di Alexander Mascal
foto Matteo Saraggi

In foto a lato: I… “Magnifici 4” della gastronomia: Giorgio Calabrese, Paolo Massobrio, Edoardo Raspelli, Mario Giordana

Paolo Massobrio, quarantacinquenne, da vent’anni si occupa di economia agricola ed enogastronomia.
Giornalista, vanta alcune prestigiose collaborazioni come “Bargiornale”, “Terre del Vino”, “Il Sommelier Italiano”, “Il Giornale”, “Il Giorno”, “Epoca”, “L’Espresso” (nella rubrica dei vini di Luigi Veronelli), “Gente Viaggi”, “Sale e Pepe”, “A Tavola”, “Vini e liquori”, “Meridiani”, “Il Tempo”, “Avvenire”. Nel sito www.clubpapillon.it ai suoi abbonati invia quotidianamente la news “La Notizia e il vino del giorno”.
Dieci anni fa ha dato vita all’Associazione “Club di Papillon”, di cui è Presidente. E’ direttore responsabile e ideatore di “Papillon”, noto periodico enogastronomico che promuove il territorio attraverso la cultura della buona tavola, e di “La Circolare”, inserto che racchiude notizie sugli incontri del Club.
Su “La Stampa” firma la rubrica “Dolce e salato”. Ha collaborato con “Linea Verde al Mercato”, di Alessandro Di Pietro. Per anni è stato il vice del curatore della “Guida ai Ristoranti d’Italia” dell’Espresso, Edoardo Raspelli.

Ha partecipato allo spazio enologico nella trasmissione “Melaverde” in onda la domenica su Rete 4, con Raspelli e Gabriella Carlucci e alle rubriche “Gusto” del TG5 e “Linea Verde”su Raiuno. Recentemente ha scritto la guida dei vini “Il buon bere” edita da “La Stampa”. E’ stato nominato nel Comitato Ministeriale per la Valorizzazione dei Prodotti Tipici. Fa parte del Comitato Scientifico Qualivita. E’ consulente di Expo dei Sapori di Milano.

Sommelier e Critico Gastronomo, si occupa di alimentazione organizzando anche manifestazioni enogastronomiche in Italia.
Alla fine di ogni anno organizza il “Salotto di Papillon”, una rassegna di cultura enogastronomica che presenta al pubblico i prodotti di alta qualità provenienti da tutta l’Italia (che vengono degustati in occasione di un’importante manifestazione), durante incontri culturali e convegni. Per l’occasione presenta anche la “Guida Critica e Golosa” di cui è autore.
E’ l’ideatore dei “Seminari Internazionali sul vino da Messa”.
Tra le località più prestigiose che hanno ospitato questo incontro annuale vanno citate l’imponente cornice della Palazzina di Caccia di Stupinigi (TO), costruita nel 1730 da Filippo Juvarra per conto di Vittorio Amedeo II; lo stupendo esempio di fortezza settecentesca della “Cittadella”, di Alessandria, simile ad una “città sotterranea”; il maestoso Teatro Regio di Torino e la presentazione del “Golosario“, la guida alle cose buone della nostra penisola, a Montecitorio, Roma.

Alla lunga lista di Ospiti illustri non mancano nomi come l’ex Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini; Edoardo Raspelli; Barbara Ronchi della Rocca di “Alle Falde del Kilimangiaro” (Rai Tre con Licia Colò); il cantautore Bruno Lauzi; l’ex Nazionale di Calcio Gianni Rivera; l’intramontabile Renato Pozzetto; Claudia Ferraresi dei “Ristoranti della Tavolozza”; Giovanna Ruo Berchera di “Sale e Pepe” e “Cucina Moderna”; Antonella Clerici di “La prova del cuoco” (Rai Uno); Mario Giordana direttore di Italia 1 e autore di… “Siamo fritti” e “Lucignolo”; il dietologo Giogio Calabrese e … “L’Infedele … Gad Lerner” (di La7).

Sempre alla ricerca dei prodotti “di nicchia” e alla riscoperta della tradizioni attraverso gli antichi sapori, Paolo Massobrio può essere paragonato ad un Cavaliere Errante che anziché brandire una spada impugna… coltello e forchetta e invece di andare alla ricerca del “Vello D’Oro” va alla conquista… dell’Arca dei Sapori Perduti con la sua “Guida Critica e Golosa”: uno spazio di delizie e golosità disseminate, quasi celate, in luoghi spesso sconosciuti della nostra penisola e da salvare dall’incalzante “vivisezione sul buon gusto” perpetrata dai già pronti… precotti e surgelati, dai sempre più numerosi locali etnici, e dai locali “mangia veloce più che puoi” …vero scempio per quel “Tempio del mangiar bene” che era l’Italia e che tutti ci invidiavano prima dell’invasione di quel “Cavallo di Troia” che nel ventre racchiude la fine della nostra civiltà, in ogni sua forma e aspetto… gastronomia compresa.