Dal 28 maggio al 25 settembre (ingresso 6/4 euro) il Castello Aragonese di Otranto (Le) ospita “Il genio di Salvador Dalì”. La mostra, a cura di Alice Devecchi, apre la terza stagione artistica del Castello di Otranto, contenitore culturale gestito dalla Società cooperativa Sistema Museo di Perugia e dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie. Dopo il grande successo degli ultimi due anni con le mostre di Joan Mirò e Pablo Picasso, che hanno registrato 90mila presenze complessive, il Castello apre le porte a uno dei più importanti artisti contemporanei del ‘900, affermandosi come punto di riferimento per l’arte e la cultura a livello nazionale e internazionale.

La mostra – che sarà inaugurata il 27 maggio alle ore 18.00 – accoglie sei sculture originali in bronzo, tra le quali “Elefante cosmico” (di grandi dimensioni – h 120 x 90 x 350 cm), e una selezione di cinquantaquattro litografie originali, che spaziano nel mondo del surreale per illustrare temi e testi letterari e che ancora una volta testimoniano la grande capacità grafica del maestro spagnolo. Dal clima gotico travasato in surrealismo bianco/nero del “Castello di Otranto”, ai colori pallidi delle “Fiabe Giapponesi”, al vuoto di colore della carta lasciata nuda in “Tristano e Isotta”, al nero e oro glitterato degli “Amours Jaunes”, Dalì precipita con la sua gamma espressiva multiforme nel vero Castello Aragonese di Otranto. Lo invade, lo trasforma, semina il panico con il suo ingombrante mistero, proprio come il gigantesco elmo che mette in moto la trama del romanzo di Walpole che l’artista spagnolo illustra in una delle serie di incisioni in mostra. Dalì si muove, agile e rapido come un gatto, tra testi completamente diversi per registro, tono, epoca, con l’unico filo rosso che è l’indubbia riconoscibilità delle sue figurette allungate, delle sue fughe vertiginose di linee, della sua irreprensibile indole provocatoria. Le sculture in bronzo paiono la materializzazione dei personaggi che Dalì dirige nella sua opera grafica, attori che si muovono in scena nonostante le loro articolazioni molli, senz’ossa, raccontando ognuna la sua storia più o meno eroica.

Personalità complessa e ricca di fantasia, Salvador Dalì (Figueras, Catalogna, 1904-1989) ha operato con vivace sensibilità e singolare estro creativo in vari campi dell’arte: pittore, scultore, scrittore, illustratore, scenografo, disegnatore di gioielli e di mobili. Le sue molteplici manifestazioni artistiche hanno suscitato da parte della critica giudizi contrastanti che coinvolgono assieme all’opera anche l’uomo, anzi, il personaggio, per taluni atteggiamenti di vistoso gusto eccentrico.

La curatrice Alice Devecchi ha frequentato il liceo classico C. Beccaria di Milano, conseguito la laurea triennale in Scienze dei beni culturali presso l’Università degli Studi di Milano nel 2005 e la laurea specialistica in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Lavora a Urbino, con due architetti, un grafico e una storica dell’arte nel campo della progettazione di allestimenti di mostre e di musei, cura di cataloghi, realizzazione di prodotti multimediali per esposizioni, cura di mostre. Ha ottenuto una menzione speciale per il saggio “Il ventre del pentagono. Geometria magia e salute nel Lazzaretto di luigi Vanvitelli”, nell’ambito del premio Ucare per l’Arte 2009 bandito dalla Fondazione Quarta Onlus di Milano. Ha pubblicato “Ca’ Romanino. Una casa di Giancarlo De Carlo a Urbino”, Argalia editore, Urbino 2010.

