Negli orizzonti sconfinati delle steppe che si estendono dall’Asia fino all’Europa orientale, dal primo millennio avanti Cristo fino al Medioevo si sussegue il dominio di popoli nomadi di cui la mostra restituisce una vivida immagine, attraverso le preziose testimonianze riaffiorate nei vasti territori dell’Ucraina. Sono popoli guerrieri che hanno il loro punto di forza nella perpetua mobilità, affidata al cavallo, al carro e alla tenda. Si chiamano Cimmeri, Sciti, Sarmati, Goti, Avari e Unni e le loro vicende e migrazioni hanno influenzato la storia dell’Occidente. Storici e geografi antichi li hanno descritti di volta in volta come coloro che non hanno mai fondato città, non hanno mura da difendere, portano la casa con sé, vivono sui carri, fieri e selvaggi barbari ai confini del mondo civilizzato. Il filo conduttore della mostra “Ori dei cavalieri delle steppe: collezioni dai musei dell’ Ucraina” in programma dal 1 giugno al 4 novembre 2007 al Castello del Buonconsiglio di Trento è costituito dallo splendore sfavillante di gioielli che rispecchiano il gusto e le mode, dalla potenza di armi impreziosite dall’oro e da gemme, e dalla sontuosità del vasellame cerimoniale da banchetto, segni del prestigio e del potere dei cavalieri delle steppe. Molti di questi eccezionali tesori provengono da kurgan, grandi sepolture a tumulo, destinate a perpetuare la gloriosa memoria dei defunti del ceto più elevato, punti fermi nel paesaggio percorso dai nomadi. Sfolgoranti ornamenti per vesti e copricapi, orecchini, pendenti, bracciali, pettorali e perfino spade in oro mostrano lo sfarzo della vita aristocratica di questi principi cavalieri delle steppe e i rapporti culturali esistenti con le civiltà urbane del Mediterraneo e dell’Asia, Greci, Romani e Persiani.

L’arte di questi popoli è profondamente influenzata dall’ambiente naturale in cui vivono. Il quotidiano contatto con il mondo delle steppe trova espressione “nell’arte animalistica”, caratterizzata da una costante tensione verso la rappresentazione di animali reali e fantastici, dalle più ardite pose naturalistiche a quelle stilizzate e manierate. Grifoni, felini e cervi effigiati su lamine d’oro insieme ad oggetti cerimoniali evocano credenze magico religiose e il mondo spirituale degli sciamani. Espressioni artistiche originali coesistono con apporti figurativi derivati dal mondo greco.
La mostra è introdotta da un’importante selezione di testimonianze relative ai primi popoli sedentari e agricoltori che hanno preceduto l’affermarsi delle culture nomadiche. Le steppe saranno anche raccontate da splendide fotografie di Giorgio Salomon.

Castello del Buonconsiglio, Via B. Clesio, 5 – 38100 Trento – www.buonconsiglio.it