Firenze, 4 Marzo – 31 dicembre 2008

Grazie a Galileo Galilei, tra l’estate e l’autunno del 1609 l’universo assume d’un tratto una fisionomia interamente nuova. Il cannocchiale consente infatti allo scienziato pisano di confermare le rivoluzionarie teorie di Nicolò Copernico: la Terra non è immobile al centro dell’universo, ma ruota su se stessa e orbita intorno al Sole. È l’annuncio di un’astronomia e di una visione del mondo destinate a provocare sconvolgimenti straordinari.

A 400 anni di distanza da quei giorni epocali, l’Istituto e Museo di Storia della Scienza dedica al telescopio di Galileo e alle sue osservazioni celesti una mostra spettacolare ( brunelleschi.imss.fi.it/telescopiogalileo/indice.html ), che inaugura la grande stagione delle celebrazioni galileiane del 2009. L’esposizione è promossa da Istituto e Museo di Storia della Scienza, Ministero dell’Università e della Ricerca, Regione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio di Provincia di Firenze e Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario delle scoperte celesti di Galileo, e con la collaborazione di Officine Panerai, prestigioso marchio fiorentino di alta orologeria, e Opera Laboratori Fiorentini.

La mostra è curata da Giorgio Strano, storico dell’astronomia, con l’assistenza di un comitato scientifico formato da Filippo Camerota, Paolo Del Santo, Sven Dupré, Paolo Galluzzi, Pier Andrea Mandò, Giuseppe Molesini, Francesco Palla, Albert Van Helden e Marco Verità: storici della scienza e della tecnologia, fisici, matematici, astronomi. Un contributo determinante all’elaborazione del progetto scientifico è stato offerto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dall’Istituto Nazionale di Ottica Applicata (INOA), dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri e dalla Stazione Sperimentale del Vetro di Murano.

Divisa in 5 sezioni, la mostra presenta preziosi strumenti originali posseduti dal Museo di Storia della Scienza (fra cui la lente obbiettiva e i due unici cannocchiali di Galileo pervenutici), oltre a importanti documenti e manoscritti. Un contributo decisivo alla comprensione dei principi scientifici ottici e astronomici viene offerto da exhibits interattivi e applicazioni multimediali, che consentono ai visitatori di rivivere da protagonisti le straordinarie esperienze compiute da Galileo.

Ne risulta un appassionante viaggio nel tempo e nell’universo, lungo un percorso che ci permette di percepire la forte integrazione di scienza, cultura e religione tra Cinquecento e Seicento. La mostra illustra inoltre l’evoluzione delle tecniche per produrre lenti e specchi (anche per prestazioni ustorie), occhiali da vista e camere oscure.

Galileo derivò l’idea del telescopio da modesti tubi dotati di lenti – poco più che giocattoli – prodotti in Olanda e in vendita nelle strade di Venezia nel 1609. La mostra illustra le innovazioni apportate dallo scienziato toscano allo strumento e le sue eccezionali scoperte: la Via Lattea, che gli si svelò come un conglomerato di innumerevoli stelle, la natura irregolare della superficie lunare, i quattro satelliti orbitanti intorno a Giove, le macchie solari, le fasi di Venere. Scoperte conseguite grazie al nuovo metodo di osservazione e, soprattutto, a lenti dalle prestazioni elevate, delle quali la mostra rivela i segreti.

Galileo riuscì progressivamente a perfezionare il cannocchiale, rendendone le immagini più nitide e aumentandone il potere di ingrandimento. Nei decenni successivi un processo di continuo miglioramento consentì di potenziare ulteriormente l’efficacia dello strumento, grazie agli studi di ottica teorica di Keplero e all’abilità sviluppata nella lavorazione delle lenti da numerosi artefici. Gli sviluppi dello strumento dopo Galileo sono illustrati nella quinta e ultima sezione della mostra, che ricostruisce il processo attraverso il quale dal telescopio “a rifrazione” si passò a quello “a riflessione”, frutto di una geniale intuizione di Isaac Newton.

Istituto e Museo di Storia della Scienza, Piazza dei Giudici 1 – 50122 Firenze, tel. 055.265311, [email protected], www.imss.fi.it