Dal 16 luglio al 6 settembre, Villa Genovese di Sant’Alessio Siculo (ME), ospiterà la mostra di Esther Mahlangu, l’artista sudafricana scelta dalla FIFA quale testimonial ufficiale per i Campionati del Mondo, da poco conclusi nel suo paese.
I responsabili della FIFA, infatti, hanno commissionato ad Esther Mahlangu una serie di 13 dipinti che avessero proprio il calcio come loro tema conduttore e che sono esposti nella sede FIFA di Città del Capo.

Recentemente, Esther Mahlangu è stata insignita dell’onorificenza dell’Ordine di Ikhamanga in argento per ‘L’eccellente contributo per lo sviluppo dell’arte indigena Ndebele’, dal presidente della Repubblica del Sud Africa, Jacob Zuma.
Nella motivazione si legge inoltre che: “Esther Mahlangu ha speso una vita intera dedicata all’arte della pittura ed alla evoluzione della pittura tradizionale. Esther Mahlangu ha inoltre contribuito a far conoscere la cultura del suo popolo con integrità e sensibilità ed ha scolpito con successo una carriera nell’arte”.

L’iniziativa, dal titolo La Regina d’Africa, organizzata da Fondazione Sarenco, presenterà un centinaio di dipinti di cui una decina hanno come soggetto i Campionati del Mondo di calcio del 2010.

La consacrazione di Esther Mahlangu come artista di livello internazionale avviene nel 1989 con la mostra tenutasi al Centre Pompidou di Parigi, dal titolo Magiciens de la terre e, da quel momento non si contano le sue mostre nei più importanti musei del mondo.
Le sue opere sono inoltre presenti nelle più prestigiose collezioni private mondiali. Tra i suoi lavori più significativi, si ricorda la facciata del palazzo della BMW a Washington, la macchina dipinta per la collezione internazionale della BMW, nella quale compare insieme ad artisti del calibro di Andy Warhol, la nuova FIAT 500 per la collezione Agnelli, le decorazioni sulle code degli aerei della British Airways e il suo affresco alla Biennale di Lione in collaborazione con Sol Lewitt.
Esther Mahlangu è nata nel 1935 a Middelburg, Mphumalanga, in Sud Africa ed appartiene alla tribù Ndebele, che raggruppa vari gruppi etnici diffusi nello Zimbabwe occidentale e nella regione del Transvaal a nord-est del Sud Africa.
Pur essendo un’artista di fama mondiale, Esther Mahlangu vive ancora nel suo villaggio a stretto contatto con la propria cultura dove ha costruito una scuola per poter insegnare e tramandare la propria arte alle nuove generazioni.
Esther Mahlangu inizia a dipingere a soli dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna, e da allora non ha più smesso perché, come lei stessa racconta, la sua arte la fa sentire “molto felice”. L’artista segue la tradizione locale che vuole che questo particolare stile pittorico venga trasmesso solo alle donne.
Secondo il rituale, le donne ridipingevano le case in occasione del rito di passaggio dei figli maschi dalla pubertà all’età adulta. Sulle pareti interne ed esterne delle case veniva creato un fondo liscio utilizzando sterco di vacca e gesso bianco sul quale poi venivano tirate le caratteristiche forme geometriche colorate, contornate da un rigo nero che metteva in evidenza i colori vivi sul fondo bianco.
Particolare poco noto ma fondamentale nella tecnica pittorica di Esther Mahlangu è che l’artista, nel rispetto della tradizione Ndebele, non usa pennelli per tracciare le righe o per spandere i colori, ma usa solo penne di gallina. Le penne di gallina vengono unite come a formare una piccola fascina lunga circa 25-30 centimetri e tenute assieme con lo spago. L’artista immerge le penne nel colore e le trascina sulla tela con mano ferma per formare le figure geometriche alle quali, darà i vari colori che, pur rifacendosi al passato, sono di una straordinaria contemporaneità.

Come afferma Sarenco, “Nei primi tempi collocavo Esther tra le più interessanti pittrici ‘astratte’ mondiali, ma fu lei a smentirmi affermando che i suoi dipinti non erano astratti ma puramente decorativi e che gli elementi che si trovavano al centro del dipinto non erano altro che delle stilizzazioni di motivi realistici (la lametta da barba, ad esempio). Tanto più che molto spesso Esther dipingeva e dipinge storie della vita del villaggio Ndebele, che hanno la stessa forza espressiva dei motivi decorativi”.

ESTHER MAHLANGU. La Regina d’Africa
Sant’Alessio Siculo (ME), Villa Genovese – via Lungomare
16 luglio – 6 settembre 2010

Ingresso gratuito

Per informazioni: Fondazione Sarenco, tel. 0365.525840; www.fondazionesarenco.com