27 maggio – 30 settembre 2012 Castello Aragonese – Otranto (Le)

La mostra, a cura di Gianni Mercurio, attraverso circa cinquanta opere provenienti da collezioni private italiane e prodotte dall’artista americano con la tecnica meccanica della serigrafia, presenta i temi fondanti della sua estetica. Le sale del Castello ospiteranno Marilyn, Campbell’s Soup, Electric Chair, Falce e Martello, Dollar Sign e molte altre opere. Summer Pop è invece il titolo degli eventi collaterali a cura di Raffaela Zizzari.

Il Castello Aragonese di Otranto, dopo aver accolto all’interno delle sue possenti mura oltre 150mila visitatori con le mostre di Joan Mirò, Pablo Picasso e Salvador Dalì, dal 27 maggio al 30 settembre 2012 ospita le opere di Andy Warhol, il principe della pop art americana.

“Andy Warhol. I want to be a machine”, a cura di Gianni Mercurio, apre la quarta stagione artistica del Castello di Otranto, contenitore culturale gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie e dalla Società Cooperativa Sistema Museo di Perugia, con la direzione dell’architetto Raffaela Zizzari.

La mostra, attraverso circa cinquanta opere provenienti da collezioni private italiane e prodotte da Andy Warhol con la tecnica meccanica della serigrafia, presenta i temi fondanti dell’estetica dell’artista statunitense scomparso nel 1987: mito bellezza-successo (Marilyn), consumismo (Campbell’s Soup), simboli tragici (Electric Chair). Inoltre, saranno esposte opere significative come la serie dei Flowers, il Vesuvio (realizzato in occasione del suo soggiorno napoletano grazie al gallerista Lucio Amelio), i simboli del potere (Falce e Martello, Dollar Sign) e altre ancora.

Summer Pop. Omaggio a Andy Warhol, è, invece, il titolo del programma degli eventi collaterali alla grande mostra. La rassegna degli eventi collaterali del Castello Aragonese di Otranto, giunta alla terza edizione, ha registrato importanti risultati non solo per i visitatori che hanno apprezzato le singole mostre e gli eventi ma anche per gli artisti, i designer e le aziende che traggono una concreta opportunità di incontro e di promozione. Summer Pop continua il percorso di marketing innovativo intrapreso nel 2009 con la nuova direzione artistica del castello, amplificando l’attrattività e l’offerta culturale della Città di Otranto e dell’intero territorio del Salento.

La mostra è aperta tutti i giorni
Orari: maggio 10-13 / 15-19; giugno e settembre 10-13 / 15-22; luglio e agosto 10-24.
Ticket d’ingresso: intero € 7,00; ridotto € 4,00 (6-14 anni, oltre 65 anni, scolaresche, diversamente abili e relativi accompagnatori, gruppi superiori a 20 unità, convenzioni attive). Titolari Otranto Card: intero € 6,00; ridotto € 4,00;
Visita guidata individuale alla mostra + castello a orari prestabiliti (in italiano):
o tutti i giorni luglio e agosto ore 17:00 – 18:00 – 19:00; 2,00 euro + ticket d’ingresso
Visita guidata di gruppo su prenotazione (in italiano, inglese o francese)
o solo mostra: gruppi 80,00 euro + ticket d’ingresso; scuole 60,00 euro + ticket d’ingresso
o mostra + castello: gruppi 100,00 euro + ticket d’ingresso; scuole 80,00 euro + ticket d’ingresso
Info e prenotazioni: 199.151.123* – [email protected] – www.warholotranto.it
* Costo della chiamata da telefono fisso di Telecom Italia: 10 centesimi al minuto IVA inclusa senza scatto alla risposta, tutti i giorni, 24/24 h. Per chiamate originate da altro operatore i prezzi sono indicati dal servizio clienti dell’operatore utilizzato.

Andy Warhol (Andrew Warhola)
(Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987)

