a cogliere le urgenze personali e sociali, e motivati a creare nuove occasioni di confronto, di bellezza, di pace. Figura tutelare di questa edizione sarà Gino Girolomoni, a cui non perderemo occasione di fare riferimento. L’immagine del festival riproduce il suo monastero, la sua locanda, la sua cooperativa, la sua utopia, la sua e – come ripeteva spesso – “la nostra madre terra, che ci nutre, e noi dobbiamo custodirla”.
Le conferenze

Giorgio Fornoni, da giornalista sensibile e coraggioso, ha incontrato personaggi e storie che meritano di essere conosciute, per capire un po’ meglio la nostra contemporaneità. San Francesco è stato un protoecologista? Ce ne parla Ortensio da Spinetoli. Erri De Luca, poeta operaio e ebraista per volontà, è un grande sacerdote della parola. Silvia Cecchi, che maneggia la legge per mestiere, si pone e ci pone delle domande sul senso della giustizia. Duccio Demetrio da anni raccoglie i segreti dell’animo umano, depositati nei diari, e ne conosce i silenzi. Lucia Tancredi indaga l’intimità di due donne speciali, Adriana Zarri e Julka Schucht, cercando l’universale nel privato. Andrea Segré ci spiegherà perchè un altro mondo è possibile, anzi, auspicabile, anzi, inevitabile. Marcello Balzani avrà gioco facile a dimostrarci che la cattiva architettura non è solo quella che cade alla prima scossa. Nicolai Lilin racconta la sua vita, le gang siberiane, i tatuaggi, la guerra in Cecenia e infine la lenta rinascita. Gli amici di Nomadelfia hanno tutta la nostra simpatia, perché realizzano una utopia senza essere preda della conseguente malinconia. Elena Stancanelli racconta una vicenda poco nota ma spiazzante: pensavate che “La vita è bella” di Benigni fosse
un’assurdità? Infine Filippo Mondini e don Tonio Dell’Olio ci riportano all’attualità, a quelle voci di speranza da santificare, nel loro contrasto con gli orizzonti orridamente basici delle mafie.

I concerti e i reading

La nostra simpatia per world music e contaminazioni varie appare evidente anche in questo cartellone. Divertiamoci con le etichette. I Tijmbrando Group praticano l’easy-fusion, il trio Consolmagno-Salvatori-Spinaci occhieggia verso l’ambient-etno-jazz, i Sacateca riducono le dosi di jazz per aggiungere un pizzico di afro-latin-soul, i Dissoi Logoi approfondiscono l’arcaico-minimal-esoterico, gli Enten Hitti affondano nell’ipno-natural-protomusic, i Syd Arthur sono new psichedelic-Canterbury rock al 100%, come Lassociazione è 100% folkrock, ma con un po’ di kombat. I Magic Tombolinos sono combo, cioè ne combinano di tutti i colori (balkan, gypsy, jazz, flamenco, latin, tango, hip hop e drum&bass), come imprevedibile è l’Intemporanea Ensemble di Mario Mariani, tra fluxus, tredicafonia (che viene dopo la dodecafonia) e istrion-music. La Contraclau propone new medieval-troubadour, mentre Frida Neri un reading poetico, canzone-teatro musicalmente autoriale. Roda de Choro è quasi filologia, ovvero folk brasiliano precontaminazioni, mentre Ur.L.O. è 150 anni più giovane, con il suo digitalambient-sound nonché real-time music, su cui si innesta, tanto per ottenere i pieni crismi culturali, una vera voce lirica. Antonio Cavanna narra di uomini, barche e mare; il bello è che si tiene su una barca in navigazione. Quindi…neorealismo.

I seminari

Parlare va bene, ma fare è meglio. Per questo vi offriamo anche varie opportunità per usare il corpo, le mani, il respiro, l’udito, tra una cena, una conferenza e un concerto. Approfittatene. Con Massimo Ottoni potrete sperimentare e apprendere i segreti del disegnare immagini effimere con la sabbia su un vetro. Mariolina Zitta è una esperta di musica naturale, fatta senza strumenti canonici, sviluppando così la sensibilità ai suoni. Perfetto per bambini, ideale per adulti. Lama Tarchin vi guiderà nella profonda e appagante meditazione buddhista, al tramonto, sui prati del monte Acuto. Rosangela Pozzi invece vi conduce ad una meditazione più attiva, itinerante, con l’implicazione di tutti e 5 i sensi, sempre al tramonto, sempre per boschi.

Esercizi di complessità

Come già pionieristicamente facemmo nel 1993, riprendiamo la collaborazione con lo psicosociologo Luca Chiocci, che prenderà parte alle conversazioni, cucendo tra loro gli interventi dei vari relatori, per esaltare la complessità dei saperi e individuare dei punti di interconnessione in ciò che è stato detto e fatto, stimolare la riflessione e dare avvio ad un costituente progetto di scuola di pace da sviluppare poi nei prossimi mesi invernali. Ville e Castella cerca di essere non solo uno spazio di intrattenimento colto e piacevole (per carità, sarebbe già molto così) ma un laboratorio di crescita collettiva. Non abbiamo grandi obiettivi, vogliamo solo salvare il mondo.

Il programma è sul sito www.villecastella.it – aggiornamenti in tempo reale su facebook
Info e prenotazioni: 339.2556065