L’usanza di mescolare al vino altre sostanze è una pratica molto antica, che veniva effettuata o per migliorare il gusto e l’aroma della bevanda, o per trasformarlo in un farmaco con l’aggiunta di erbe, frutti, essenze. Gli antichi sulle qualità terapeutiche del vino, non avevano dubbi. Platone lo consigliava per combattere le malattie dell’umore, come tristezza e dolore, mentre Plinio lo prescriveva per disinfettare le cicatrici e contro la dissenteria. Nel Medioevo venne divulgata un’ampia serie di ricette salutari a base di vino, dove la bevanda veniva aromatizzata con i più svariati ingredienti: fragole, petali di rose, spezie, miele, fiori, succhi di verdure.

Tali composti prendono il nome di enoliti e dal XX secolo in avanti anche la scienza ha iniziato ad occuparsene. Sicuramente, tra le tante, il vin brûlè è la ricetta più conosciuta. Il vin brûlè è una bevanda calda che si prepara unendo al vino varie spezie quali garofano, cannella, coriandolo; si aggiunge un po’ di zucchero e si porta a ebollizione.

Viene bevuto caldo ed è indicato contro i malanni da raffreddamento e le virosi respiratorie. L’azione antivirale è dovuta ai tannini che bloccano le proteine del virus. Inoltre l’azione benefica che fornisce, è anche da collegare alla vasodilatazioneprovocata sia dai polifenoli che dall’alcol. Oltre a questa bevanda però, esistono svariate preparazioni a base di vino, di cui spesso non si è a conoscenza, che ne utilizzano le virtù per combattere diversi tipi di malanni. Innanzi tutto va detto che oltre alle qualità terapeutiche di cui è dotato, il vino ha un buon valore alimentare (piccole quantità di vitamine, proteine e sali minerali) ma soprattutto energetico per la presenza di alcol.

Tra le doti terapeutiche, la più evidente è quella digestiva dovuta anche questa alla presenza di alcol, che aumenta la produzione di saliva e succhi gastrici, ma anche degli acidi, che favoriscono le contrazioni dello stomaco intensificando la secrezione della bile e l’attività pancreatica. Inoltre il consumo moderato di vino abbassa l’incidenza dei calcoli biliari e aiuta a tenere le arterie pulite dal colesterolo.

Un enolito, cioè un vino medicinale, consta di una quantità specifica di vino in cui vengono messe a macerare a freddo delle erbe per alcune settimane. Il preparato, una volta filtrato, può essere bevuto in quantità e momenti della giornata diversi a seconda del malanno che si intende curare e quindi del tipo di erba che è stata fatta macerare per ottenere il preparato. Gli enoliti sono semplici da preparare e conservabili per un anno, sono un modo gradevole per assumere erbe medicinali che ha il vantaggio di unire agli effetti benefici delle specifiche erbe, le proprietà terapeutiche del vino.