Un osservatorio di 16.000 mamme, con la consulenza scientifica di Giorgio Donegani e lo studio Nutrintake, condotto dal Prof. Gianvincenzo Zuccotti (Direttore Clinica Pediatrica L.Sacco di Milano, Università degli Studi di Milano e Clinica Pediatrica, Ospedale dei Bambini V. Buzzi), realizzato su un campione di oltre 400 bambini italiani dai 6 ai 36 mesi, di Milano e Catania, hanno evidenziato gli errori più comuni nelle abitudini alimentari dei bambini.

Siamo stati invitati ad una interessante tavola rotonda, dove si è discusso di problematiche legate all’alimentazione dei bambini nell’importantissima fascia d’età dei primi mille giorni di vita, e della comunicazione alimentare ormai sempre più frenetica sul web. Presenti il nutrizionista Giorgio Donegani, consulente dell’Osservatorio Mamme e nutrizionista e direttore scientifico di Fei (Food Education Italy) e il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti, coordinatore di Nutrintake, uno studio scientifico realizzato da un tema di esperti di nutrizione, pediatri di famiglia, dietologi appartenenti all’Associazione Nazionale Dietisti Italiani e ingegneri informatici e presenti anche mamme blogger.

L’alimentazione consigliata un tempo mirava alla crescita a breve termine, entro i limiti delle curve di riferimento e a prevenire carenze; il nuovo approccio volge invece a garantire uno stato di salute ottimale anche nella vita adulta. Quella del programming nutrizionale è una teoria sostenuta da basi scientifiche secondo cui lo stato di salute in età adulta è influenzato, e dunque “programmato”, anche dallo stile alimentare nella prima infanzia e, ancora prima della nascita, da quello seguito dalla mamma durante la gravidanza. Da qui ne deriva la grande importanza dei primi 1000 giorni per la salute futura.

Ricerche e studi di questo tipo sono importanti anche in rapporto alle aziende che producono babyfood, controllato e sicuro, garantito da una legislazione specifica e restrittiva, che possono cosi migliorare e proporre alimenti specifici per la nutrizione dei piccoli sempre più sani ed equilibrati, come gli omogeneizzati di frutta senza zuccheri aggiunti o specifici brodi per pappe senza sale aggiunto.

Osservatorio Mamme

TROPPE PROTEINE, SALE E ZUCCHERI

L’indagine Nutrintake ha messo in luce eccessi e carenze nello stile alimentare dei più piccoli: i pasti dei nostri bambini sono troppo ricchi di proteine – fino al triplo della dose raccomandata-, sale, zuccheri mentre forniscono poco ferro.

Dai risultati è emerso come esista un cambiamento di attenzione tra i primi 9-12 mesi di vita e gli altri due anni presi in considerazione: dopo i 9 mesi, e più ancora dopo l’anno di età, si cade nell’errore di considerare il bambino “un piccolo adulto”, modificando la sua alimentazione in un menu adatto a tutta la famiglia adulta, errore valido per tutte le regioni italiane, senza grosse differenze tra nord e sud.

Oltre alle proteine, i genitori eccedono anche con la quantità di sodio: al palato della mamma le pappe appaiono sempre poco sapide e così l’abitudine di salare i cibi inizia prima dell’anno, pensando di rendere più gustoso il piatto del piccolo.
C’è un ingrediente “fantasma” che aumenta il sodio nel piatto, ed è il formaggio grattugiato, spesso aggiunto troppo generosamente nella pappa del bambino, a cui è necessario prestare attenzione nel non abusarne.

Lo zucchero, usato spesso anche come cibo consolatorio, aumenta nell’alimentazione del bambino a partire dal primo anno, quando le mamme risultano più permissive, portando così a sforare oltre il livello massimo raccomandato: tra gli alimenti da evitare ci sono i succhi di frutta con alte percentuali di zuccheri e le bevande zuccherate. L’obesità infantile è una diretta conseguenza di tali errate abitudini, ripetute ogni giorno.

