Terni (TR) – Il 29 dicembre alle ore 17.00 il caffè letterario della Biblioteca Comunakle ospita il piccolo coro dei Campanari di Arrone che da sempre pone attenzione alle giovani generazioni e alla salvaguardia dei diritti umani attraverso attività dirette alla raccolta di fondi a scopo benefico.

Il coro, diretto da Marta Lombardo presenterà un repertorio di canti popolari natalizi.

L’Associazione di volontariato Gruppo Campanari di Arrone, nata nel 2002 e rappresentata anche da musicisti professionisti, si prefigge la tutela, la promozione, la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, con particolare riguardo alla tradizione musicale campanaria, alle tecniche di questa arte e alla sua trasmissione, facente parte a pieno titolo del patrimonio culturale immateriale del nostro paese.

Costituito il gruppo c’era la necessità di imparare a suonare le campane e di qualcuno che ce lo insegnasse. Così sono stati contattati i campanari di Gubbio che molto volentieri sono venuti ad insegnarci il metodo di suonata. È da sapere che ci sono molti metodi per suonare le campane, chiamati con nomi che ne identificano l’origine geografica e la relativa modalità di suonata: “reggiano“, “toscano”, “bolognese”, “veronese”, “marchigiano”, “abruzzese”, genovese” ecc….

L’esecuzione nel metodo “umbro”, ossia il nostro metodo di suonata, si svolge interamente all’interno della cella campanaria a stretto contatto con le campane. Prevede una persona addetta alle campane più piccole (campanelle) che esegue una melodia posizionandosi frontalmente alle campane tendendo le corde collegate ai batocchi delle stesse e due persone che manovrano il campanone facendolo “dondolare” sulla linea dell’orizzonte per poi posizionarlo “a bicchiere”. La posizione detta “a bicchiere” vede il campanone eretto, vale a dire in posizione di 180° rispetto alla posizione da fermo, sostenuto dai due campanari abbarbicati sopra le travi di sostegno dello stesso. Quando il campanone viene messo “a bicchiere” l’addetto alle campanelle esegue una suonata che è la stessa che abbiamo ascoltato in una registrazione effettuata intorno al 1950 e da noi studiata e trascritta, grazie ai campanari maestri musicisti Natili Alfredo e Saveri Gianluca. Quando invece il campanone oscilla sull’orizzonte l’esecutore delle campanelle esegue delle melodie improvvisate che rendono le suonate ogni volta diverse.

Suonare le campane fa parte di quelle usanze che si ripetono e che testimoniano come la tradizione si rigeneri continuamente nel presente, attualizzandosi. La nostra associazione è il volto presente della tradizione. Per questo non ci limitiamo al suono dei sacri bronzi, ma spendiamo le nostre energie nella realizzazione di eventi culturali che hanno come protagonista il nostro territorio. È nostro intento studiare la storia e le tradizioni per comprendere il presente e programmare un futuro socio/culturale sostenuto.