Ben 14 città, 10 giorni di eventi, 140 appuntamenti, 10 mostre, 200 realtà coinvolte, 120 ospiti protagonisti dei quali 20 dall’estero, 40 mila presenze attese agli eventi e una macchina organizzativa fatta tutta di volontari. Questa la fotografia quantitativa dell’ottava edizione del Festival Biblico, in programma a Vicenza, Verona e altri 12 centri veneti dal 18 al 27 maggio.
Assolutamente attuale il tema che i promotori – la Diocesi di Vicenza e la Società San Paolo (con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, del Comune di Vicenza, della Regione Veneto e del Pontificio consiglio per la cultura e del Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana) – hanno scelto per questa edizione attingendo ad una domanda di Cristo nel vangelo di Marco: «Perché avete paura?» La speranza dalle Scritture, individuando un superamento della paura, o delle molte paure dell’oggi, nella speranza attinta dalle Scritture.

Incontri, riflessioni, confronti, lectio magistrali si accompagnano a momenti assolutamente leggeri: mostre e laboratori per bambini, iniziative per le famiglie, degustazioni, spettacoli, tanta musica, in un Festival che sa offrire qualche cosa di interessante a chiunque, credente o non credente. Sia a chi, munito di una forte preparazione, vuole approfondire temi religiosi, culturali, sociologici, sia a chi sceglie questa manifestazione per confrontarsi, in libertà, con gli altri sul come interpretare meglio l’oggi e il senso dell’esistere, sia a chi si avvicina alla conoscenza della Bibbia con l’anima di un fanciullo. Un Festival fatto tanto per chi ama discettare dottamente, quanto per chi cerca innanzitutto il piacere di uno stare lievemente insieme; tutto intorno a quel possente fulcro che è la Bibbia.

Quest’anno il carattere internazionale del Festival viene sottolineato da presenze straniere ancora più numerose e autorevoli: tra i molti, il sociologo inglese Zygmunt Bauman, teorico della «società liquida»; il poeta bosniaco Abdulah Sidran, più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura; il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong; Mordechay Lewy, ambasciatore dello Stato di Israele presso la Santa Sede; Dan Bahat, archeologo israeliano di fama mondiale; suor Helen Prejean, suora americana, impegnata contro la pena di morte (ispirò il film Dead Man Walking, vincitore di 4 premi Oscar); il biblista belga Frédéric Manns e altri docenti dello Studium Biblicum Franciscanum e rappresentanti dell’Ecole biblique di Gerusalemme.

Non mancheranno le occasioni di confronto, sereno e stimolante, tra religiosi cristiani e “laici” e tra credenti in credi diversi e chi “crede di non credere”.
Una costante doppia traccia – religiosa e laica – che già viene proposta nella serata inaugurale che vede il dialogo, nella Cattedrale di Vicenza (24 maggio alle ore 21), fra Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose, e Ferruccio De Bortoli, Direttore del Corriere della sera, intorno a Carlo Maria Martini e il suo magistero.
Poi un susseguirsi di ospiti di rilievo, dal ministro per l’Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che domenica 27 maggio alle ore 15 dialogherà con Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana su «Ero straniero e mi avete ospitato. Le paure e le speranze dei nuovi italiani”, a filosofi, scrittori, esperti come Umberto Curi, Giacomo Canobbio, Duccio Demetrio, Gilberto Corbellini, Massimo Fini, Wanda Tommasi, Dario Vivian, Angelo Casati, Silvano Petrosino, Adriano Fabris, Francesco Brancato, Elizabeth Green, Ugo Sartorio.

Naturalmente è molto qualificato il gruppo degli studiosi di Sacra Scrittura, ai quali spetterà il compito di indagare la Bibbia alla ricerca delle speranze capaci di superare le paure umane: Ugo Vanni, Bruna Costacurta, Ermes Ronchi, Luca Mazzinghi, MichaelDavid Semeraro, William Jourdan, Ugo Vanni, Lidia Maggi, Antonella Anghinoni, Rosanna Virgili e altri.

Folto pure l’apporto di testimoni, giornalisti e osservatori, incaricati di scorgere nei meandri del nostro tempo indicatori di una speranza più forte: si alterneranno, fra gli altri, Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, Ilvo Diamanti, sociologo dell’università «Carlo Bo» di Urbino, Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti sociali, Alessandro Zaccuri, scrittore e giornalista di Avvenire, Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, Vittorio Filippi, sociologo dell’università di Venezia, Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, Gerolamo Fazzini, direttore di Mondo e Missione, Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, Eugenia Bonetti, religiosa impegnata contro la tratta delle donne. Sarà quest’ultima, divenuta celebre anche per aver partecipato all’incontro Se non ora, quando? delle donne italiane, ad animare – insieme al teologo Armando Matteo e alla giornalista Marina Corradi – il dibattito Donne e fede, fra paura e speranza promosso dal quotidiano Avvenire venerdì 25 maggio.

Novità assoluta del Festival 2012 sarà il focus sulle terre bibliche Linfa dell’ulivo (www.linfadellulivo.it), organizzato dall’Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza, che (dal 24 al 26 maggio) riunirà – sempre nel capoluogo vicentino – esperti, studiosi, storici, archeologi dei territori interessati dalla Bibbia (dalla Turchia fino all’Iraq) per analizzare le scoperte più significative, i ritrovamenti, le indagini storiche e storiografiche riguardanti la Scrittura, le sue terre e la sua storia. Occasione per annunciare le novità emerse dalle più recenti campagne di scavo nell’area medio orientale. Tra i vari nomi: Massimo Pazzini, Stefano De Luca, Riccardo Lufrani, Giuseppe Bellia, Mario Frederick Fales, Silvio Barbaglia.

Fedele alla sua vocazione di presentare la Bibbia secondo una pluralità di linguaggi, il Festival offrirà una serie di eventi musicali e artistici (tutti gratuiti), fra i quali il concerto di Roberto Vecchioni, che sabato 26 maggio porterà in piazza dei Signori il suo tour I colori del buio; Luca Bassanese, già protagonista lo scorso anno di un appassionante duetto con Eugenio Finardi; i vicentini The Sun, che il 19 maggio ad Arzignano presenteranno in anteprima assoluta alcuni brani del loro nuovo album; Ars Cantus, ensemble vocale e strumentale con sede a Varese, formata da oltre 200 elementi, in gran parte giovani.

Infine, sono diverse le esposizioni previste al Festival, ben 14. Sono già aperte la mostra per l’infanzia «La paura e la speranza. I colori delle emozioni», in collaborazione con la Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede, con 95 opere originali di illustratori da diverse parti del mondo (fino al 10 giugno); inoltre «La via Crucis» di Paolino Rangoni (Museo diocesano, fino al 14 giugno). Le altre saranno concomitanti con il Festival.

Ancora una volta, quindi, intorno alla Bibbia, una grande festa di popolo, una occasione per guardarsi negli occhi e intravvedere, oltre le paure di una contingenza difficile, la Grande Speranza.

Il Programma aggiornato del Festival Biblico 2012 è su: www.festivalbiblico.it. La partecipazione a tutti gli incontri, concerti e mostre è gratuita.