Il 1° Festival della Cittadinanza è la nuova formula di Civitas, il tradizionale evento del Terzo Settore che, dopo 13 edizioni, torna alle sue origini, torna al concetto di luogo di costruzione della civitas e, simbolicamente, si trasferisce al centro dello spazio pubblico: dal 2 al 5 aprile 2009 le vie del centro storico di Padova diventano piazza della società civile.

La cittadinanza diventa quindi presupposto per lo sviluppo. Per questo il 1° Festival della Cittadinanza è dedicato in particolare ai Giovani. All’interno di questa cornice, nell’edizione 2009 due focus sono dedicati ad altrettante tematiche vicine al mondo giovanile, la Formazione e il Lavoro nei processi globali: gli strumenti che la classe dirigente di domani – i giovani di oggi – ha per affermare il proprio progetto di cittadinanza e di futuro, come reale prospettiva di crescita e sviluppo delle comunità. Due sono i percorsi per vivere il Festival: uno culturale con eventi, spettacoli, mostre e performance musicali, artistiche e teatrali; uno di approfondimento con convegni, laboratori e seminari. Permanente sarà invece la parte espositiva nelle vie principali e in Palazzo della Ragione.

Un evento che abbraccia la città: nel cuore delle persone, nel cuore di Padova. Dal 2 al 5 Aprile 2009 il centro storico di Padova si trasforma in spazio espositivo e straordinaria occasione di relazioni ed incontri, per vivere i luoghi della quotidianità in modo nuovo. Lo spazio pubblico torna così ad essere luogo vivo di relazione, di reciprocità, di convivialità, di parole e azioni, in cui cittadini, istituzioni, professionisti, associazioni ed imprese del territorio si incontrano e si confrontano. Il 1° Festival della Cittadinanza vuole dare alla comunità la possibilità di riappropriarsi degli spazi e dei luoghi dello stare insieme, e restituire alla manifestazione una modalità aperta, in cui ciascuno possa costruire liberamente il proprio senso di cittadinanza e di appartenenza. Per questo, l’edizione 2009 è dedicata in modo particolare ai giovani, la classe dirigente di domani. 2 sono i percorsi principali per seguire il Festival, cui si aggiungono le iniziative espositive e permanenti: il percorso Culturale e quello di Approfondimento. La sezione culturale prevede spettacoli, mostre e performance musicali, artistiche e teatrali per vivere l’atmosfera di festa nelle vie, nelle piazze, nei palazzi del centro storico.

Tra gli eventi di punta la performance “L’abbraccio Dei Giovani Alla Città Di Padova”: un happening unico nel suo genere in Italia, proposto in anteprima al Festival dal Laboratorio Educativo Permanente, in cui migliaia di persone intrecceranno le proprie mani per esprimere un segno di forte positività, di incontro e condivisione. Ospite d’onore e simbolo del Festival sarà Francesco Cafiso, il musicista di soli 19 anni che si è esibito in occasione dell’insediamento del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e che è uno dei talenti più apprezzati del jazz contemporaneo. In occasione del Festival, sabato 4 aprile il Teatro Verdi ospiterà il concerto di Cafiso e l’insolita jam session della Gershwin Jazz Orchestra e dell’Orchestra d’archi del prestigioso Conservatorio “G. Pollini”. Il percorso di approfondimento prevede convegni, laboratori e seminari su alcune tematiche di attualità. In questo momento così difficile per l’economia nazionale ed internazionale, il Festival della Cittadinanza vuole aprire una finestra di riflessione sui problemi e le dinamiche della formazione e del lavoro, misurandoli con le sollecitazioni sempre più stringenti dei processi globali, della competitività, della produzione e del consumo, e con le spinte dei flussi migratori e dell’ interazione fra culture.

Importanti i temi di questa seconda sezione, tra cui: il convegno inaugurale del 2 aprile intitolato “Dove Va Il Terzo Settore” promosso con Camera di Commercio-osservatorio Forum Terzo Settore; la Conferenza Internazionale del Cuamm – Medici con l’Africa “Equal Opportunities For Health: Action For Development” sul tema della Salute Globale; la tavola rotonda “Civil Society Index: La Società Civile Tra Eredità E Nuove Sfide” proposto da Cittadinanzattiva, con la partecipazione del Presidente di Fondaca Giovanni Moro; il convegno-tavola rotonda proposto dalla Fondazione Zancan su “Le Forme Del Lavoro: Oggi E Domani”, cui è invitato il Ministro Sacconi. A sviluppare i contenuti un comitato scientifico autorevole, composto da rappresentanti di spicco del mondo accademico, economico, della comunicazione e della società civile. Tutti gli eventi sono a partecipazione gratuita.

Info: www.festivaldellacittadinanza.it

Le Parole Chiave Del 1° Festival Della Cittadinanza – Festival «Una manifestazione dedicata ad un preciso tema culturale, che prevede una pluralità di eventi concentrati spazio-temporalmente, appositamente concepiti per un pubblico non specialistico, in cui vi sia contestualità tra produzione e consumo, unicità del prodotto offerto e centralità dell’oralità, senza forme di competizione, finalità di lucro e vendite predominanti di prodotti e servizi». (Guido Guerzoni, Effettofestival)

Civitas diventa Festival: luogo ideale e concreto in cui cittadini, istituzioni, professionisti, associazioni ed imprese operanti nel territorio si possono incontrare, creando un grande evento culturale che pervade la città.

