In concomitanza con la riapertura del Broletto dopo i restauri finanziati per i 150 dell’Unità d’Italia, la mostra illustra il percorso risorgimentale di Novara, con particolare attenzione alla battaglia del 23 marzo 1849. L’evento viene raccontato ed illustrato con l’ausilio di dipinti, stampe e documenti d’epoca. Un percorso destinato a diventare patrimonio permanente dei Civici Musei di Novara.

Nel Broletto riaperto dopo i restauri finanziati nell’ambito delle Celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, una importante esposizione racconta la Battaglia di Novara, uno dei momenti forse più determinanti dell’intero Risorgimento. Ma se la celebre battaglia combattuta il 23 marzo del 1849 alla Bicocca, sobborgo della città, rappresenta il fulcro dell’esposizione, l’indagine si allarga anche al prima e al dopo l’evento, dalla fine del Settecento all’Unità d’Italia.
L’Italia ricorda il 23 marzo 1849. Dalla battaglia all’Unità. Il percorso del Risorgimento a Novara è più di una mostra. Negli intenti dei proponenti (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità Tecnica di Missione e Comune di Novara – Musei Civici, Associazione Amici del Parco della Battaglia onlus) l’esposizione temporanea è destinata a diventare patrimonio dei Civici Musei di Novara, che andrebbero così ad arricchirsi di una Sezione Risorgimentale permanente.
Il comitato scientifico che ha seguito questo progetto, nella persona del consigliere del Presidente del Consiglio per le celebrazioni del Centocinquantenario, Paolo Peluffo, dall’esperto e autore di numerosi testi sull’argomento Paolo Cirri, da Cristina Vernizzi e Claudio Rosso, hanno impostato il percorso espositivo secondo un doppio criterio, cronologico e tematico, con l’obiettivo di trasmettere queste importanti pagine di storia al più vasto pubblico.
Epicentro del racconto è, come si diceva, la sfortunata battaglia di Novara del 23 marzo 1849, evento che segnò la fine della Prima guerra di indipendenza italiana. A scontrarsi nel sobborgo della Bicocca della “brumal e fatal” Novara furono circa 70.000 soldati austriaci, comandati dal maresciallo Radetzky, più il corpo d’armata di Costantino d’Aspre, e 100.000 soldati del Regno Sardo guidati dal re Carlo Alberto, dal generale polacco Chrzanowski, dal capo di stato maggiore Alessandro La Marmora e dal duca Ferdinando di Savoia-Genova.

Davanti alla sconfitta e alle umilianti pretese degli austriaci, Carlo Alberto rifiutò di firmare la tregua e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II che la mattina del 24 marzo 1849 firmò l’armistizio. Quanto questo evento abbia contribuito a fare la storia della città, viene confermato dal fatto che Novara è uno di quelle città in Italia dove una battaglia risorgimentale e i suoi luoghi sono accuratamente ricordati con una grande rievocazione in costume, oltre che da visite guidate animate da un sodalizio appositamente costituito, l’ Associazione Amici del Parco della Battaglia.

Ma, accanto alla rievocazione dell’evento bellico e del ruolo di Novara nel Risorgimento nazionale, la mostra evidenzia come, proprio nei decenni risorgimentali, la città sia mutata: da “borgo” amministrativo, in vera e propria città, con una crescita economica, commerciale, urbanistica, culturale e sociale formidabile, che ha fondato le solide basi della Novara di oggi.
Il percorso espositivo prende avvio dalle sezioni introduttive dedicate al Settecento (passaggio di Novara al Piemonte) e al periodo napoleonico, per poi giungere alla Restaurazione e ai moti del 1821 (che ebbero la loro conclusione proprio a Novara), al periodo carloalbertino, e in maniera centrale al 1848-1849, con la battaglia del 23 marzo. Quindi alla fase di preparazione e alla Seconda guerra d’Indipendenza, con la quale il territorio novarese esce dagli eventi bellici, per giungere alle memorie e ai personaggi legati alla spedizione dei Mille, alla campagna del 1860, al brigantaggio e, infine, alla Terza guerra d’Indipendenza e alla presa di Porta Pia nel 1870.
Sul piano tematico, oltre all’aspetto politico-militare, l’esposizione approfondisce il parallelo sviluppo della città, nelle sue diverse forme, compresa l’espressione artistica. In questo modo, la mostra si collega idealmente alla concomitante riapertura e al nuovo allestimento della Galleria Giannoni, anch’essa allestita al Broletto.

Armi, cimeli e un plastico della battaglia provenienti dai campi di battaglia di Novara e delle località vicine, sede di scontri durante la Seconda guerra d’Indipendenza, riportano all’avventura risorgimentale. Oggetti d’uso, documenti, materiali commemorativi, stampe e dipinti ridanno la dimensione anche emotiva di quella battaglia e l’eco che segnò l’intero Risorgimento italiano. Sono testimonianze concesse dal Museo del Risorgimento di Milano, dai Civici Musei di Novara – molte provenienti da donazioni dei protagonisti e delle loro famiglie – dalla collezione del Monte dei Paschi di Siena, come il bozzetto di Piero Aldi per gli affreschi del Palazzo Pubblico senese, dedicato all’incontro di Vignale tra Vittorio Emanuele II e Radetzky.
Tra i numerosi supporti didattici con cui i curatori hanno voluto arricchire il percorso, da segnalare per la sua eccezionalità l’Album Grimaldi: la serie di preziose incisioni dedicate alla Prima guerra di Indipendenza in esso contenute si potranno sfogliare in touch screen, oltre che ammirare nell’originale concesso dal Museo del Risorgimento di Milano.

Informazioni per il pubblico: www.comune.novara.it