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IL FERRO, ALLA BASE DELLO SVILUPPO INTELLETTIVO E LE FIBRE

Una carenza importante è legata al ferro. “Sappiamo quanto importante è garantire un adeguato apporto di ferro non solo per la regolare crescita del bambino ma anche per supportare adeguatamente il suo sviluppo neurologico e le sue performance intellettive” spiega il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti. Un deficit di questo importante elemento ha quindi importanti influenze anche sul quoziente di intelligenza di un bambino e di una bambina.

Una puntualizzazione importante è legata alla biodisponibilità del ferro: un alto contenuto di ferro nell’alimento non significa un altrettanto alto assorbimento nella sua assunzione. Un fattore aggiuntivo da tenere in considerazione è l’utilizzo di latte vaccino, introdotto molto precocemente come sostituto del latte materno. Entrambi i latti contengono il ferro, ma mentre quello del latte materno è facilmente biodisponibile, il ferro nel latte vaccino è molto più difficile da assorbire, solo fino al 20% rispetto al 100% del ferro del latte materno.

L’altra carenza importante riguarda le fibre. Queste ultime sono infatti importanti per il buon funzionamento dell’apparato gastrointestinale, ma non solo. Un ridotto consumo può determinare stipsi e a lungo termine può favorire l’insorgenza di malattie come il diabete e patologie cardiovascolari. Entrambe le carenze si possono attribuire ad uno scarso consumo di cibi freschi, ed in particolare di frutta e verdura.

E i cibi integrali? Il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti ci spiega come l’apporto di fibre interferisca comunque con l’assorbimento dei microelementi, importantissimi nei primi mille giorni. Pertanto la loro assunzione è senz’altro consigliata, ma soltanto dopo i due anni di vita.

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INTEGRATORI SI, INTEGRATORI NO

Più complesso è il discorso inerente gli integratori: è importante passare a una alimentazione quotidiana corretta; il rischio nella grande disponibilità di questo tipo di prodotti è che si possa pensare che assumendo integratori per un periodo di tempo, come ad esempio i famosi probiotici, si possa compensare a squilibri nutrizionali dovuti a sbagliata alimentazione, protrattisi nel tempo.
E’ molto importante che l’integratore, o i cosidetti superfood, non siano una compensazione alla deresponsabilizzazione nel seguire una dieta corretta ed equlibrata.

Il tema dell’alimentazione vegetariana e ancora più vegana, è oggi molto di moda. Ma è corretta nei primi mille giorni del bambino?
Il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti ci spiega che non è raccomandabile una dieta priva di importanti elementi come ad esempio la vitamina B12 o la vitamina D, lo zinco e gli acidi grassi polinsaturi.
Alla richiesta di una mamma ad un pediatra di seguire tale dieta nei primi 1000 giorni del bambino, come ci si deve comportare? In questo caso è opportuno che il pediatra segua comunque i genitori in questa scelta e gli integratori, in questo caso, diventano invece essenziali.

Osservatorio Mamme

IN GRAVIDANZA E IN ALLATTAMENTO

E’ corretto modificare l’alimentazione della mamma durante la gravidanza e l’allattamento? Nuove evidenze scientifiche sottolineano come l’aumento di intolleranze e allergie sia anche diretta conseguenza della privazione di alimenti potenzialmente allergizzanti durante gravidanza e allattamento. Via libera quindi alla mamma per tutti gli alimenti, in un regime di dieta equilibrata. Lo studio illustra anche come i bimbi che sono stati allattati al seno, siano più predisposti, crescendo, a meglio “sapersi autoregolare” nell’approccio generale al cibo.

LA PRIMA COLAZIONE DEL BAMBINO

Tantissime le tematiche coinvolte nel più generale discorso sull’alimentazione del bambino. Tra queste un focus è legato alla prima colazione, importantissimo pasto che deve fornire fino al 25% dell’energia necessaria durante la giornata, dopo il lungo digiuno notturno. Una colazione sempre uguale e ripetitiva fa si che l’errore nella cattiva alimentazione parta sin dal mattino, con un pasto non sufficientemente adeguato o saltato del tutto.