Elenco delle opere
” 1 scultura di grandi dimensioni:
– Elefante cosmico, bronzo h 120 x 90 x 350 cm
” 5 sculture di medie dimensioni:
– Perseo, bronzo h 73 x 36,5 x 29,5 cm
– Hombre Sobre Delfin (Uomo sopra un delfino), bronzo h 42,5 x 47,5 x 15 cm
– Trajano a Caballo (Traiano a cavallo), bronzo h 65,5 x 52,5 x 42,5 cm
– Mujer Desnuda (Nudo femminile), bronzo h 55 x 32,5 x 37,5 cm
– Mujer con Faldas – Tersicore (Donna che indossa una gonna), bronzo h 69,5 x 38 x 15 cm
” 13 incisioni all’acquaforte dal Castello di Otranto
” 10 puntesecche colorate dalle Fiabe Giapponesi
” 21 incisioni a puntasecca del Tristano e Isotta
” 10 incisioni in nero e oro de Les amours jaunes

Apertura al pubblico da sabato 28 maggio a domenica 25 settembre 2011
Orari: maggio 10-13 / 15-19; giugno e settembre 10-13 / 15-22; luglio e agosto 10-24. Aperto tutti i giorni.
Ingresso: intero 6,00 euro; ridotto 4,00 euro (6-14 anni, oltre 65 anni, scolaresche, diversamente abili e relativi accompagnatori, gruppi superiori a 20 unità, convenzioni attive).
Visita guidata individuale alla mostra + castello a orari prestabiliti (in italiano):
o tutti i giorni luglio e agosto ore 17:00 – 18:00 – 19:00; 2,00 euro + ticket d’ingresso
Visita guidata di gruppo su prenotazione (in italiano, inglese o francese)
o solo mostra: gruppi 80,00 euro + ticket d’ingresso; scuole 60,00 euro + ticket d’ingresso
o mostra + castello: gruppi 100,00 euro + ticket d’ingresso; scuole 80,00 euro + ticket d’ingresso

Info e prenotazioni:
Tel. 199.151.123*
* Costo della chiamata da telefono fisso di Telecom Italia: 10 centesimi al minuto IVA inclusa senza scatto alla risposta, tutti i giorni, 24/24 h. Per chiamate originate da altro operatore i prezzi sono indicati dal servizio clienti dell’operatore utilizzato.
E-mail: [email protected]
Sito web: www.daliotranto.it

IL CASTELLO ARAGONESE DI OTRANTO

A pianta pentagonale irregolare con tre torrioni cilindrici e un poderoso bastione a forma di lancia, soprannominato “Punta di Diamante”, che si spinge verso il porto, con un fossato che si estende per tutto il perimetro e nell’antichità era munito di ponte levatoio. Fu edificato tra il 1485 e il 1498 dagli Aragonesi di Napoli, probabilmente su una costruzione preesistente del periodo federiciano, avvalendosi della consulenza di Francesco di Giorgio Martini, il genio dell’architettura militare rinascimentale. Nel 1647 furono apportate opere di consolidamento e furono restaurate la “Torre Mastra” e l’intera cinta muraria. Sul portale d’accesso campeggia l’emblema di Carlo V d’Asburgo. All’interno della fortezza vi è una piazzetta a pianta quadrangolare con una scalinata che porta ai piani alti. Il piazzale superiore del castello, a un’altezza di 16 metri, è munito di cannoniere e merlone. Agli inizi del 1800 le milizie napoleoniche manomisero la quasi totalità dell’apparato difensivo di Otranto. Nel 1897, parte del fossato fu riempito di terra per consentire l’accesso al borgo antico, ma poi alla fine del secolo successivo è stato ripristinato lo stato originario. Nel corso del 2009 è divenuto un importante contenitore culturale, con mostre ed eventi di grande spessore.

Il Castello è aperto tutto l’anno con i seguenti orari:
gennaio e febbraio 10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:00 chiuso il lunedì
marzo 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 chiuso il lunedì
aprile e maggio 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00 aperto tutti i giorni
giugno 10:00 – 13:00 / 15:00 – 22:00 aperto tutti i giorni
luglio e agosto 10:00 – 24:00 aperto tutti i giorni settembre 10:00 – 13:00 / 15:00 – 22:00 aperto tutti i giorni
ottobre 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 chiuso il lunedì
novembre e dicembre 10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:00 chiuso il lunedì

Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. Visite guidate e aperture straordinarie su prenotazione.