Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Chiericati, l’Officina arte contemporanea 26 marzo – 27 maggio 2009

A Vicenza la poesia si fa esperienza pubblica, emozione condivisa, abbandona per un po’ le pagine dei libri per farsi, come scrive Mariangela Gualtieri, non a caso poetessa, “festa di tanti, una festa del dire e dell’udire”.

L’occasione è offerta dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, e da Intesa Sanpaolo, Beni culturali, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Europei e Postcoloniali dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e con l’Officina arte contemporanea di Vicenza. Il progetto nasce per iniziativa dell’Assessore alla Cultura Francesca Lazzari che, memore di una stagione di incontri con poeti che negli anni Ottanta e Novanta aveva portato in città i migliori nomi della scena poetica nazionale, ha voluto riproporre questo tipo di appuntamenti, scommettendo su un genere letterario meno visibile di altri, ma certamente ricchissimo di significati alti e non effimeri.

La rassegna, intitolata Dire poesia e curata da Stefano Strazzabosco, si svolgerà dal 26 marzo al 27 maggio articolandosi in dieci incontri, proposti nel cuore della settimana ed ospitati in luoghi d’arte della città molto differenti tra loro: si va dalle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, elegante sede espositiva di Intesa Sanpaolo, al Museo Civico nel palladiano Palazzo Chiericati, alla meno formale Officina arte contemporanea, significativo esempio di archeologia industriale. Questi luoghi d’arte, disegnando un sinergico intreccio tra pubblico e privato, accrescono con i loro straordinari scenari il potere evocativo della parola poetica.

I momenti performativi prevedono la lettura, da parte dei poeti – tra i più prestigiosi della scena italiana e internazionale -, delle loro composizioni in versi, inframezzata da brevi commenti musicali, in una contaminazione tra poesia e musica, classica in taluni casi, contemporanea in altri, affidata ad un unico strumento oppure a piccoli ensembles.

Attenzione: nulla di paludato, noioso, ingessato, ma occasioni in cui, per dirla sempre con la Gualtieri, “la poesia vuol diventare musica” perché “la poesia vuole essere detta, vuole respiro, saliva, corpo, voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto”.

Dire poesia non è un festival, ve ne sono già troppi. Semmai ambirebbe offrirsi come un pizzico di lievito che possa far crescere fermenti nuovi in terra veneta.

Il primo appuntamento, presso Palazzo Leoni Montanari, prevede la presenza di Fernando Bandini, e intende allo stesso tempo tributargli un omaggio sincero e affidargli il compito di inaugurare la rassegna “da padrone di casa” (26 marzo). Tre voci molto apprezzate e seguite, non solo in Italia e non solo da ieri, saranno presenti nella stessa sede a fine maggio: Paolo Lanaro, sclendese di origine ma vicentino ormai di lungo corso (25 maggio); Mariangela Gualtieri, drammaturga e interprete del Teatro Valdoca (26 maggio); Valerio Magrelli, fra gli autori all’avanguardia della poesia italiana contemporanea (27 maggio).

Se un giusto occhio è riservato alla vicentinità e agli autori italiani, Dire poesia non si limita ai grandi di casa ma spazia nel mondo. Il 15 aprile si esibirà la poetessa di San Pietroburgo Alexandra Petrova, voce tra le maggiori della generazione degli anni Sessanta; la sua performance troverà nelle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, in cui è custodita la più importante raccolta di icone russe in Occidente, la sua cornice ideale, offrendo un suggestivo dialogo tra voci e immagini provenienti dalla cultura russa. Il giorno successivo, 16 aprile, nel medesimo luogo, toccherà a Rodolfo Häsler, cubano di nascita ma barcellonese d’adozione. Saranno a Palazzo Chiericati lo scozzese Douglas Dunn, famoso all’estero ma poco conosciuto in Italia (29 aprile) e Yves Bonnefoy, per giudizio unanime il massimo poeta francese vivente (22 maggio).

Completano il quadro due poeti più giovani, che si esibiranno presso l’Officina arte contemporanea: la veneziana Silvia Zoico e il vicentino Giovanni Turra Zan, leve nuove anche se già ben note, cui è riservata la serata del 22 aprile e per i quali è stata creato un contesto apposito, Dire poesia off (sulla falsariga del teatro off di Broadway). Un altro appuntamento (30 aprile), questa volta off off, proporrà un inedito connubio tra sei musicisti – Mauro Baldassarre, Giuseppe Dal Bianco, Antonio Graziani, Mamo, Igi Meggiorin, Alberto Mesirca – e sei artisti – tre dell’immagine: Giuseppe Iannello, Enrico Mitrovich, Giovanni Turria; tre della parola: Danni Antonello, Marco Fazzini, Stefano Strazzabosco -, che nel corso di sei ore dialogheranno col pubblico e con le macchine da stampa manuale presenti all’Officina, dando vita a una sorta di “live streaming”.

Si è detto dei poeti ma va ricordato, come le serate propongano anche accompagnamenti musicali, più che semplici colonne sonore, di livello, affidati a solisti magari giovani ma sempre di grande valentia. Così come va ricordato che i grandi ospiti stranieri saranno introdotti da esperti, poeti a loro volta ma presenti a Vicenza in veste di traduttori e interpreti: Marco Fazzini per Alexandra Petrova e per Douglas Dunn, Claudio Cinti per Rodolfo Häsler e Fabio Scotto per Yves Bonnefoy.

Nei luoghi delle letture saranno disponibili per il pubblico i libri degli autori ospiti. L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Informazioni:
Comune di Vicenza
Assessorato alla Cultura
tel. 0444.222116 – 222101
[email protected]