di Alexander Mascal
foto Matteo Saraggi

Correva l’anno 614, il re Longobardo Agilulfo e la regina Teodolinda consentivano a San Colombano, monaco irlandese (528-615), fondatore del monastero di Luxeuil, di fondare un monastero anche in Italia, a Bobbio, nel piacentino.
“Dolce, innocente”, questo significa il nome “Colombano”, dal latino “columba” e dal celtico “colombo” e tale era l’abate Colombano che con un gruppo di discepoli viaggiò attraverso l’Europa per diffondere il monacheismo irlandese in un’era di forte declino del cristianesimo, per colpa dei popoli germanici che con le invasioni introducevano anche le loro religioni.
San Colombano, missionario dallo spirito apostolico e con doti di grande umanità e carità cristiana attraversò l’Irlanda, l’Inghilterra, la Francia e la Svizzera, per giungere in Italia, dove si spense nel 615.

Nel nostro secolo un uomo ha ripercorso la stessa strada “seguita” da San Colombano, per riproporre quel “Sacro Cammino” attraverso un documentario trasmesso poi da tutte le TV europee, dando vita ad un’altro “viaggio nel sacro”: quest’uomo è il giornalista Alfredo Zavanone.
Da allora molto inchiostro ha inciso indelebilmente le pagine che portano la sua firma e siglano articoli di reportage mondiale. Dal sacro al più profano tema di turismo ed enogastronomia il suo nome diviene ben presto noto non solo in Italia ma anche in tutta l’Europa sino ad attraversare gli oceani e giungere ovunque.

Suo grande maestro fu Cesare Pavese di cui l’allora giovane studente Alfredo ricorderà sempre le parole: “Osserva e guarda con attenzione quello che vedi“.
La passione per la fotografia lo porterà ad operare dietro la cinepresa che lo farà approdare al ‘giornale’ dell’epoca: “La Settimana Incom”. Negli anni collaborerà con “Il Candido” di Guareschi (il creatore di Don Camillo); “Tempo”; “Visto”; “Giorni”; “L’Europeo”, “La Tribuna” e “Novella”.
Con l’evento della televisione farà parte di una troupe per la realizzazione di documentari e film, fino ad approdare dietro la cinepresa di “Carosello”, la pubblicità televisiva nata con l’evento della televisione e con cui Alfredo Zavanone inizierà una lunga collaborazione realizzando rubriche e programmi.

Negli anni incontrerà numerosi personaggi illustri, come Alcide De Gasperi; il ministro degli esteri francese George Bidolt; il Cardinale Giacomo Lercaro; i famosi acrobati “Fratelli Palmini” e non gli mancheranno esperienze come quella di fare da ‘navigatore’ alla prima donna pilota, la famosa Baronessa Carina Negroni Parodi Delfino.
Il mondo giornalistico sottolinea il suo nome tra i più illustri e conosciuti nel mondo dell’informazione includendolo in quell’ èlite del “Consiglio Direttivo dell’ Ecole International Agrituristique” francese, di cui è Segretario Ispettore.

Grazie al lavoro svolto come Segretario Generale del Comitato Tecnico Agricolo Internazionale, che opera con il Ministero degli Affari Esteri, ha la possibilità di organizzare corsi di specializzazione in campo agroalimentare per i Paesi Emergenti e quindi collaborare con Enti di promozione e coordinamento nel campo dell’Agriturismo mondiale.
Le collaborazioni con il Vaticano lo hanno portato ad avere stretti rapporti con il Papa, i Vescovi e i Cardinali.

Attualmente ha scritto il volume “Sua maestà il riso“, un’interessante spaccato di storia, aneddoti e curiosità sul mondo della risicoltura di cui si è interessata anche la televisione italiana, Rai TV, Fininvest Mediaset,TV locali e importanti testate giornalistiche italiane ed estere. Il volume, in ristampa, per l’ Anno Internazionale del Riso 2004, è stato presentato in Italia e all’estero con il patrocinio della FAO.

Alfredo Zavanone, oltre ad essere collaboratore e corrispondente di numerose testate giornalistiche italiane ed estere, è direttore di vari giornali ed emittenti televisive locali, ma approfondisce il tema volto alla cultura del territorio anche attraverso importanti contatti con trasmissioni come “Linea Verde” di cui è consulente.