Non è solo il paese dov’è stato vinto il “sei” più ricco di tutta la storia del Superenalotto, Una vincita da 148 milioni di Euro che ha provocato l’assedio mediatico cui Bagnone, straordinario borgo medievale dell’Alta Lunigiana (Massa-Carrara), è stato sottoposto nel luglio scorso, per un’intera settimana. Colleghi da tutto il mondo (perfino gli inviati di Al-Jazeera) sollecitati dalla curiosità dei loro lettori. Da Israele, Norvegia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti.

Un accampamento di furgoni dotati di superantenne satellitari, una miriade di inviati speciali, tecnici televisivi, chilometri di cavi, decine di monitor, i cellulari roventi per l’afa, ma ancor di più per l’uso intenso che ne facevano i proprietari e chi più ne ha…Oltre, naturalmente a un’intera armata di turisti attratti dalla location e dalla speranza di azzeccare un altro sei milionario. Tanto più che una leggenda locale attribuisce ad un antico giglio fiorentino, scolpito su una delle colone del borgo, virtù degne del celeberrimo cornetto napoletano. Pare che sfiorarlo tre volte – non una di più, non una di meno – porti fortuna.
E, a onor del vero, il giglio è stato sfiorato talmente tanto da far pensare al sindaco Gianfranco Lazzeroni, che fa l’architetto e che alle emergenze storico-artistiche del suo territorio tiene moltissimo, di sostituire l’originale con una copia. Non se n’è fatto niente, perché Madonna Fortuna non può essere legata ad un’imitazione, per quanto fedele: lei ama solo gli originali.
Però ama anche i fungaioli di queste parti: quegli invidiatissimi ‘conoscitori’ che a mettersi alle loro calcagna non riesci mai a capire perché loro i favolosi porcini della Lunigiana li trovano e tu – che fai lo stesso tragitto nei boschi, sperando di scoprire le miracolose fungaie – no.
Ma c’è di che consolarsi alla grande: al prelibato miceto è dedicata, infatti, la ‘SAGRA DEL FUNGO PORCINO della Valle del Bagnone’. Sabato 3 (a partire dalle ore 16.00) e domenica 4 ottobre (a partire dalle ore 12.00)

La organizza il Circolo ‘La Torre’ di Treschietto nel Centro Polifunzionale di Grottò (locale riscaldato), poco sopra Bagnone.
Treschietto, tanto per insistere sulle fortune del territorio, è la frazione di Bagnone che in pochi anni è ascesa alla ribalta mediatica (la Rai e il quotidiano La Repubblica, tra gli altri) per la sua cipolla dalle qualità uniche e per un’altra leggenda legata a tali qualità.
Il porcino lunigianese – di cui nei due giorni della sagra si potranno gustare le varianti gastronomiche della tradizione: con le tagliatelle, con la polenta, fritti, con salumi e formaggi – comprende quattro pregiate varietà. Lasciando agli specialisti le denominazioni scientifiche, i magnifici quattro sono noti come ‘estatino’ (chiamato anche ‘rosso’ o ‘selvo’), tipico dei castagneti; ‘settembrino’, tipico dei faggeti, benché non disdegni il castagno; ‘moreccio’ o ‘porcino nero’ che ama il querceto e il castagneto; ‘mocciardone’ o ‘settembrino bianco’, presente fino alla prima neve nei faggeti e nei castagneti. Se la stagione è quella giusta – e qui a Bagnone la Fortuna è di casa – ce n’è per tutti i gusti.
Il paese, si raggiunge tramite la A 15 della Cisa (uscita Pontremoli, da nord, oppure Aulla, da Sud). Impossibile sbagliare: la cosiddetta Dea bendata da queste parti ci vede benissimo!

Per informazioni:
U.R.P., Comune di Bagnone: Federica Giga (cell 339/8554227), tel. 0187/42781