La Pasqua in Sardegna celebra l’incontro dei riti pagani con quelli cristiani, in un matrimonio suggestivo e carico di un fascino rituale. Non a caso, per i sardi, la Pasqua è chiamata Pasca Manna, cioè Pasqua Grande, per differenziarla dalla Paschixèdda (Pasqua Piccola), che sarebbe il Natale.
Le tradizioni, i riti, il folclore e la liturgia cristiana si uniscono incredibilmente in tantissimi centri dell’isola. La passione di Cristo si fonde così indissolubilmente con i cicli dell’attività contadina, sempre cari al popola sardo.
I Goccius (o Gosos) sono infatti i canti che accompagnano le fasi della settimana sarda da centinaia di anni, tramandati di generazione in generazione, dando vita a momenti incredibilmente suggestivi.

LA SETTIMANA SANTA IN SARDEGNA – Pasqua 2009: 12 aprile:

LA DOMENICA DELLE PALME (in Sardo: Dominiga ‘e Prama):
Il rito prevede la benedizione e distribuzione al popolo delle palme intrecciate e dei rametti di ulivo, che andranno conservati per un anno intero, per poi essere bruciate. Tutti i riti della settimana santa vengono accompagnati da matràccas, arrèulas, tautalìttas e rainèddas: particolari strumenti in legno, che producono un suono inconfondibile.

IL LUNEDÌ SANTO – LA PROCESSIONE DEI MISTERI (in Sardo: Lunis Santu):
Il lunedì Santo è il giorno della processione dei Misteri, celebrata in quasi tutti i centri dell’isola. I suggestivi riti, richiamano la passione di Cristo. I cori accompagnano le celebrazioni per tutta la loro durata e i costumi dei celebranti offrono uno spettacolo medioevale e suggestivo. Da non perdere il Lunissanti di Castelsardo.

IL MARTEDÌ SANTO – LA PROCESSIONE DEI MISTERI (in Sardo: Martis Santu):
Il martedì Santo vede riproporre la Processione dei Misteri. Le più importanti sono quelle di Alghero, Bosa e Cagliari.

IL MERCOLEDÌ SANTO (in Sardo: Mercuris Santu):
In diversi centri è il giorno della vestizione a lutto.

IL GIOVEDÌ SANTO – L’ADORAZIONE DEI SEPOLCRI (in Sardo: Giobia Santa):
Le chiese sarde sono allestite a lutto con un tradizionale addobbo: su nènniri (germogli di grano, dal colore giallo verdino). La preparazione di questi ornamenti è molto particolare e rituale. Il mercoledì delle ceneri vengono infatti sistemati dei chicchi di grano in un piatto con ovatta. Il piatto viene poi conservato al buio. I chicchi germogliati sono poi essere abbelliti con nastri colorati e sistemati nei sepolcri.

IL VENERDÌ SANTO (in Sardo: Chenabura Santa) – LA DEPOSIZIONE (in Sardo: Su Scravamentu)
Quello della deposizione è uno dei momenti più emozionanti della Settimana Santa sarda. Da più di due secoli vengono usate delle Statue di Cristo snodabili di eccezionale fattura artistica, che donano alla celebrazione un maggiore realismo. Le deposizioni più suggestive sono quelle di Iglesias e di Alghero.

SABATO SANTO (in Sardo: Sabadu Santu)
È la riproposizione de s’Iscravamentu, che a Cagliari e in altri paesi dell’isola si celebra il Sabato.

LA DOMENICA DI PASQUA – L’INCONTRO (in Sardo: S’Incontru)
Le campane suonano a Gloria i simulacri della Madonna Addolorata lasciano gli abiti luttuosi, per partecipare alla festa de s’Incontru: l’incontro tra Cristo risorto e la Madonna.