Il Trentino è ricco di uomini che hanno fatto la storia in un determinato campo, persone che possono essere considerate delle vere e proprie leggente viventi. Accade nel mondo dell’agricoltura, dell’artigianato o della cultura. Grazie ad una bella intervista comparsa su un quotidiano locale, in tanti hanno potuto conoscere o riconoscere un personaggio che da tanti anni si occupa di formaggio.

Stiamo parlando di Mario Ciatti, vispo ottantunenne della Val di Non, che ha dedicato la propria vita all’attività casearia, con particolare attenzione Trentingrana del quale può essere considerato l’inventore. Nato a Rabbi, ma vissuto da sempre a Rumo, in piccolo paese della “Valle delle mele”, proveniente da una famiglia di casari, ha dedicato tutta la propria esistenza alla lavorazione dei prodotti della sua terra.

All’inizio ha fatto il pastore, poi è passato all’attività di malgaro, lavorando il latte per ottenerne butto e formaggio. Poi, negli anni, si è dedicato con particolare attenzione al Trentingrana, uno dei prodotti di più difficile lavorazione. Nel 1964 viene premiato con la “Forma d’oro” grazie ad un piccolo record di 3. 300 forme di dieci chili ognuna. Da qui in poi Ciatti si dedica quasi esclusivamente al grana: prima a Mantova e a Verona per apprendere i segreti della lavorazione, poi la produzione, anche 1. 200 forme l’anno di 35 chili, e la vendita ai grossisti dell’Emilia Romagna in particolare. Nel 1984 il casaro va in pensione, lasciando a tutto il Trentino ed a buona parte dell’Italia la sua arte, il suo tocco ed una storia fatta di un numero impressionante di forme di cacio, oltre 50.000.

Info: www.ladige.it