Bagnone, borgo medioevale in Alta Lunigiana (Massa-Carrara), noto per la sua cipolla di Treschietto e diventato famoso per la ‘madre di tutte le vincite al Superenalotto’, che dal 22 agosto scorso ha richiamato sul paesino di duemila anime l’attenzione mediatica dell’intero pianeta, rende omaggio alla castagna: il frutto locale, che nel territorio ha costituito cibo primario e rifugio dalla fame in tutte le epoche, anche recenti, sarà il protagonista di una Sagra il 17 e 18 ottobre p.v., organizzata dal Circolo “La Torre di Treschietto”.

Al Centro Polifunzionale, in località Grottò, si potranno gustare la castagna della Valle del Bagnone e gli elaborati della sua farina, sabato a partire dalle ore 16 e domenica da mezzogiorno. Preferibilmente dietro prenotazione (tel. 0187/429870 – cell 328/8505288), verrà servito un menu con varie specialità della zona, tra cui la soladella, le frittelle di farina di castagne, i ravioli di castagne, le lasagne bastarde, nonché “mondine”, “baletti”, salumi e formaggi nostrali, accompagnati da vini Lunigianesi e Piacentini.

Nella terra dei castagni secolari, il riccio è per i residenti compagno abituale dell’autunno. Dalla notte dei tempi, qui si compie “il ciclo delle castagne”, dalla raccolta fino alla produzione della farina dolce. Fondamentale il “gradile”, l’essiccatoio tipico delle cucine contadine, a cui ancora oggi si attiene la produzione artigianale. Nel procedimento della tradizione, al centro del locale, sul focolare rialzato, con il piano di arenaria, o “piagnon”, si accendevano i ciocchi di legna che mandavano calore e fumo sul soffitto, costruito a grata, con listelli di legno. Su questo erano poste le castagne ad essiccare, mentre fra le ceneri si inserivano i testi per la cottura dei cibi. Le castagne secche più belle, i “gusson”, venivano destinate alla molitura. La farina dolce era poi conservata in un tronco di castagno svuotato, pigiata con i piedi dai bambini, per eliminare bolle d’aria, e ricoperta di cenere o di fogli di carta spruzzati di vino.

Per rispettare la corretta pratica di trasformazione, anche i vecchi mulini lunigianesi sono stati ripristinati in modo da fornire agli aficionados di tutta l’Italia una farina profumatissima e saporita, la stessa dei secoli passati. Un tempo considerata il “pane dei poveri”, oggi la castagna rivive un periodo di “buona sorte”, che la Sagra di Bagnone in suo onore vuole propiziare. Il “frutto paziente”, come l’ha definito il poeta Attilio Bertolucci, non solo è gustoso ma è anche una preziosa fonte di minerali e di vitamine e molto digeribile.
“Pan di legno e vin di nuvoli”, dicevano gli antichi facendo riferimento alla polenta di farina di castagne e all’acqua, che rappresentavano la loro dieta di sopravvivenza. Oggi le ragioni per apprezzare il frutto sono altre e si possono scoprire a Bagnone, il 17 e 18 ottobre prossimi…

Il “paese della Dea Bendata” si raggiunge tramite la A 15 della Cisa (con uscita Pontremoli, a nord, oppure Aulla, a sud),

Per informazioni:
U.R.P., Comune di Bagnone: tel. 0187/42781; fax 0187/429210; [email protected]