Il 4 febbraio del 1508, Massimiliano I veniva proclamato, a Trento, “imperatus romanus electus” e la città divenne teatro di uno degli eventi più importanti della storia d’Europa. Oggi, mezzo secolo dopo, per ricordare l’anniversario di quell’avvenimento, la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Trento, nonché realtà della ricerca storica e culturale, in stretta collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano e il Land Tirol, organizzano una serie di manifestazioni. Eventi volti a dare, soprattutto alle nuove generazioni, una memoria e una coscienza storica di avvenimenti ed epoche che hanno profondamente segnato l’identità del territorio provinciale e regionale. La vocazione autonomista del Trentino, infatti, nasce proprio in quel periodo: nel 1511 Massimiliano I firmò il Landlibell, un patto di confederazione perpetua dei principati vescovili di Trento e Bressanone con la contea del Tirolo, vero e proprio punto di partenza dell’idea di comunità autonoma che caratterizza il territorio.

Sono molti gli appuntamenti in programma: spiccano le giornate di sabato 29 e domenica 30 marzo, quando a Trento, accanto al momento istituzionale e celebrativo, ci saranno uno spettacolo in piazza Duomo e un corteo storico con le sfilate delle bande musicali e delle compagnie di Schützen che vuole essere una rievocazione fedele nella quale tutti i dettagli corrisponderanno all’originale. Durante la conferenza in programma sabato presso il Palazzo della Regione, interverranno Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, Luis Durnwalder, presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Alberto Pacher, sindaco di Trento e Herwing van Staa, presidente del Land Tirolo. In seguito ci saranno le relazioni, coordinate dal direttore del Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, di storici ed esperti come Lia de Finis, Laura Dalprà e Massimo Bertoldi. Il secondo atto delle celebrazioni è previsto per il 9 maggio, con un convegno scientifico internazionale dedicato a Massimiliano I, organizzato dalle Università di Trento e Innsbruck e dall’Associazione Antonio Rosmini.