Nelle sale del Polo Espositivo Terme Tamerici, 100 opere, fra quelle celebri e le moltissime mai viste, ricostruiranno l’itinerario creativo, di una particolare fase, del celebre gruppo di artisti italiani dell’800, da Giovanni Fattori a Silvestro Lega, da Telemaco Signorini a Cristiano Banti, ad altri che, nell’ultimo quarto del XIX secolo, superando le istanze macchiaiole della prima ora, produssero una vera e propria rivoluzione estetica.

Dal 16 luglio 2009 al 18 gennaio 2010, le storiche sale del Polo Espositivo Terme Tamerici di Montecatini Terme ospiteranno la mostra IL NUOVO DOPO LA MACCHIA. Origini e affermazione del Naturalismo toscano.
L’esposizione, curata da Tiziano Panconi, fra i massimi esperti della pittura italiana dell’800 e dei pittori macchiaioli, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promossa dal Comune di Montecatini Terme, dalle Terme di Montecatini, dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Pistoia, dalla Regione Toscana, presenterà 100 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, di artisti quali Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Cristiano Banti, e altri che, a partire dalla metà degli anni Cinquanta fino all’ultimo decennio del secolo XIX, presero parte al processo di riforma intellettuale e artistica dell’epoca, dando luogo a una vera rivoluzione estetica.

L’iniziativa si propone di rappresentare quanto avvenne in ambito artistico, in Toscana, dopo la ‘macchia’ che ruppe gli schemi compositivi preconcetti e immobilisti dell’Accademia, operando una rigenerazione nel modo di fare e di intendere l’arte, portando un contributo stilistico e filosofico attraverso il quale l’artista assumeva coscienza del suo ruolo nella società.
Il progetto scientifico si prefigge quindi di addurre un nuovo contributo alla conoscenza della pittura toscana (nazionale e internazionale) del XIX secolo esibendo i tratti, non del tutto conosciuti, di una sensibilità espressiva di assoluto valore, distinta e fortemente caratterizzata.

Il progressivo degradare di una espressività che si misurava sulle formule cognitive dettate dai canoni classici, la ripresa delle maggiori opere del passato e il lento studio sugli antichi, costituirono alcune tappe fondamentali della formazione dei giovani artisti che, in numero sempre crescente, uscirono dal buio degli studi per applicarsi alla rappresentazione del paesaggio, avvalendosi di un inedito procedimento didattico, rivolto – fenomeno assolutamente innovativo – all’analisi del repertorio naturalistico, della luce solare e dell’ambiente della civiltà contemporanea.

Sviluppando una ricerca estetico-artistica che, sorta nel solco delle prime sperimentazioni macchiaiole, fu destinata a acquisire una propria peculiare autonomia, sul finire degli anni Sessanta del XIX secolo, questi stessi artisti intrapresero strade diverse ma fra loro consapevolmente unite da un comune denominatore: la ripresa diretta dei temi naturalistici.
Inaugurando una nuova stagione creativa, questi maestri avviarono un’opera di modificazione dei principi e dei riferimenti culturali autoctoni che avevano animato la ben nota riforma macchiaiola.
Nella ricerca, non più esasperata né dai violenti contrasti luminosi né dalle abbreviazioni formali neo-quattrocentesche della prima ora, i pittori toscani si mostrarono unitamente aperti alle innovazioni prodotte in ambito europeo dal Réalisme e, in parte, incoraggiati dal critico e mecenate Diego Martelli, anche dal contemporaneo Impressionismo, formando una vera e propria scuola di pensiero che forgiarono una cifra stilistica del tutto originale e immediatamente riconoscibile, fondata sulla tenuta dell’impianto disegnativo e sulla puntuale ripresa dal vero dell’impaginato luministico del soggetto, solitamente a sfondo sociale, attinente alla contemporaneità e alla vita in campagna.

Albo dei prestatori pubblici: Galleria d’Arte Modena di Palazzo Pitti, Firenze; Fondazione Carlo Marchi, Firenze; Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Firenze; Accademia Antinori, Firenze; Museo di San Matteo, Pisa; Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno; Museo Civico Don Giovanni Verità,, Modigliana; Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, Milano; Terme di Montecatini, Montecatini; Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti, Verona; Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano; Pinacoteca Provinciale di Bari, Bari; Pinacoteca Nazionale di Bologna, Bologna; Banca di Credito Cooperativo della Versilia, Pietrasanta

Accompagna la mostra un catalogo Pacini editore, con testi del curatore, Tiziano Panconi, contributi critici di Loredana Angiolino e presentazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, sen. Sandro Bondi.