Astronave Torino-turin Spaceship Company è il titolo della mostra che si apre al Miaao il 6 ottobre 2007 e che segna il take-off, la fase di ‘decollo’ verso Afterville, rassegna di manifestazioni ufficialmente collegate al prossimo Congresso Mondiale degli Architetti Uia Torino 2008, dedicate alle interferenze concettuali e figurative tra il pensiero progettuale e l’immaginario della fantascienza nel ‘900. Progetto ideato per la Fondazione Oat da Undesign, Michele Bortolami e Tommaso Delmastro con Fabrizio Accatino e Massimo Teghille, Afterville diviene un marchio ‘ombrello’ sotto il quale si svolgeranno molti eventi e mostre, con diversi curatori e partecipanti, a partire dall’ottobre 2007 sino a tutto il 2008.

Come ‘anteprima’ e vernissage di questo ciclo di eventi, dal 6 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008 il Museo Internazionale delle Arti Applicate di Torino allestirà la mostra Astronave Torino, che descrive, secondo un progetto elaborato da Enzo Biffi Gentili e Luisa Perlo, un particolare sviluppo del tema della città futura o post-città, attraverso la ricostruzione di momenti inediti o rimossi di ricerche e sperimentazioni ‘spaziali’, nei settori dell’architettura, della pittura, del design e dell’artigianato metropolitano, tutte collegate direttamente o indirettamente a una ‘eccentrica’ storia culturale di Torino.

Saranno ricostruite e documentate, per ‘reperti’ e ‘campioni’, quattro tappe del trip di una Turin City Ship che si svolge tra gli anni ’60 del XX e gli inizi del XXI secolo:

  • 1) disegni e testi di architettura nucleare e di urbanistica spaziale degli anni ’50 del ’900 di Enzo Venturelli (Torino 1910-1996), interessantissimo e non abbastanza ‘riconosciuto’ architetto espressionista e ‘fantascientifico’, autore della casa-studio della scultore Umberto Mastroianni sulla collina di Torino, recensita da Bruno Zevi, e di un altro capolavoro appunto ‘alieno’ come il Rettilario al Parco Michelotti, che è stato insignito dall’Ordine degli Architetti di Torino del premio Architetture rivelate 2006. Un’opera ‘utopica’ di valore straordinario da rivalutare anche per anticipatorie riflessioni e soluzioni relative ai problemi del traffico e dell’inquinamento, e da inserire in una specifica tradizione progettuale subalpina di visionari e irregolari come Alessandro Antonelli, Carlo Mollino, Toni Cordero e Leonardo Mosso. Di quest’ultimo, vivente, sarà esposta la maquette della sua cibernetica Città programmata autogestibile del 1968 progettata con la moglie Laura Castagno, con il supporto, per la prima volta, del calcolatore elettronico.
  • 2) una curiosa iconografia ‘astrale’ originata dalla rivista “Pianeta”, ovvero l’edizione italiana pubblicata a Torino della francese “Planète” di Louis Pauwels, fenomeno culturale europeo degli anni ’60, i cui contenuti hanno ispirato altre successive mitiche riviste come “Wired”. Nel 1963 il direttore artistico di “Planète” Pierre Chapelot inseriva tra i primi pittori di un nuovo “realismo fantastico” il belga Jean Triffez, le cui opere a suo dire “reinventano il cosmo”. Di Triffez, poi attivo per molti anni in Italia e da noi scomparso, saranno mostrate diverse ‘esoteriche’ opere, alcune in collezione Miaao, di straordinaria inquietudine espressiva. E ancora diversi svolgimenti del tema ‘spaziale’ negli anni ’70 come quelli del parigino Groupe Space che ebbe tra i suoi patrons Michel Foucault, composto da Jean Allemand, Maxime Defert, Michel Guéranger, con quadri già ispirati a immagini Cad e 3D, alla modellazione tridimensionale architetturale.
  • 3) inedite ‘creature spaziali’ della Mutoid Waste Company, di nuovo a Torino dopo la performance della Macchina del tempo alla Cavallerizza Reale nel 2002, perturbante azione ‘metalmeccanica’ in occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. Un loro gigantesco robot farà da guardiano alla porta di San Filippo Neri, sede del Miaao.
  • 4) lavori, tra science fiction e grotesque, prodotti da un attivissimo milieu torinese-internazionale di architetti-artisti come Marco Patrito, autore della famosa multimedia graphic novel Sinkha e Tullio Rolandi, mago di rendering futuribili; di artieri come Michele Guaschino con i suoi ‘mostri’ e Germàn Impache con le sue ‘astronavi’; di eclettici riciclatori come l’editore di fumetti Vittorio Pavesio e l’artigiano metropolitano Bruno Petronzi sino all’arte microscopica, prodotta usando ‘nanotecnologie’, dei grafici Alessandro Scali e Robin Goode.

Tutti ‘artigiani curiosi’, secondo una felice definizione di Orlando Perera, riconosciuti come ‘eccellenti’ dalla Regione Piemonte. Ma anche autori più ‘tradizionali’, almeno dal punto di vista delle tecniche, come la fotografa Giulia Caira, che espone un inedito ritratto horror dell’architetto Hans Hollein e Giampietro Fontana, esponente da riscoprire dell’ ‘architettura disegnata’ anni ’80.

L’esposizione sarà integrata da una sezione di opere in vendita intitolata Ship e Shop, che poi diverrà parte integrante della mostra mercato Christmas Crafts, allestita nella Galleria Sottana del Miaao dal 1 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008, e sarà così possibile comprare artefatti ‘alieni’. Astronave Torino avrà anche una soundtrack ovvero ‘colonna sonora’ particolarmente curata.

Dal pulpito dee-jay della Galleria Sottana del Miaao durante l’inaugurazione verranno diffuse da Gabriele De Rienzo musiche ‘cosmiche’ (dalle francesi anni ’70 come Magic Fly del groupe Space di Didier Marouani e Onyx del gruppo Space Art di Dominique Perrier e Roger Rizzitelli, alle italiane, comprese quelle ‘baraccone’) e, successivamente, organizzate esecuzioni ossessive ed ‘extraterrestri’ dal vivo, il cui climax verrà raggiunto il 10 novembre 2007 durante la Saturday Night Art Fever di Artissima con l’esibizione, nell’Oratorio di San Filippo Neri, della Universal Band che porterà il suo tributo agli ‘spaziali’, mitici Rockets.