Chef stellati provenienti da tutto il mondo saranno a Carloforte, dal 17 al 20 maggio, sull’isola di San Pietro (Carbonia-iglesias), nel sud-ovest della Sardegna, in occasione della quinta edizione del “Girotonno – Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”. La kermesse internazionale coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale esperti di cucina di tonno, giornalisti ed esperti della gastronomia mediterranea, candidando Carloforte “Capitale del tonno di qualità”, ossia il “tonno da corsa” che viene pescato nella tonnara di San Pietro proprio nei giorni della manifestazione.

Quattro giorni di appuntamenti, incontri unici legati alle tradizioni culturali, artistiche ed enogastronomiche, musica e spettacolo, convegni e dibattiti per celebrare l’antica tradizione e la cultura del tonno, storicamente legata al territorio. La manifestazione, incentrata su una gara gastronomica internazionale a base di tonno, che l’anno scorso ha attirato oltre 65 mila visitatori, ha accolto nella terra antica del Sulcis Iglesiente, nel sud-ovest della Sardegna, golosi e estimatori per promuovere l´antica tradizione delle tonnare che tuttora si pratica e si tramanda oralmente da rais a rais, da tonnarotto a tonnarotto. E per citare qualche numero, sono state 4 le tonnellate di tonno, 400 i fusti di birra alla spina, 4. 000 le fritture di pesce e 5. 500 i piatti di tonno consumati durante l’ultima edizione dell’evento.

Durante i quattro giorni della rassegna, organizzata dal comune di Carloforte in collaborazione con l’agenzia palermitana Feedback, a Carloforte si rinnova l’antico rito della mattanza: il Tonno rosso – bluefin (Thonnus Thynnus), viene pescato ‘‘di corsa” nell’antica tonnara dell’isola, l’unica attiva nel Mediterraneo. Di cotte e di crude: a gara di tonno Fulcro della manifestazione sarà la terza edizione del “Tuna Cuisine Competition”, la gara gastronomica internazionale alla quale parteciperanno chef stellati provenienti da tutto il mondo per strappare il titolo al Libano, paese vincitore dell’ultima edizione. Invitate a partecipare le delegazioni di Australia, Danimarca, Francia, Italia, Giappone, Libano, Perù, Spagna, Stati Uniti e Tunisia che si sfideranno proponendo una selezione di ricette a base di tonno cotto e crudo ad una giuria composta da giornalisti ed esperti di enogastronomia nazionali ed internazionali.

Presidente della giuria sarà Enzo Vizzari, giornalista e curatore delle guide de “L’espresso”. “Il Girotonno è un’avventura nata cinque anni fa – ha detto il sindaco di Carloforte, Marco Simeone -che oggi raggiunge obiettivi e respiro internazionali. La manifestazione è cresciuta, infatti, edizione dopo edizione, potenziando sempre di più la sua dimensione internazionale e oggi è diventata uno dei maggiori eventi organizzati in Sardegna. Quest’anno l’obiettivo che ci poniamo è molto ambizioso: portare a Carloforte chef stellati provenienti da cinque Continenti, l’eccellenza della cucina internazionale di tonno. ”

L’evento

L’antica e caratteristica cittadina tabarkina, rotta privilegiata del “corridore dei mari”, diventa il palcoscenico per un prezioso momento di confronto e scambio culturale tra le regioni mediterranee che ancora mantengono viva la cultura di tonni e tonnare. Le officine gastronomiche sveleranno i segreti delle ricette internazionali legate al tonno con il sapiente aiuto di Vittorio Castellani, alias chef Kumalé, giornalista gastronomade esperto di cucina etnica, mentre il Tuna Village si snoderà sul lungomare e lungo le stradine del centro storico di Carloforte, offrendo ai visitatori le migliori ricette e le specialità agroalimentari locali. Tornano anche gli affollatissimi “Tuna Hours”, momenti in cui i pescatori di Carloforte mostrano il pescato, la lavorazione e il taglio del tonno in un ideale viaggio dal mare alla tavola. Al tramonto, il Girotonno Live darà spazio a musica, cabaret, spettacoli teatrali e rappresentazioni artistiche.

La tonnara di Carloforte

Tra le più antiche tonnare del Mediterraneo, quella di Carloforte si attesta ai vertici internazionali della pesca del tonno di qualità con circa 4. 000 esemplari pescati. Prima nel Mediterraneo per quantità, la tonnara vanta una plurisecolare attività mai interrotta dal 1738, anno di fondazione della città. E prima ancora, con il nome di Ieracon, in epoca fenicia, e di Acipitrum Insula, nel successivo periodo romano, l’attuale Isola di San Pietro e’ la più antica sede di tonnare di cui si hanno reperti e testimonianze visibili. Nel corso della storia si e’ consolidata una ritualità profonda che lega questo meraviglioso luogo del Mediterraneo al tonno. I Fenici, amavano a tal punto il tonno da coniarlo sulle proprie monete. Nel loro ossessivo peregrinare sulle rotte del Mediterraneo alla ricerca di metalli, questi mercanti e navigatori leggendari, fondarono città e stabilirono colonie, convissero con Greci, Romani, Siculi e Sardi… e concepirono le tonnare.

La mattanza

Sulle rotte del tonno di corsa Già Aristotele, notando la regolarità del passaggio dei tonni, ne aveva cercato, invano, una spiegazione logica. Fenici, Arabi, Romani e Spagnoli pensarono di sfruttare la periodicità dell’evento per dare impulso all’attività di pesca lungo le coste sarde. Nacque così una sorta di rito laico che si perpetua da millenni, con ritmi ampiamente prevedibili, perché il passaggio dei tonni, come il respiro delle maree, e’ una delle suggestive costanti mediterranee. I tonni adulti, chiamati ‘‘tonni di corsa”, entrano dall’Oceano nel Mediterraneo per riprodursi. Ben pasciuti ed attirati dal richiamo sessuale, in primavera migrano a branchi lungo la costa. La credenza dice, addirittura, che il tonno: ‘‘segue la costa e nuota guardando solo dal lato sinistro…’‘. Vero o no, i tonnaroti, resi esperti da una tradizione antichissima, tendono le loro reti dalla riva verso il largo dalle classiche e grandi barche nere (bastarde), quasi fossero braccia invisibili tese verso i branchi di tonni in amore. Eros e Thanathos, amore e morte: oggi come ieri si ripete a Carloforte un rito antico, un antico mistero.

Carloforte

Carloforte affonda le sue radici nella mescolanza di etnie dell’intero bacino del Mediterraneo. Nel 1738 alcuni navigatori genovesi provenienti da Tabarka, già colonia ligure sulla costa tunisina, sbarcarono sull’isola di San Pietro – allora disabitata – su invito di Carlo Emanuele Iii di Savoia, attratti dai banchi di corallo e dalla ricca presenza di tonni. Da questa migrazione nacque Carloforte – così chiamata in onore del Sovrano – e ancor’oggi quelle radici marinare rimangono tenacemente inalterate, perché è dal mare che gli isolani traggono benessere, cultura ed una tradizione che ne fa inimitabili maestri d’ascia e tonnaroti per vocazione.

Ulteriori informazioni sul sito www.girotonno.it