Verona – 13 aprile 2009 – 19 aprile 2009

Col nome di Pasque Veronesi, per analogia con i Vespri Siciliani, fu chiamata l’insurrezione generale della città di Verona e del suo contado, scoppiata il 17 aprile 1797, lunedì dell’Angelo. Tra le innumerevoli insorgenze che dal 1796 al 1814 costellarono l’Italia e l’Europa occupate da Bonaparte e che esprimevano il rigetto da parte delle popolazioni dei falsi princìpi della rivoluzione francese, imposti con le baionette, la sollevazione di Verona è certamente la più importante in Italia, dopo la Crociata della Santa Fede del 1799, con la quale il Cardinale Fabrizio Ruffo di Calabria e i contadini del Mezzogiorno riconquistarono un intero Regno ai Borboni di Napoli.

L’evento viene commemorato con diverse iniziative che culminano nella giornata di domenica. Già dal pomeriggio uno sparo di cannone in Bra rammenterà ogni ora ai passanti la manifestazione che si terrà in serata: la grande fiaccolata e corteo storico in costume per le vie cittadine. Parteciperanno al corteo figuranti nelle divise della Guardia Nobile Veronese, di Ufficiali e Fanti della Fanteria Veneta della Serenissima, di Granatieri e Artiglieri Imperiali con armi ad avancarica, di truppa d’oltremare (Milizie Schiavone) armate allo stesso modo, cavalli e cannoni del tempo, altri figuranti in abiti da nobili e popolani, tamburini e trombettieri.

Aprirà il corteo la Guardia Nobile Veronese recante il vessillo cittadino, seguito da rullanti coi rispettivi tamburi e trombettieri e quindi dal clero. A seguire tutti gli altri. Sono previste esibizioni di duellanti in costume, brevi soste e spari a salve di fucileria e d’artiglieria in Bra (sul Liston, in direzione dei giardini) e al termine della manifestazione, in Piazza dei Signori. Nel rispetto delle norme di sicurezza dettate dalla Questura, sarà predisposto un adeguato campo di fuoco, sgombro da persone. Il corteo si concluderà in Piazza dei Signori con interventi dal palco e spari di fucileria, con la partecipazione di soldati veneti e imperiali, accolti dallo scampanio festante della Torre Civica detta dei Lamberti.