Venezia, Manica Lunga dell’Isola di S. Servolo, 27 settembre – 18 ottobre.

Venezia, Palazzo Zorzi, UNESCO Venezia, 19 ottobre – 16 novembre.

Asiago, Sede espositiva comunale, dicembre 2009 – gennaio 2010

“Galileo, Venezia e la Luna” è una mostra del tutto particolare. Particolare per il taglio che la curatrice, la storica dell’astronomia Luisa Pigatto, le ha voluto dare, particolare perché si pone come uno dei momenti di punta di una delle assise mondiali più importanti di questo Anno Internazionale dell’Astronomia, singolare infine perché percorre, fisicamente, un itinerario che dall’Adriatico di Venezia sale idealmente a Cima Ekar sull’Altopiano di Asiago, ovvero dalle osservazioni galileiane della Luna ad uno dei più grandi telescopi italiani della moderna ricerca astronomica.

“Galileo, Venezia, la Luna” è un evento dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 e sarà inaugurata nell’Isola di San Servolo a Venezia in concomitanza con l’apertura del convegno internazionale “Astronomy and its instruments before and after Galileo” (L’Astronomia e i suoi strumenti prima e dopo Galileo) che qui si svolgerà dal 28 settembre al 3 ottobre 2009, convegno che riunirà a Venezia i componenti della International Astronomical Union provenienti dai 5 continenti. Tra gli scopi dell’assise planetaria convocata a Venezia, vi è quello di arrivare, prima che sia troppo tardi, alla ricognizione e soprattutto alla tutela del patrimonio culturale che, in ogni parte del mondo, costituisce testimonianza dello sviluppo dell’astronomia in diversi contesti culturali. Dalle antiche Specole europee, ai siti astronomici delle civiltà precolombiane, dell’antica Cina, India, di talune aree dell’Africa e dell’Oceania, alle importantissime testimonianze della ricerca astronomica nel mondo islamico. Il convegno gode del Patrocinio dell’UNESCO, organismo che si sta operando per assicurare la ricognizione e la tutela del patrimonio astronomico, all’interno del progetto “Astronomy and World Heritage Initiative” che sarà presentato appunto a Venezia.

“Galileo, Venezia e la Luna” resterà allestita nella Manica Lunga dell’Isola di Servolo dal 27 settembre al 18 ottobre per passare poi a Palazzo Zorzi, sede dell’Ufficio UNESCO di Venezia, dal 19 ottobre al 16 novembre, e raggiungere quindi Asiago dove, da dicembre a gennaio, sarà ospitata in una delle sedi espositive del Capoluogo dei Sette Comuni dell’Altopiano.

Con questa mostra – chiarisce la curatrice – si intende illustrare, attraverso belle immagini dei secoli XVI e XVII e foto recenti, i luoghi (alcuni dei quali scomparsi) frequentati a Venezia da Galileo in quei diciotto anni in cui fu pubblico professore all’Università di Padova. Vengono mostrati e illustrati i disegni della Luna che Galileo eseguì quando nell’autunno del 1609, rivolgendo il cannocchiale al nostro satellite, per primo scoprì, dal gioco delle luci e delle ombre, che la Luna non era liscia e perfetta come si era creduto per quasi duemila anni. Vengono illustrate le numerose e belle mappe della Luna che si susseguirono nel Seicento, nel Settecento e nell’Ottocento – un vero e proprio percorso di evoluzione della cartografia lunare strettamente legato al perfezionamento delle ottiche per cannocchiali, e conclusosi in epoca moderna con i grandi atlanti fotografici della Luna e foto in diretta della superficie lunare. La mostra è realizzata anche grazie alla collaborazione di importanti istituzioni come il National Maritime Museum di Greenwich-Londra, i Musei Vaticani, la Biblioteca Universitaria di Padova, la San Servolo Service, l’Ufficio UNESCO-BRESCE di Venezia e il Comune di Asiago. L’ingresso alla mostra sarà gratuito.

Il rapporto tra Galileo e Venezia fu breve ma molto intenso. Ai primi di settembre del 1592 Galileo arrivò nella “maravigliosa città di Venezia”, – così egli la definì nei suoi scritti – per farsi conoscere dal patriziato veneziano come aspirante alla cattedra ad Mathematicam dell’Università di Padova vacante dal 1588.
Per l’occasione fu ospite del Residente toscano a Venezia, Giovanni Uguccioni, a Ca’ Gradenigo in Santa Giustina. In questo soggiorno di una ventina di giorni, Galileo ebbe l’opportunità di frequentare il celebre ridotto di Andrea Morosini a ca’ Morosini – l’attuale Palazzo Cavalli sul Canal Grande – e qui ebbe modo di conoscere, tra molti altri, il frate servita Paolo Sarpi col quale intrecciò una proficua amicizia umana e intellettuale. A Venezia Galileo fu assiduo frequentatore dell’Arsenale da lui celebrato molti anni dopo nell’incipit della sua prestigiosa opera scientifica – Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze – come luogo dove ebbe modo di imparare la lezione mai dimenticata della “sensata esperienza e certa dimostrazione”. Fu a Venezia che Sarpi lo incitò a costruire il cannocchiale, e fu a fra’ Paolo e alla sua cerchia di amici, all’interno del convento dei frati Serviti, che Galileo si affrettò a mostrarne i risultati, comprese le successive e straordinarie scoperte celesti.

Per informazioni rivolgersi a:

INAF – Osservatorio Astronomico
Vicolo dell’Osservatorio 5, 35122 PADOVA-ITALY
TEL. +39 0498293411, FAX. +39 0498759840
email [email protected]
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