Rievocazione della Festa per Papa Rezzonico, 250 anni dopo. Padova, Cattedrale e Piazza Duomo 6 luglio 2008

Giusto 250 anni fa, correva l’anno 1758, Carlo Rezzonico, vescovo di Padova, veniva innalzato al soglio pontificio assumendo il nome di Clemente XIII.
Per la Serenissima e per Padova, in particolare, fu un momento di grande entusiasmo, sottolineato anche da manifestazioni di popolo. Sono rimaste nella storia quelle organizzate a Padova il 6 luglio. Le cronache tramandano che “…La medesima sera molti Parrocchiani del Duomo concorsero a fare una bella Festa sulla piazza. Fornite vagamente le botteghe, le muraglie, ed i portici, e illuminati questi con palloni, e fanaletti in molta copia, fu alzata una Loggia per uso di serenata davanti alla Chiesa.Era adornata quella di stucchi, e riquadri, e chiusa intorno da gelosie; e pendeva sopra di essa un Ritratto di Sua Santità riccamente contornato. Dopo un lungo sparo di mortaretti verso l’un’ora della notte si diè principio ad una bellissima serenata con istrumenti da arco, da fiato d’ogni sorta, e tamburi, che accompagnavano allegrissime sinfonie, tralle quali si andarono frapponendo delle graziosissime arie musicali. La veduta fu teatrale, la festa bellissima, e durò fin presso le quattro della notte…».
Domenica 6 luglio 2008, quel momento magico rivivrà nello stesso luogo di allora, in Piazza Duomo. Non ci potranno essere luminarie e mortaretti, dato che dal 1758 sono cambiate molte cose, comprese le norme sulla sicurezza. Ci sarà però ancora la musica e un contorno di festa, fuochi compresi. Tornerà ad essere presente anche il “ritratto di Sua Santità”, non in originale (per ammirarlo bisognerà attendere la grande mostra di dicembre) ma proiettato sui muri.
A “fornire” la musica saranno “I Solisti Veneti” diretti da Claudio Scimone.
Concerto e festa saranno uno dei momenti della Giornata con cui Padova apre le celebrazioni dedicate a Papa Rezzonico (volute dalla Diocesi di Padova e dalla Regione del Veneto) e che avranno inizio alle 18 e 30, con una Santa Messa solenne, in Cattedrale, presieduta dall’attuale successore del Vescovo Rezzonico, mons. Antonio Mattiazzo.
In tarda serata, con inizio alle 21 e 30, in Piazza Duomo, il grande concerto e la festa. Per questa celebrazione, Scimone ha scelto un programma “da festa”: “Water music”, Seconda suite per orchestra, di Georg Friedrich Haendel (1685-1759), il Concerto in Re Maggiore RV 562 “fatto per la Solennità di San Lorenzo” di Antonio Vivaldi (1678-1741) per passare poi alla serena atmosfera notturna di Eine Kleine Nachtmusik K 525 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), mentre i “Simpatici ricordi della Traviata” per oboe e archi di Antonino Pasculli (1842-1924) condurranno alla conclusione, affidata alle Tre sinfonie in re maggiore per tromba e archi di Jean Joseph Mouret (1682-1738). Da ricordare che il concerto avviene nell’ambito della XV Rassegna di eventi musicali della Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo.

Nato a Venezia nel 1693, Carlo Rezzonico apparteneva alla famiglia che aveva acquistato il titolo nobiliare nel 1687 e che avrebbe celebrato i propri fasti con la ristrutturazione e la decorazione del grande palazzo sul Canal Grande poco dopo la metà del Settecento. Studiò a Bologna e Padova, e poi a Roma dove iniziò una rapida carriera ecclesiastica: nel 1737 venne eletto cardinale e nel 1743 fu consacrato vescovo di Padova.
Particolarmente attento alle esigenze pastorali della sua diocesi, si distinse per i suoi provvedimenti a favore dei poveri e le iniziative nel campo della disciplina ecclesiastica e della formazione del clero, promuovendo tra l’altro l’ampliamento del Seminario Vescovile istituito dal suo predecessore Gregorio Barbarigo. Non mancarono tuttavia gli impegni diplomatici: tra il 1749 e il 1751 fu chiamato a Roma per trattare la complessa questione del Patriarcato di Aquileia che vedeva contrapposti la Serenissima e il Sacro Romano Impero.
Il 6 luglio 1758 Carlo Rezzonico venne eletto papa, succedendo a Benedetto XIV, e fu consacrato pontefice il 16 luglio con il titolo di Clemente XIII.
Sul versante culturale Rezzonico, una volta eletto papa, si avvicinò al circolo del cardinale Albani e prese a interessarsi di arte classica, venendo a contatto con le maggiori personalità del panorama artistico romano di metà Settecento, tra cui Anton Raphael Mengs, Pompeo Batoni e Johann Joachim Winckelmann, al quale nel 1764 affidò la carica di Sovrintendente alle Antichità di Roma. Di Giovanni Battista Piranesi, architetto e incisore veneto stabilitosi a Roma, il papa divenne vero e proprio mecenate, e a lui e ai suoi familiari Piranesi dedicò alcune delle sue più importanti raccolte di incisioni.
Sotto il suo pontificato si realizzò il completamento della fontana di Trevi ed egli stesso commissionò la costruzione del palazzo sede della guarnigione pontificia a Civitavecchia, oggi sede del Museo nazionale archeologico. Acquistò per i Musei Capitolini opere d’arte antica provenienti dagli scavi archeologici, donò alla Biblioteca Vaticana preziosi manoscritti e un’importante collezione di vasi dipinti antichi.
Nel Registro Annuale del 1758 Clemente XIII fu descritto come “l’uomo più onesto del mondo; un ecclesiastico esemplare; dai valori più puri: devoto, saldo, istruito, diligente…”.