Il carnevale in Sardegna ha mille volti affascinanti. Quello antico dei suggestivi carnevali barbaricini che – con le loro ancestrali maschere antropomorfe e zoomorfe, le vesti di pelli di capra, orbace e campanacci – rievocano riti misteriosi, danze propiziatorie e un rapporto stretto tra uomo e animale. Quello vibrante dei carnevali a cavallo, come quello di Oristano (“Sa Sartiglia”), durante il quale i cavalieri devono infilare in corsa una stella di metallo, auspicio di buon raccolto, e quello di Santulussurgiu (“Sa Carrela ‘e nanti”) nei quali i cavalieri mostrano il loro valore, coraggio e abilità, sfidandosi in corse temerarie per il centro cittadino. Oppure quello irriverente di Tempio con il fantoccio di Re Giorgio processato e bruciato in piazza, senza dimenticare la simbologia dei travestimenti di Bosa.

Carnevale di Ovodda

Il Carnevale di Ovodda, paese situato a poca distanza dal massiccio del Gennargentu, si svolge il Mercoledì delle Ceneri, con elementi caratteristici che lo differenziano dagli altri carnevali barbaricini.Maschera dalle fattezze zoomorfe I riti del Carnevale del “Mehuris de Lessia”

Il carnevale a Ovodda si festeggia il Mercoledì delle Ceneri, “Mehuris de Lessia”, e costituisce un momento di forte identificazione della comunità con le proprie tradizioni secolari.
Personaggio principale è Don Conte, fantoccio antropomorfo maschile, talvolta ermafrodito; indossa una larga tunica colorata da cui traspare una grossa pancia fatta di stracci che copre l’anima in ferro che lo sorregge. Galleria fotografica
Maschere durante la sfilata ritualeIl volto di due ragazzi imbrattato di fuliggine di sughero Uomo con il caratteristico trucco di fuliggine sul voltoUn momento della sfilata ritualeIl volto di una maschera

Sono diversi gli elementi che differenziano questo evento dagli altri carnevali barbaricini: non solo il fatto che si svolge il Mercoledì delle Ceneri, Mehuris de Lessìa, ma anche la totale assenza degli enti istituzionali nell’organizzazione dell’evento e la mancanza di qualsiasi tipo di propaganda.

Associazione Turistica Pro Loco
via Sassari 1, Ovodda
tel. 0784 549170

Carnevale di Bosa

A Bosa, sulla foce del fiume Temo, il Carnevale mantiene ancora oggi la caratteristica del festeggiamento spontaneo e non organizzato. È la festa della comunità, in cui sono coinvolti tutti gli abitanti del paese.

A Bosa il Carnevale viene denominato Karrasegare, termine utilizzato anche per indicare i tre giorni finali e i più importanti della festa: domenica, lunedì e martedì. Il Carnevale è la festa della comunità in cui anche i ruoli sociali sono meno rigidi, è quindi caratterizzato da aspetti parodistico – satirici, con la messa in scena di eventi che coinvolgono gli abitanti del paese attraverso l’esecuzione di canti satirici. Galleria fotografica
Un’Attittadora e il bambolotto che raffigura Gioldzi, il re GiorgioUn’Attittadora tra la folla durante la sfilataLe Attittadoras piangono la morte di GioldziIl volto di un’AttittadoraUn “tikkirigheddu de latte” (un goccio di latte) per il neonato Gioldzi

In passato il Carnevale di Bosa iniziava la notte di Capodanno con l’apertura delle sale da ballo che continuavano la loro attività fino alla notte del martedì grasso, con un piccola ripresa in occasione della festa della Pentolaccia durante la prima domenica di Quaresima.
Dal giorno di Capodanno fino a Pasqua si consideravano festivi tutte le domeniche, gli ultimi due giorni del Carnevale (lunedì e martedì grasso), giovedì grasso, il giovedì che precedeva il giovedì grasso e, infine, il sabato e la prima domenica della Quaresima.

Comune di Bosa
corso Garibaldi, 12
tel. 0785 368000 368033
sito internet: www.comune.bosa.nu.it

Associazione Carrasegare Osinku
c/o Giuseppe Pinna
viale Giovanni XXIII, Bosa
tel. 338 6381940

Associazione Turistica Pro Loco Melkiorre Melis
via Azuni 5, Bosa
tel. 0785 376107

Carnevale di Olzai

Dalla domenica di carnevale fino al mercoledì delle Ceneri e la domenica della pentolaccia, le strade del paese vengono animate dalle tre maschere caratteristiche del carnevale olzaese: sos Intintos, sos Murronarzos e sos Maimones.Sos Murronarzos, tipiche

Il carnevale di Olzai ha la particolarità di proseguire oltre la tradizionale data di chiusura delle manifestazioni carnascialesche: i festeggiamenti si protraggono, infatti, fino alla domenica successiva. Dalla domenica di carnevale fino al mercoledì delle Ceneri e poi anche la domenica della Pentolaccia, le strade del paese vengono percorse da vivaci sfilate di maschere. Galleria fotografica
Sos Maimones, maschere mezzo uomo e mezzo fantoccioIl fantoccio della maschera di su MaimoneLa maschera di su Maimone sfila per le vie del paeseIl caratteristico viso tinto di nero delle maschere di Olzai La maschera di legno di su Murronarzu

Come la maggior parte dei carnevali sardi, anche il carnevale di Olzai affonda le sue origini nelle più antiche tradizioni agro-pastorali. Le sue maschere e i suoi rituali tramandano fino ai nostri giorni l’atavica lotta dell’uomo con la natura per la produttività dei campi e per la sopravvivenza degli animali e delle proprie famiglie.
I riti del carnevale ripropongono le paure del remoto passato e l’ansia di allontanare il male, in particolare la carestia.ULTIME NOTIZIE
17.02.09 Si rinnova l’appuntamento con il Carnevale tradizionale di Olzai

Comune di Olzai
corso Vittorio Emanuele 15, Olzai
tel. 0784 55001
sito internet: www.comune.olzai.nu.it

Pro Loco “Bisine”
via Sant’Antonio, Olzai
tel. 346 3146374

Gruppo Maschere “Maimones, Murronarzos e Intintos”
via P. Neppi 1, Olzai
tel. 0784 55065