Uno scrigno di arte e di storia. Si presenta così Palazzo Assessorile a Cles, al centro di un ambizioso restauro che ha riportato l’edificio all’antico splendore, restituendogli le linee architettoniche originali.

La struttura inizialmente è stata adibita a deposito per le derrate alimentari, trasformandosi poi in una dimora nobiliare e successivamente nella sede del Capitanato delle Valli. Quindi ha ospitato le carceri, prima di diventare la sede del Municipio e del Consiglio Comunale. Si tratta quindi di un edificio che conserva in sé tutte le valenze amministrative, politiche e sociali degli ultimi 8 secoli ed è certamente il più antico testimone della storia clesiana. Quasi quattro anni di lavori interrotti hanno riconsegnato al palazzo il suo impianto cinquecentesco, riportando alla luce i preziosi affreschi rinascimentali, in parte occultati dal rivestimento ligneo delle pareti.

La facciata del palazzo di Cles costituisce uno dei più ragguardevoli esempi di architettura signorile quattrocentesca. La merlatura, le feritoie, le caditoie sotto il tetto conferiscono alla struttura un aspetto austero, ingentilito però dal balconcino e dalle eleganti bifore triloba. Il secondo piano è arricchito da una serie di decorazioni ad affresco risalenti alla metà del Cinquecento, realizzate dal Fagolino e testimoni dell’affermazione in area trentina della decorazione “a grottesca”, sulla stessa linea decorativa delle pitture del Castello del Buonconsiglio a Trento.

Sempre al secondo piano si aprono le stanze del vestibolo, decorate con i colori araldici della famiglia Cles, il bianco e il rosso. Tra le più preziose vi è la Sala del Giudizio, dove a partire dal 1679 si svolgevano le funzioni giuridiche della Val di Non, con un affresco rappresentante l’allegoria dell’Amicizia e tutta una serie di dipinti moraleggianti. Il Palazzo Assessorile ha riaperto i battenti in occasione della Giornata di primavera promossa dal Fai (Fondo Ambientale Italiano).

Info: www.comune.cles.tn.it