In collaborazione con il Comune di Siena e con la Fondazione Archivio Emilio Pucci di Firenze, dal 28 giugno al 9 settembre prossimi si terrà a Siena, nel complesso museale di Santa Maria della Scala (Palazzo Squarcialupi), una originalissima mostra dedicata ad una collezione che il celebre stilista Emilio Pucci, nel 1957, dedicò al Palio di Siena.

Nel giugno di quest’anno ricorreranno infatti i cinquanta anni della collezione Palio che Pucci presentò, con grande successo, alle sfilate nella sala Bianca di Palazzo Pitti: diciassette indossatrici vestite di camicie di seta e pantaloni di colori e stampati diversi, sfilarono con i colori delle Contrade. Nel comunicato stampa Emilio Pucci spiegava: “Può sembrare strano che abbia scelto un tema così remoto per il mio lavoro che ha un sapore così moderno, ma io, artigiano fiorentino di oggi, mi sento molto vicino agli artigiani del Tre e del Quattrocento ed è proprio l’elemento medievale del Palio con la sua ricchezza di motivi geometrici e di colore che mi ha affascinato”.

Fu un tripudio, una collezione di grande successo non solo in Italia, in Inghilterra e negli Stati Uniti dove lo stilista era il beniamino di un jet set che amava la moda sportiva, essenziale, elegante e “colta” con cui Pucci si era presentato fino a quel momento, ma fu addirittura presentata in Unione Sovietica, a Leningrado, in un evento unico per i tempi. I costumi delle Contrade, i loro colori e motivi araldici furono fonte di ispirazione per creare foulard e camicie, diventarono lo spunto per rielaborare in varianti diverse e in modelli moderni, grafismi e accostamenti secolari, con un’operazione che, a differenza di molte altre “rivisitazioni” odierne, certo più commerciali, era di profonda comprensione e sintonia di gusto, di perfetta amalgama di elementi.

Testimonianza di questo percorso sono i disegni, gli schizzi, le prove colore, gli innumerevoli stampati, ma soprattutto i modelli e gli abiti che vengono presentati in mostra e che valsero ad Emilio Pucci non solo il Neimann-marcus Award (l’Oscar della Moda) proprio in quell’anno, ma un successo internazionale che su quelle stesse basi continua ancora oggi. Da un punto di vista stilistico infatti, la collezione Palio segna una svolta, un passaggio da un’ispirazione più figurativa legata a motivi tipicamente “italiani” e alla nostra tradizione culturale, evidente nei suoi esordi e per tutti gli anni ‘50, al Pucci più universalmente noto, quello delle fantasie geometriche e dei colori sgargianti degli anni ‘60.

La collezione Palio fu la prima vera collezione che dimostrava una coerenza di progetto, dalla scelta del tessuto e dello stampato alla sua applicazione su un ampia gamma di varianti di colori e di modelli: abiti da sera, da cocktail e da giorno, ma soprattutto camicie, shorts, costumi da bagno e teli di spugna, di spirito moderno, pratico ma col sapore e la qualità del passato. La mostra testimonia il valore di questa collezione nella storia stilistica di Pucci, inserendola comunque nel contesto di una vicenda che, nata quasi per caso nel 1947, ha rappresentato proprio negli anni tra il 1950 e gli anni sessanta, uno dei primi e forse più emblematici esempi della nascita e affermazione del Made in Italy nel mondo.

Per illustrare questo percorso stilistico sono stati selezionati molti materiali tra quelli conservati nell’Archivio Emilio Pucci, (fotografie d’epoca, schizzi, disegni originali, prove colore, tessuti, abiti, costumi, foulard e documenti), per poi metterli in relazione con la fonte originale di ispirazione, ovvero il Palio, le Contrade e le loro tradizioni, Siena e le sue suggestioni culturali e, soprattutto, stilistiche e visive.

La cura della mostra e del catalogo sono di Alessandra Arezzi Boza e di Margherita Anselmi Zondadari. Il catalogo è stato stampato da Protagon Editori Toscani. Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi e con il contributo della Banca Monte dei Paschi, main sponsor dell’iniziativa.