Andy Warhol è stato pittore, grafico pubblicitario, illustratore, scultore, produttore cinematografico, videoartista, regista pubblicitario (Schraftt’s), produttore televisivo (Andy Warhol’s TV), attore televisivo (The Love Boat), attore cinematografico (The Driver’s Seat, con Elizabeth Taylor), indossatore (Zoli), romanziere (A), filosofo (The Philosophy of Andy Warhol), commediografo (Pork), direttore e editore di riviste (Interview), conferenziere, grafico, agente di divi (Rent-A-Superstar), fotografo, produttore musicale (The Velvet Underground), manager di pop star (Walter Steding). Animatore della vita mondana newyorkese, ma soprattutto grande comunicatore. All’alba degli anni Sessanta, mentre dalla potente macchina economica americana si sviluppa l’interesse per una forma di comunicazione universale, l’arte diviene progetto di relazioni legate a uno stile di vita aggregante e socializzante. In questa New York incontrastata capitale dell’arte, Andy Warhol sperimenta il suo progetto di rendere “meccanica” la pratica artistica: “The reason I’m painting this way is that I want to be a machine”, dichiara. Le sue dichiarazioni non manifestano solo degli intenti artistici, sono l’espressione di progetti e strategie che mirano a realizzare uno dei suoi principali desideri: corrompere spiritualmente l’arte delle immagini con l’arte della comunicazione; trasformare il proprio nome in qualcosa che sia insieme simbolo e logo dello spirito del tempo, un brand che anche nelle situazioni più insospettabili sappia essere riconoscibile, e non solo nell’universo artistico. Artista come produttore e artista come comunicatore, dunque: Warhol dà impulso alla produttività delle proprie innovazioni linguistiche, fonde nell’opera il linguaggio immediato e quello sotteso della comunicazione, il livello di lettura alto e basso; ecco perché comunicare è per lui una strategia esistenziale, estetica e ideologica, una strategia talmente vincente che ne ha fatto l’artista più celebrato del Novecento. L’arte di Andy Warhol sopravvive, infatti, alla stessa epopea pop che l’ha generata: essa è ancora molto presente in molte forme di comunicazione e di espressione artistica; anche e soprattutto in quella più diffusa e massificata: la pubblicità, in una specie di suggestione incessante e universale la cui conclusione è probabilmente ancora lontana.

Gianni Mercurio, studioso di arte americana, ha curato importanti mostre monografiche su Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, George Segal, Roy Lichtenstein e mostre di gruppo su pop-art, iperrealismo e graffitismo. Ha lavorato come guest curator presso il Ludwig Museum di Colonia, il Musée d’Art Contemporaine di Lione, il Palazzo Reale di Milano, la Triennale di Milano, l’IVAM di Valencia, il MACRO di Roma e altri musei in Europa. A Roma, dove vive, ha diretto il Chiostro del Bramante, la Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea (attuale MACRO) e il Museo Carlo Bilotti. Tra i suoi progetti recenti, a Milano, Anish Kapoor alla Rotonda della Besana e Fabbrica del Vapore, Roy Lichtenstein alla Triennale e Tony Oursler al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea.

Raffaela Zizzari, direttore artistico del Castello Aragonese di Otranto, è nata nel 1974 a Milano. Si è laureata in Architettura all’Università di Firenze, dove esercita la professione di architetto e collabora a vari progetti di ricerca in disegno industriale, pubblicati e in corso di pubblicazione. Architetto e designer, si è occupata per molti anni di architettura, design e marketing, approfondendo soprattutto gli aspetti legati al rapporto tra la cultura del sistema design e le piccole e medie imprese, con particolare riguardo all’innovazione formale e tecnologica e alla comunicazione strategica delle imprese. Svolge attività professionale e disegna prodotti per strutture ricettive e aziende del settore arredo, illuminazione, lapideo e agroalimentare. È direttore artistico di centri per l’arte e varie aziende.

Castello Aragonese di Otranto
A pianta pentagonale irregolare con tre torrioni cilindrici e un poderoso bastione a forma di lancia, soprannominato “Punta di Diamante”, che si spinge verso il porto, con un fossato che si estende per tutto il perimetro e nell’antichità era munito di ponte levatoio. Fu edificato tra il 1485 e il 1498 dagli Aragonesi di Napoli, probabilmente su una costruzione preesistente del periodo federiciano, avvalendosi della consulenza di Francesco di Giorgio Martini, il genio dell’architettura militare rinascimentale. Nel 1647 furono apportate opere di consolidamento e furono restaurate la “Torre Mastra” e l’intera cinta muraria. Sul portale d’accesso campeggia l’emblema di Carlo V d’Asburgo. All’interno della fortezza vi è una piazzetta a pianta quadrangolare con una scalinata che porta ai piani alti. Il piazzale superiore del castello, a un’altezza di 16 metri, è munito di cannoniere e merlone. Agli inizi del 1800 le milizie napoleoniche manomisero la quasi totalità dell’apparato difensivo di Otranto. Nel 1897, parte del fossato fu riempito di terra per consentire l’accesso al borgo antico, ma poi alla fine del secolo successivo è stato ripristinato lo stato originario. Dal 2009 è divenuto un importante contenitore culturale, con mostre ed eventi di grande spessore.

Il Castello è aperto tutto l’anno con i seguenti orari:
gennaio e febbraio 10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:00 chiuso il lunedì
marzo 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 chiuso il lunedì
aprile e maggio 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00 aperto tutti i giorni
giugno 10:00 – 13:00 / 15:00 – 22:00 aperto tutti i giorni
luglio e agosto 10:00 – 24:00 aperto tutti i giorni
settembre 10:00 – 13:00 / 15:00 – 22:00 aperto tutti i giorni
ottobre 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 chiuso il lunedì
novembre e dicembre 10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:00 chiuso il lunedì
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
Visite guidate e aperture straordinarie su prenotazione.

Ingresso 7 euro (ridotto 4 euro)
Info e prenotazioni: 199.151.123
www.warholotranto.it