Due nuove e preziose opere arricchiscono il percorso espositivo della mostra La Fotografia del Giappone (1860-1910). I capolavori, in programma fino al 1° aprile, all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti di Venezia.

Si tratta di due raffinati album le cui coperte, di legno laccato e impreziosito con inserti di avorio, madreperla e oro, sono autentici capolavori dell’arte giapponese. Il loro scopo principale era quello di racchiudere un assortimento di immagini “tipiche” del Giappone che il committente poteva riportare con sé in Occidente.
Vista la delicatezza degli album, il loro contenuto potrà essere ammirato attraverso l’uso di dispositivi digitali (iPad) che offriranno al visitatore la sensazione di sfogliarne fisicamente le pagine.

Il primo album – denominato KK5 – realizzato tra il 1889 e il 1914 a Yokohama, propone 50 opere che presentano un diario di viaggio per immagini attraverso le più importanti città del Giappone centrale. Per ciascuna tappa, sia essa K?be, ?saka, Nara, Ky?to, Yokohama, T?ky? e altro, quando si hanno più fotografie, si va dall’universale al particolare geografico o urbano, attraverso un progressivo restringimento del campo visivo.
Le immagini rappresentano sempre luoghi ben conosciuti, che si ritrovano fra le mete suggerite dalle guide di viaggio occidentali del tempo. Non mancano alcune delle imprescindibili icone paesaggistiche e architettoniche del Giappone, come la pagoda, la terrifica statua del guardiano dei templi buddhisti o il Padiglione d’oro di Ky?to. La figura che domina è quella della geisha che vi compare più volte, ma non mancano il samurai, il massaggiatore cieco, gli uomini che pestano il riso e altro ancora.

Il secondo album, realizzato sempre a Yokohama intorno al 1890 e conosciuto come Maraini-Cortina 2, in onore del celebre studioso Fosco Maraini, presenta un assortimento e un’impaginazione molto originale, sia per i soggetti, sia per il fatto che tutte le pagine, in basso a sinistra e in alto a destra, sono arricchite da dipinti acquerellati che raffigurano soprattutto fiori, uccelli, paesaggi e donne in costume, creando un serrato gioco di richiami iconografici con il contenuto delle fotografie.
Il contenuto è una sorta di pot-puorri di immagini di fiori, di donne in costume e di scene di vita quotidiana, come una sorta di viaggio immaginario all’interno di un giardino giapponese popolato dai protagonisti di un sorprendente universo di bellezze esotiche.

La Fotografia del Giappone (1860-1910) presenta oltre 150 stampe fotografiche originali realizzate dai grandi interpreti giapponesi ed europei di quest’arte, agli albori della storia della fotografia, fra il 1860 e i primissimi anni del Novecento.
L’iniziativa, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e da Marco Fagioli, coprodotta dal Museo delle Culture di Lugano e Giunti Arte mostre musei, cui si affianca, per l’appuntamento italiano, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, propone i capolavori di uno dei più importanti capitoli della storia della fotografia – nata in Europa ma subito sperimentata in Giappone – proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol levante si apriva all’America e all’Europa, influenzando, con le immagini e le espressioni della sua creatività, il gusto dell’intero Occidente.
All’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti sono esposte le opere di alcuni grandi fotografi delle origini, primo fra tutti l’inglese Felice Beato (1833 – 1907) che, con un piccolo gruppo di artisti giapponesi, diede vita a uno stile, chiamato Scuola di Yokohama, e a una tecnica particolare. Questi personaggi riuscirono a unire la fotografia, la forma artistica più d’avanguardia di quel tempo, con la tradizione delle grafiche giapponesi, realizzando stampe fotografiche su carta all’albumina delicatamente colorate singolarmente a mano da raffinati artigiani.

Queste immagini, destinate prevalentemente ai viaggiatori stranieri, offrivano rappresentazioni del paesaggio e della cultura giapponese, con una funzione che è sostanzialmente quella di produrre souvenir di viaggio e della memoria esotica. Tale genere esprime uno stile fortemente riconoscibile che non trova, allora, eguali nel mondo per la qualità dell’interazione fra la stampa all’albumina, la raffinatezza della ricerca fotografica e la finissima colorazione che, in alcuni casi, produce un risultato finale vicino a quello delle moderne fotografie a colori.

Il percorso espositivo, organizzato per sezioni indaga la rappresentazione del paesaggio e la natura “educata” dalla cultura, il gusto dell’esotismo e il profondo rapporto tra la fotografia e le stampe del ukiyo-e, l’immagine della donna còlta nei molteplici aspetti della bellezza sublime, come in quello dei mestieri e delle attività della casa, della bottega e dei campi e della donna di piacere, ritratta nei quartieri a luci rosse chiamati “città senza notte”. O ancora, l’analisi degli stereotipi dell’immagine maschile, dai samurai ai bonzi, dai lottatori di sumo a tutti gli interpreti quotidiani di una realtà ideale che, talvolta, declina anche verso l'”anormalità” e il capriccio.
La relazione fra il sacro e il profano viene esaminata attraverso una serie di fotografie che ritraggono le attività lavorative e altre scene di vita comune, i templi, le cerimonie e le feste.
La mostra si conclude con le opere dei grandi interpreti della fotografia giapponese e straniera, come Kusakabe Kimbei, considerato il maestro nel realizzare sofisticate fotografie all’albumina colorate a mano.
L’esposizione è accompagnata da un importante volume, pubblicato da GAmm Giunti, che affronta con il contributo di diversi specialisti, i differenti aspetti della fotografia in Giappone.

LA FOTOGRAFIA DEL GIAPPONE (1860-1910). I CAPOLAVORI
Venezia, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Palazzo Cavalli Franchetti (Campo Santo Stefano)
Fino al 1 aprile 2012

Orari: lunedì-domenica, 10-18; chiuso martedì

Informazioni e prenotazioni: 199.199.111

Sito internet: www.fotografiagiappone.it

Biglietti: Intero € 9,00;
ridotto € 7,50:
under 18 e over 65, gruppi (min 15-max 25 persone), studenti, titolari di convenzioni; ridotto scuole € 4,00

Catalogo: GAmm Giunti
a cura di Francesco Paolo Campione e Marco Fagioli
Formato 26X28,5
Pagine 320; € 39 in mostra