Artigianato, antichi saperi e tradizioni popolari: ecco i tratti comuni che accomunano i Carnevali alpini europei che fanno riferimento a tradizioni, usi, costumi e riti propri delle popolazioni di montagna. Carnevali che “percorrono” la geografia, la cultura e la storia europee dall’Irlanda ai Pirenei, dalle Alpi fino ai Balcani ed ai quali il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige sta dedicando uno specifica ricerca nell’ambito del progetto “Carnevale Re d’Europa”, finanziato dall’Unione Europea, con partner alcuni Musei etnografici di Bulgaria, Croazia, Francia e Macedonia e che vede capofila il Museo di San Michele all’Adige, paese che il 26 e 27 gennaio prossimi ospiterà “Quattro Carnevali e mezzo”, la Prima Festa del Carnevale Alpino.

Protagoniste, naturalmente, maschere e costumi tradizionali che fanno parte del patrimonio storico artigianale della gente trentina. Per questo a “Quattro Carnevali e mezzo”, ideato dal Comitato Carnevale di San Michele in collaborazione con il Museo diretto da Giovanni Kezich, ha dato il proprio sostegno, accanto a Regione e Consiglio regionale, anche l’Assessorato provinciale all’artigianato. Oggi pomeriggio, nella sala stampa della Provincia, la presentazione della manifestazione con l’assessore Franco Panizza, la presidente del Museo di San Michele, Emanuela Renzetti, la vicesindaco di San Michele, Franca Pangrazzi ed i rappresentanti (alcuni dei quali in costume) dei Carnevali partecipanti: San Michele, Valfloriana, Penia, Varignano d’Arco e Coredo.

E’ la prima volta, in Trentino, che cinque Carnevali s’incontrano per dare vita ad una manifestazione unica che vedrà a San Michele una mostra allestita presso il municipio (nella mattina di sabato 26 gennaio la mostra sarà aperta alle scuole, mentre a partire dalle 14 verrà inaugurata per il pubblico), una tavola rotonda anch’essa presso il municipio (ore 16.30) che metterà in luce non solo le comuni radici culturali sottese ai Carnevali europei ma anche il ruolo svolto in essi dai saperi e dalla fantasia degli artigiani ed al termine della quale sarà proiettato il film “Tre carnevali e mezzo”, prodotto dal Museo, che raccoglie le immagini di alcuni momenti caratteristici dei carnevali trentini, ed una grande sfilata, domenica 27 con inizio alle ore 13.30, nelle quali diverse tradizioni collaborano per celebrare il rito di passaggio che porta alla Quaresima. Nel nostro territorio ogni paese ha sviluppato, nel corso dei secoli, un proprio modo di celebrare il Carnevale, con maschere e costumi che fanno parte del patrimonio storico artigianale della gente trentina.

La sfilata del giorno 27 prevede la tradizionale processione di carri di San Michele, all’interno della quale, nel rispetto delle diversità, si inseriranno le maschere degli altri carnevali, a partire dai lachè di Penia, seguiti dagli arlecchini di Valfloriana, dai matòci, dal bufòn ed a chiudere, anche per motivi cronologici (il loro Carnevale avviene per tradizione nella prima settimana di Quaresima), le misteriose piramidi in bambù e alloro del gruppo di Varignano. “Vorremmo che questa idea – ha spiegato la presidente del Museo, Emanuela Renzetti (il direttore Kezich è in questi giorni in Croazia per curare il progetto e preparare una grande mostra sul Carnevale Re d’Europa che si terrà il prossimo anno in Trentino) – diventasse un’occasione nuova per il Trentino, il progetto europeo è la punta di un iceberg che vede un grande lavoro di ricerca orientato al recupero di una lettura comparata dei Carnevali europei; attraverso il dialogo tra le maschere europee possiamo ritrovarci cittadini di un’Europa fatta un po’ più dal basso e composta di espressioni culturali che hanno un substrato comune”. “Abbiamo voluto sostenere questa manifestazione – ha infine spiegato l’assessore all’artigianato, cooperazione e trasporti Franco Panizza – perché rientra nei nostro obiettivi intraprendere una forte collaborazione con il Museo degli Usi e Costumi giacché nella storia delle tradizioni l’artigianato ha una parte assolutamente importante. La cultura popolare ci aiuta a comprendere le comunità e favorisce l’incontro tra generazioni”.

Panizza ha ricordato anche che l’artigianato dei vecchi mestieri avrà a San Michele altre occasioni per mettersi in mostra, con la quarta edizione della Corte degli Artigiani (11-13 aprile) nei prestigiosi spazi dell’antico castello di San Michele, e con “I sabati del villaggio” presso la Corte del Museo (luglio-agosto).