A Morro d’Alba la protagonista del paese è da sempre il “lacrima”: il vino corposo e deciso che ha reso la cittadina anconetana famosa in tutto il mondo. Ma pochi sanno che i morresi si son fatti conoscere anche per il loro attaccamento alle tradizioni. Organetto, triangolo e cembalo ne sono un esempio. Le voci maschili dei maggianti, ovvero gruppi di cantori locali, suoneranno questi antichi strumenti il 19 maggio camminando attraverso i vicoli ciottolosi, bussando ad ogni porta, risveglieranno così gli animi dei concittadini con il tradizionale canto rituale per la questua. Così, si usava un tempo: cantare per raccogliere il pranzo o la cena. Un pollo, qualche uova, un pò di farina…una tradizione ormai lontana, figlia del suo tempo, relegata alla memoria dei nonni che ogni tanto ne rinnovano il ricordo con qualche storia ai confini tra fantasia e realtà. Dopo la questua ci sarà il pranzo comunitario, festoso e animato in Piazza Barcaroli.

“O bbona gente che avedé ‘scoltado, portadece da bé’ ch’emo cantado”…è su questo ritornello che affondano le radici i riti pagani dedicati alla fertilità che trovavano la loro più folkloristica rappresentazione nel Cantamaggio, uno dei più noti canti rituali di questua. Il “maggio” in questo caso è l’albero, che fin dall’antichità era l’essenza ed il simbolo del potere germinativo e produttivo.

A Morro d’Alba non si viene solo per assaporare la tradizione storica e culturale, ma anche quella gastronomica. Dal sabato alla domenica i piatti tipici di Morro faranno bella mostra di sé su tavole e stand imbanditi per l’occasione. Gnocchi alla papera, tipicità locale, preparati dalle massaie morresi, tagliatelle del “Contadì” al ragù e fagioli con le cotiche per chiudere in bellezza. Ma per chi va di fretta e vuol gustare un pranzo a “portar via” per farsi una passeggiata nel centro storico la frittata con cipolla e pomodoro sarà la giusta soluzione. Non mancheranno chioschi con panini ripieni di salsiccia, piadine con prosciutto e formaggio oppure arricchite con le erbe, che da queste parti hanno gusti e aromi particolari. Le valli marchigiane erano conosciute fin dall’800 come territorio ricco di erbe da cucina.

Morro D’Alba, un tempo solo Morro, ovvero cumulo di sassi, sorge arroccato in collina. Affascinanti costruzioni in pietra, lasciano intravedere tra le fessure dei vicoli uno skyline emozionante. L’occhio si perde tra le vallate e le coltivazione che ci restituiscono l’immagine più autentica delle Marche. La cinta muraria a forma di pentagono irregolare dell’XIII-XV sec. con torrioni, e alcuni con una terrazza che offre il belvedere sono elementi caratterizzanti della Morro di allora. Non si può poi perdere il “camminamento” conosciuto come “la Scarpa” ovvero un percorso semicircolare, unico esempio in Italia di camminamento coperto che corre lungo tutto lo sviluppo della cinta fortificata, fiancheggiato da arcate da un lato e dai muri delle abitazioni con gli antichi ingressi dall’altro. Dagli spalti si possono ammirare gli scorci pittoreschi e insoliti sulla campagna circostante. Nelle vicinanze troviamo la senigalliese , le pendici del Conero, le vette dal San Vicino o le prime cime dell’Appennino umbro-marchigiano fino ai Monti Sibillini.
All’Auditorium di Santa Teleucania saranno in mostra le foto del grande Mario Giacomelli .

Un week end ricco di opportunità per chi viene a Morro d’Alba a respirare la tradizione del Cantamaggio.
Area camper
In Via degli Orti, nelle vicinanze delle mura castellane. Ingresso nei pressi dell’incrocio con Via del Mare.
Area attrezzata con acqua e pozzetto di scarico, sosta gratuita per circa 30 mezzi.

Info
Luogo – Morro d’Alba centro storico
Data – 19 maggio
Info – 3408505381