I risultati di uno studio condotto dai ricercatori “La Sapienza” su un campione di soggetti “trattati” con due bicchieri di vino giornalieri, hanno svelato il segreto dei polifenoli, molecole che neutralizzano i radicali liberi dell’ossigeno prevenendo invecchiamento e arteriosclerosi. L’effetto benefico dei polifenoli è noto già da tempo nella comunità scientifica. Ma finora gli studi condotti dai ricercatori presupponevano alte concentrazioni di queste molecole nel sangue umano.

Per riuscire a stabilire se anche l’assunzione moderata di vino (un bicchiere a pasto) possa incidere positivamente sulla salute, i ricercatori de “La Sapienza”, coordinati dal professor Francesco Violi, direttore della IV Clinica Medica del Policlinico, hanno condotto uno studio su 20 soggetti sani a cui sono stati somministrati due bicchieri di vino rosso o bianco. L’effetto dei polifenoli contro i radicali liberi è stato valutato prima e dopo la somministrazione del vino e confrontato con le analisi condotte su un gruppo di pazienti non trattati.

Dallo studio è emerso che il vino rosso contiene circa 10 volte di più polifenoli rispetto al vino bianco, ma soprattutto che le tre principali molecole identificate (il resveratrolo, l’acido caffeico e la catechina) si combinano tra loro amplificando l’effetto antiossidante anche per piccoli dosaggi: è dunque a questa terna vincente che si devono le doti salutari prerogative del vino rosso.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Atherosclerosis, la principale pubblicazione medicoscientifica dedicata a questa diffusissima patologia. Questi risultati, utili anche per sviluppare nuove strategie contro l’invecchiamento e l’arteriosclerosi, saranno impiegati per avviare una ricerca in collaborazione con l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), che riguarderà in particolare i vini rossi prodotti nel Lazio.