Osservatorio Mamme

10 BUONE ABITUDINI NEI PRIMI 1000 GIORNI: IL CONTRIBUTO ALLA CARTA DI MILANO

10 Buone abitudini nei primi 1000 giorni, consigli per prevenire sovrappeso e obesità. Pensa al suo Futuro lo vorresti così?
Queste utili e pratiche osservazioni, che in realtà si presentano come un decalogo, sono state elaborate da “La nutrizione nei primi 1000 giorni” Mediterranean Nutrition Group e presentato anche nella Carta di Milano – Expo2015.

  1. Un corretto stile di vita dei genitori è fondamentale.
    Una dieta bilanciata che prediliga frutta e verdura, sia nel periodo del concepimento sia durante la gravidanza, può influire positivamente sullo sviluppo del feto e del bambino. Alle donne in sovrappeso e obese è consigliato ridurre il proprio peso prima del concepimento
  2. Allattamento al seno esclusivo
    L’allattamento al seno esclusivo è raccomandato dalla nascita fino al sesto mese. L’allattamento al seno va sempre incoraggiato fino a quando mamma e bambino lo desiderano.Quando l’allattamento al seno non è possibile o non sufficiente, si consiglia di evitare l’introduzione del latte vaccino almeno durante il primo anno di vita e di utilizzare i latti formulati specifici.
  3. Monitorare la crescita in gravidanza e nei primi anni di vita
    È importante considerare il peso della mamma prima del concepimento e durante la gestazione. L’Indice di Massa Corporea e il peso della placenta sono indicatori rilevanti per prevedere il rischio futuro di obesità del nascituro. Le misure antropometriche del bambino (peso, lunghezza e circonferenza cranica) vanno monitorate periodicamente nei primi anni di vita ponendo particolare attenzione alle variazioni dell’Indice di Massa Corporea.
  4. Alimentazione complementare tra i 4 e 6 mesi di vita
    Gli alimenti complementari al latte materno non andrebbero introdotti prima del quarto mese di vita compiuto e non oltre il sesto mese, impostando sin da subito corrette abitudini alimentari. I tempi e le modalità di un’alimentazione complementare possono avere conseguenze sulla salute futura del bambino, favorendo il rischio di sovrappeso e obesità.
  5. Proporre frutta e verdura
    Le abitudini alimentari acquisite durante l’infanzia rappresentano le basi per un corretto stile di vita futuro. L’educazione al gusto inizia sin dai primi giorni di vita. La dieta complementare deve prediligere frutta e verdura. La varietà giornaliera e durante ogni singolo pasto, con ripetuta esposizione, sono strategie efficaci per favorirne l’accettazione. Va raccomandato di non aggiungere zucchero e sale; le bevande zuccherate (come succhi, bibite, infusi) sono da sconsigliare.
  6. Assunzione controllata delle proteine animali
    L’assunzione limitata di proteine animali nei primi anni di vita può ridurre il rischio di un precoce adiposity rebound. L’assunzione delle proteine animali può essere controllata suggerendo adeguate porzioni di carne e formaggio, nonché posticipando l’introduzione del latte vaccino
  7. Assunzione di grassi qualitativamente adeguati
    Va incoraggiata l’assunzione di alimenti ricchi di acidi grassi essenziali. Nei primi anni di vita un’adeguata quantità di lipidi è importante per promuovere una corretta crescita del bambino. Si raccomanda di posticipare l’introduzione di alimenti a basso contenuto di grassi dopo il secondo anno di vita.
  8. Rispettare l’appetito del bambino
    I bambini sono in grado di riconoscere il loro senso di fame e di sazietà. Va incoraggiata l’offerta di porzioni adeguate, evitando di usare il cibo come ricompensa o premio
  9. Pasto in famiglia
    I genitori rappresentano un modello di comportamento alimentare per il bambino. I genitori devono essere d’esempio, rendendo i pasti momenti piacevoli da trascorrere in famiglia, eliminando fonti di distrazione diseducative
  10. Attività fisica e sonno regolare
    Per instaurare un corretto stile di vita il bambino va incoraggiato a muoversi, giocare e fare attività fisica. Va assicurato un sufficiente numero di ore di sonno.

Alimentazione insomma, è sinonimo di prevenzione.