L’Accademia Italiana della Cucina presenta la seconda edizione de “Le buone tavole della tradizione”: la guida ai locali che tutelano la cucina del territorio, scaricabile gratuitamente online e attraverso la maggior parte degli smartphone e tablet. 530 proposte selezionatissime – fra trattorie, osterie e ristoranti – per riscoprire i piatti della nostra tradizione spendendo in media circa 40 euro. Molto più di una semplice guida ai ristoranti, il volume ci consegna in dote molte ricette tipiche valorizzate dalla sapienza dei bravi cuochi del territorio.

Una guida “fuori dagli schemi” che ribalta completamente il modo consueto di raccontare i ristoranti. Gratuita, non assegna voti di preferenza ma preferisce selezionare i locali rigidamente in partenza: sono tutti delle “buone tavole” e pertanto meritano almeno una visita. Un appassionante viaggio nel cuore gastronomico italiano che ci svela anche un patrimonio di circa 350 ricette regionali, rivisita con estro e fantasia dagli chef dei locali selezionati. A completare il quadro, numerosi suggerimenti sulle botteghe alimentari tradizionali dove poter acquistare i prodotti di nicchia del territorio e le indicazioni dei luoghi turistici da visitare nei pressi del locale.
Tutto questo e molto di più nel volume “Le Buone Tavole della Tradizione”, ultima iniziativa dell’Accademia Italiana della Cucina, Istituzione culturale della Repubblica Italiana, da quasi sessanta anni impegnata nella salvaguardia della tradizione gastronomica regionale. Giunta alla seconda edizione recensisce 530 i ristoranti – 160 in più rispetto alla prima edizione – tutti promotori di una vera cucina del territorio servita con cortesia e professionalità, a un prezzo medio di circa 40 euro. E’ possibile consultare la guida direttamente sul sito dell’AIC (www.accademia1953.it) o attraverso la App disponibile per la maggior parte degli smartphone e tablet. Il volume è stato curato da Paolo Petroni, Presidente del Centro Studi dell’Accademia Italiana della Cucina, in collaborazione con le 213 Delegazioni italiane dell’AIC e grazie al coordinamento e la supervisione dei 26 Centri Studi Territoriali.

GIOVANNI BALLARINI, PRESIDENTE AIC: “CUCINA TRADIZIONALE PATRIMONIO DEL NOSTRO PAESE”
“In un momento in cui gli italiani tagliano sull’alta ristorazione, afferma Giovanni Ballarini, Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, la cucina regionale rappresenta un antidoto alla contrazione dei consumi alimentari fuori casa, anche in virtù di un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ci auguriamo quindi che quest’opera sia d’aiuto, stimolo e incoraggiamento a tutti quei ristoratori che se da un lato sono tentati dalle sempre più spettacolari e complesse innovazioni culinarie, dall’altro non possono dimenticare che la voglia e la richiesta della buona tavola tradizionale è oggi in cima alle preferenze degli appassionati di cibo”.

NOVITA’ NEL PANORAMA DELLE GUIDE
Disponibile online e in formato tascabile per gli Accademici, la guida “Le buone tavole della tradizione” dedica una pagina a ciascun ristorante. Oltre alle indicazioni sui piatti e al tipo di cucina realizzata, ampio spazio viene dato alla storia e all’evoluzione avuta dal locale nel corso degli anni.
Notevole l’attenzione rivolta al rapporto tra ristorante e territorio di appartenenza, quasi a identificare un unico modo di essere, ispirato all’ospitalità e al calore umano degli abitanti. Le ricette presentate da questi locali sono nella maggior parte dei casi il riflesso di tradizioni alimentari consolidate, frutto del connubio tra la ristorazione e l’economia locale, legata ad agricoltura, pesca e pastorizia.
Altro “plus” della guida è quello di fornire – in alcuni casi – informazioni turistiche sui principali luoghi da visitare nelle vicinanze dei ristoranti. Un modo per far conoscere a tutti gli appassionati di cibo angoli d’Italia più o meno noti: dalle principali bellezze delle maggiori città fino ai borghi più antichi, legando cosi l’esperienza culinaria alla cultura e alle storia locale.
Luoghi da vedere e luoghi dove “acquistare”. Se nelle vicinanze del ristorante segnalato ci sono botteghe alimentari di rilievo, la guida le indica attraverso uno specifico box. Parliamo di chioschi, salumerie, latterie, negozi alimentari e agriturismi che stanno facendo tendenza in Italia e che rendono omaggio ad alcune eccellenze del made in Italy: dai “culatelli ” ai “pizzoccheri”, dalla “ricotta mustia” ai “paccheri”, solo per citarne alcuni…

MOLTO PIU DI UNA GUIDA… CONTIENE 350 RICETTE DEL TERRITORIO
Le novità del volume non finiscono qui. Nella maggior parte delle pagine dedicate ai ristoranti viene evidenziata la ricetta tipica del locale con ingredienti, dosi e fasi di realizzazione. Per questo motivo “Le buone tavole della tradizione” può essere considerata a tutti gli effetti un vero e proprio libro a presidio di alcune preparazioni regionali: ne contiamo ben 350, in alcuni casi rivisitate in chiave creativa dagli chef, ma pur espressione della cucina del territorio di provenienza (vedi scheda allegata)

E’ LA TOSCANA LA REGIONE CON IL MAGGIOR NUMERO DI RISTORANTI SELEZIONATI
Sfogliando le pagine della guida inoltre scopriamo che la regione con il maggior numero di locali citati è la Toscana con ben 53 ristoranti. Subito dietro troviamo a pari merito Piemonte e Lombardia, entrambe con 47, seguite a ruota dal Lazio (43), dall’Emilia Romagna (42) e dal Veneto (41). Ottime performances per la Campania che conta ben 40 locali mentre tra le regioni del Sud trionfa la Sicilia con 29 ristoranti. In generale il Nord con 250 ristoranti fornisce circa la metà dei locali della tradizione presenti nella guida, staccando il Centro (155) e il Sud (125).

Informazione di servizio:
La guida “Le buone tavole della tradizione” sarà consultabile gratuitamente on line dal sito www.accademia1953.it.

Per informazioni sul volume cartaceo tascabile esclusivamente rivolto agli Accademici e alla stampa specializzata, contattare la segreteria dell’AIC di Milano:
(02 66987018; [email protected])