Anche quest’anno l’autunno nisseno inizierà con gusto. Nei giorni 5, 6 e 7 ottobre 2007, la quarta edizione di Centosapori della nostra terra trasformerà, come ogni anno, il centro storico di Caltanissetta in un percorso del benessere a tavola e della produzione sostenibile.

La manifestazione enogastronomica è organizzata, come di consueto, dal Comune di Caltanissetta e dalle associazioni locali Legambiente e Slow Food. Quest’anno però la collaborazione si è allargata ulteriormente, con il contributo delle associazioni agricole Cia, Coldiretti e Confagricoltura di Caltanissetta. I risultati degli sforzi organizzativi hanno confermato l’evento un grande contenitore in cui non mancheranno seminari di studio, cene a tema, laboratori del gusto, degustazioni, mostre d’arte e appuntamenti musicali. Parole d’ordine della manifestazione, tolleranza zero nei confronti degli ogm e benvenuto invece a tutti quei prodotti che rispettano le norme della tracciabilità e della sicurezza alimentare.

L’obiettivo principale dei promotori è infatti quello di ribadire con forza l’indissolubilità del legame cibo – ambiente – buone prassi. Proprio per questo la kermesse nissena si riconferma il trionfo delle migliori produzioni tipiche e di qualità, agricole e artigianali. Quest’anno i temi centrali della tre giorni del gusto formeranno un intreccio tra identità del territorio e alterità, nell’incontro con la cucina delle comunità migranti che vivono a Caltanissetta. I richiami dalle cucine del mondo provengono dalla città vecchia, e dai quartieri in cui i migranti trovano un rifugio quasi mai comodo e accogliente. Anche i sapori e gli odori che quelle vecchie mura sprigionano ci ricordano quanto Caltanissetta sia cambiata, nuova meta di flussi migratori e città d’adozione per marocchini, rumeni, eritrei, sudanesi, cinesi. Quale migliore occasione per “aggiungere un posto a tavola” e rendere Centosapori un piccolo contributo al dialogo interculturale? Il Comitato organizzatore di Centosapori ritiene infatti che il cibo sia un fattore determinante di identità, la risultante di una serie di processi di trasformazione della materia prima e quindi il frutto della cultura di una comunità.

Prodotto all’interno di un territorio, il cibo contiene le relazioni umane che attorno ad esso e col passare del tempo si sono instaurate. Attraverso la gastronomia è quindi possibile raccontare gli aspetti fondamentali della storia di un popolo, a patto però che si tratti di una scienza multidisciplinare e che metta in relazione processi agricoli, economici, scientifici, tecnici, sociali e culturali, individuandone i legami profondi con la leggerezza di chi siede a tavola. Attraverso la moderna gastronomia è possibile pure sfatare gli stereotipi legati alle zone del mondo colpite da malnutrizione, e intraprendere un viaggio senza passaporto alla scoperta delle culture tradizionali diverse dalla nostra ma presenti, ormai da anni, nel nostro territorio. Il tema centrale dei popoli in cucina sarà accompagnato da quello più locale e già sviluppato lo scorso anno dei grani e pani di Sicilia.

L’obiettivo è quello di raccogliere i frutti maturati nell’ambito dell’edizione precedente di Centosapori, in merito alla realizzazione del pane di Caltanissetta, impastato con farine macinate a pietra da varietà di grano tipiche del nisseno, e cotto nel Tradizionale forno a legna. Si tratta di un prodotto di nicchia, sponsorizzato dal Comune di Caltanissetta, da imporre anche “fuori le mura”, in quel mercato globale in cui le tradizioni e le tipicità territoriali vengono ancora premiate.