Cittadinanza «Il modo più sicuro per tenere desta la tutela dei beni comuni è la cittadinanza attiva(…). La cittadinanza è l’invenzione più interessante dell’Occidente: essa ha degli uomini un’idea altissima, dal momento che chiede loro di saper governare se stessi, sottraendosi a due opposte derive, quella del totalitarismo, che ne fa dei sudditi, e quella del mercato, che ne fa dei clienti. A queste due forme di eterodirezione essa contrappone la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso tra diritti e doveri, attenzione e passione, emozioni e progetti, ambizioni private e pubbliche virtù». (Franco Cassano)

La riformulazione del concetto di cittadinanza può diventare condizione per lo sviluppo. Diventa quindi essenziale concepire lo spazio tradizionale della cittadinanza, intesa nell’accezione ampia di “spazio dei diritti riconosciuti dalla politica e dalle istituzioni”, anche come cornice nella quale ci sia una forte e diffusa soggettività capace di progetto e in senso lato di impresa, al di là della semplice richiesta rivolta allo Stato ed alle amministrazioni di nuove prestazioni o di nuove tutele. In questo modo si va al di là del concetto classico di partecipazione concepito come coinvolgimento dal basso nelle decisioni dei vertici istituzionali: è una nuova prospettiva, nella quale partecipare è incidere direttamente sui processi, sulla base di una libera forza di ideazione cui sia data la possibilità di sperimentare la propria efficacia. Giovani – Nel Festival la comunità si interroga intorno a quali siano le sue reali prospettive di crescita e di sviluppo, ma di riflesso si chiede anche quale classe dirigente sia poi in grado, domani, di accogliere e forse vincere tali sfide. Le giovani generazioni, quelle che più di tutti chiedono con insistenza, a gran voce, pieno diritto di cittadinanza, diventano l’asse portante del cambiamento e perciò protagoniste del Festival. Ciò che interessa è sia verificare la possibilità di creare le condizioni affinché si dia una piena realizzazione del principio di cittadinanza, sia individuare gli strumenti, i metodi, le pratiche e i saperi per soddisfare tali condizioni. Con un messaggio di speranza.

Formazione – Lo strumento che i giovani hanno a disposizione come leva per sviluppare le proprie conoscenze e competenze professionali, per migliorare la qualità del proprio lavoro, per scambiare esperienze, per affermare il proprio progetto di cittadinanza e di futuro come reale prospettiva di crescita e sviluppo delle comunità. Ciò significa formulare una diversa capacità di relazione del sistema della formazione con il territorio circostante, che promuova una visione del territorio stesso non più come semplice contenitore di soggetti ognuno con interessi e bisogni esclusivi e particolari, ma come autentico spazio pubblico, partecipato e creativo. La formazione è quindi chiamata a sostenere e promuovere il passaggio nel mondo del lavoro in tutte le sue possibili articolazioni, adeguandosi rapidamente per dare quelle competenze ormai irrinunciabili per una società sempre più complessa. La capacità di uscire dalla presente congiuntura si lega alla possibilità che si crei una vasta sinergia di centri di iniziativa culturali e imprenditoriali insieme che favoriscano un crescente arricchimento della capacità di produrre da parte del tessuto sociale complessivamente inteso.

Lavoro – Il Festival della Cittadinanza, in questo momento così difficile per l’economia nazionale ed internazionale, vuole aprire una finestra sui problemi e le dinamiche attuali della formazione prima e del lavoro poi, misurandoli con le sollecitazioni sempre più stringenti dei processi globali, della competitività, della produzione e del consumo, e con le spinte dei flussi migratori e dell’inevitabile interazione fra culture. Il mondo del lavoro sta cambiando nelle forme e modalità di regolamentazione. A partire dalle criticità attuali, il Festival vuole affrontare gli scenari futuri della crisi del lavoro, che pesa e peserà sulla sostenibilità sociale ed economica del nostro sistema produttivo, tentando di delineare possibili soluzioni reali ai nodi strutturali che ci troviamo a dover sciogliere con decisione, rapidità ed efficacia. Sostenibilità – Da più parti è avvertita ormai l’esigenza di adottare stili di vita, di produzione e di consumo in grado di non mettere a repentaglio il fragile ecosistema che ci accoglie. È possibile, tuttavia, andare oltre il semplice dato ambientale e ripensare la sostenibilità non solo come condizione stessa del nostro abitare, ma anche lavorare e formarsi, ovvero viverla come educazione alla cittadinanza?

Intercultura – Il problema della convivenza tra diverse culture, razze, religioni ma anche punti di vista, idee e posizioni, sarà la sfida da affrontare per poter costruire una società disposta ad accogliere senza distinzioni e capace di valorizzare le singole differenze come occasione di arricchimento reciproco. Se desideriamo formare gli uomini e le donne di domani, è necessario iniziare a proporre risposte concrete a questa sfida, aiutando i giovani a diventare protagonisti di una convivenza pacifica che dalla diversità sappia trarre strumenti e risorse nuove ed altrimenti impensabili.