Sono circa 20mila le tonnellate di frittelle, castagnole, frappe, chiacchiere e di altre specialità regionali preparate in casa, acquistate o consumate fuori durante il periodo di carnevale per una spesa complessiva stimata in 150 milioni di euro.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel week end in cui si concentrano le giornate clou del carnevale con manifestazioni, maschere e carri nelle strade mentre nei forni, negli agriturismi di terranostra, nei mercati degli agricoltori di “campagna amica” e nelle case si preparano e consumano i dolci tipici della tradizione fatti nella maggioranza dei casi di ingredienti semplici come farina, zucchero, burro miele e uova. Berlingozzi e Cenci in Toscana, Cicerchiata in Abruzzo, Brugnolus e Orillettas in Sardegna, Galani in Veneto, Sfrappole in Emilia Romagna, Bugie in Liguria, Chiacchiere in Basilicata, Struffoli e Sanguinaccio in Campania, Crostoli in Friuli, Frappe e Castagnole nel Lazio, Pignolata in bianco e nero in Sicilia e Grostoi in Trentino, sono – sottolinea la Coldiretti – solo alcune delle specialità gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono nel giorno di carnevale.

Secondo l’Adoc una nota positiva per il carnevale 2010 viene proprio dal settore alimentare dove i dolci tipici hanno subito rincari inferiori all’1 per cento che consentono di non rinunciare, nonostante la crisi, al piacere del palato da gustare anche negli agriturismi dove spesso sono conservate antiche ricette della tradizione contadina del passato. Tra le tendenze del carnevale 2010 si segnala il ritorno di un numero significativo di italiani ai fornelli per preparare personalmente le specialità tipiche del carnevale anche con la propria creatività personale negli ingredienti o nella forme dei dolci. Secondo i calcoli della Coldiretti con meno di cinque euro è possibile acquistare tutti gli ingredienti necessari per le tradizionali frappe ed anche fare fronte ai consumi energetici per la cottura. Per preparare un chilo di frappe sono infatti necessari – precisa la Coldiretti – mezzo chilo di farina (0,60 euro), cento grammi di zucchero (0,20 Euro), cinquanta grammi di burro (0,50 Euro), tre uova intere (0,50 Euro) un bicchiere di vino bianco (0,50 Euro), un litro di olio di semi (2 Euro) e un pizzico di sale (0,01 Euro). Leggeri cambiamenti di spesa – rileva la Coldiretti – possono verificarsi per le diverse varianti dei dolci tipici di carnevale, che possono richiedere la presenza di miele, cannella o uvetta, senza tuttavia intaccare gli enormi margini di convenienza.

La festa – ricorda la Coldiretti – che prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. Ecco perché sono proprio gli agriturismi che conservano spesso gelosamente le ricette del passato i luoghi dove si possono meglio gustare le specialità piu’ tradizionali della festa. I banchetti carnevaleschi – continua la Coldiretti – sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale. Il festeggiamento del carnevale è un fenomeno che resiste nel tempo e coinvolge milioni di italiani, soprattutto i più giovani che sfruttano l’evento per divertirsi e approfittare delle molte feste locali e delle centinaia di golosità tipiche che la Coldiretti attraverso un monitoraggio regione per regione ha voluto evidenziare in ricordo delle tradizioni agricole e alimentari. Un italiano su quattro – secondo la Coldiretti – festeggia il carnevale partecipando alle tradizionali sfilate di carri allegorici e maschere, senza rinunciare ad assaggiare i tipici dolci regionali, anche se preoccupa il maltempo. Se con circa un milione di presenze il Carnevale di Venezia detiene il primato seguito a ruota dalle storiche manifestazioni di Viareggio, Acireale, Cento, Putignano e Fano, iniziative molto popolari si tengono in moltissime grandi e piccole città dello stivale. A Venezia in Piazza San Marco la Coldiretti ha curato il giardino di 26 metri quadrati di tappeto erboso allestito dai florovivaisti con 4500 arbusti ad alto assorbimento di gas ad effetto serra contro i cambiamenti climatici ed il leone simbolo di Venezia realizzato in stile Arcimboldo con cipolle, pere e mele, ma è anche aperto il mercato degli agricoltori di Campagna Amica in campo dei Frari dove gustare specialità gastronomiche tradizionali a chilometri zero.

LA SPESA PER LE FRAPPE A CASA

500 g di farina: 60 centesimi
100 gr di zucchero: 30 centesimi
50 g di burro: 50 centesimi
3 uova intere: 1 euro
un pizzico di sale: 1 centesimo
1 bicchiere vino bianco 50 centesimi
1 litro di olio di semi per frittura: 2 euro
TOTALE 4,91 Euro

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

MAPPA COLDIRETTI DEI DOLCI TIPICI DI CARNEVALE PER REGIONE

ABRUZZO: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini;
BASILICATA: chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato;
CALABRIA: pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere;
CAMPANIA: struffoli, bastoncini con zucchero, miele e frutta candita, fritti e con confettini colorati, zeppole e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato;
EMILIA ROMAGNA: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo;
FRIULI VENEZIA GIULIA: crostoli, le frittelle e – segnala la Coldiretti – le castagnole;
LAZIO: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera;
LIGURIA: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;
LOMBARDIA: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta
MARCHE: scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte. spolverati di zucchero e bagnati con alchermes;
MOLISE: scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e Struffoli;
PIEMONTE: bugie, rombi o nastri fritti;
PUGLIA: chiacchiere e frittelle;
SARDEGNA: brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele;
SICILIA: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e ravioli fritti con crema o ricotta;
TOSCANA: berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti;
TRENTINO A.A.: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo
UMBRIA: frappe e struffoli, bastoncini con zucchero, miele, frutta candita fritti e guarniti con confettini colorati;
VALLE D’AOSTA: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e – continua la Coldiretti – panzerotti alla marmellata;
VENETO: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti;

Fonte: Elaborazione Coldiretti