Minsk, città situata sulle rive di fiumi Svisloch e Emiga, circondata da boschi, è un grande centro industriale e culturale con una popolazione di circa 2 milioni di abitanti.
Benché sia stata completamente ricostruita dopo la totale distruzione durante la II Guerra mondiale, è la più moderna e avanzata delle città sovietiche. Con i suoi ampi viali, grandi parchi, architettura d’avanguardia e i suoi locali, Minsk offre tutto ciò che si possa chiedere ad una moderna città e qualunque sia la ragione di una sua visita.

Per entrare in Bielorussia occorre avere il visto e la lettera d’invito, richiesto tramite un agenzia all’ambasciata di Roma. Per il viaggio ho escluso il volo diretto perché troppo caro e ho prenotato un volo per Varsavia (70 euro A/R), con proseguimento col treno delle ferrovie Tedesche con viaggio in cuccetta (170 euro A/R).
Ho anche prenotato un appartamento e qui ho iniziato a trovare difficoltà: il padrone parlava solo russo, ma grazie all’amica Olga ho potuto organizzare tutto, mi ha anche aiutato durante il soggiorno.

L’arrivo a Varsavia è al mattino presto per cui ho tempo di rivedere la città, il treno parte alle 21,00 dalla stazione Wschodnia. In ogni vagone c’è una “hostess” che controlla i biglietti prima di salire, fornisce il necessario per la cuccetta, bevande, cibo e vi sveglia alle dogane e quando arrivate, con un po’ di immaginazione perché da lì in poi ben pochi parlavano inglese… poi vi consegna l’immigration card da compilare (per fortuna in inglese).

Lo scompartimento è a due letti, tra l’altro ero solo in tutto il vagone… la signora mi porta un te, rinuncio a capire qualcosa sul menù scritto in russo… in Polonia il treno fa diverse fermate fino all’arrivo a Terespol dove c’è la dogana Polacca. Salgono prima a controllare tutti gli scompartimenti e sotto alle cuccette, quindi salgono i doganieri per controllare i passaporti e chiedono che bagagli avete, infine il treno percorre un km e si arriva a Brest dogana Bielorussa. Qui ricontrollo degli scompartimenti, i doganieri ritirano il passaporto e la immigration card per timbrarlo assieme al visto.

In Bielorussia è obbligatorio stipulare un assicurazione sanitaria per il periodo del soggiorno, costo 4,50 euro per 9 giorni, mi viene consegnata sul treno da un incaricato.

Giunti alla stazione di Brest, rimango stupito perché si ritorna indietro… percorriamo 500 mt. e cambiamo binario per entrare in un enorme hangar: i binari in Russia hanno una carreggiata più stretta e allora bisogna sostituire tutte le ruote al treno. Quattro sollevatori per vagone alzano il treno completo e una squadra di operai fanno scorrere le ruote dal davanti mentre da dietro arrivano le nuove ruote; dopo si assiste ad ancora un po’ di avanti/indietro per agganciare o sganciare dei vagoni di altre coincidenze e si riparte per Minsk.

Sono le 4,00 ora locale. Dormire non è facile per i rumori e vibrazioni, ma la cuccetta è comoda. Verso le 6,00 la signora mi porta un altro te e guardo fuori dal finestrino la campagna Bielorussa con tutte le casette di legno. Arriviamo in perfetto orario alle 8,00 a Minsk: Olga mi aspetta per accompagnarmi in macchina e mi mostra qualcosa della città.

L’appartamento è vicino al mercato coperto alimentare, una grande stanza con zona letto, cucina, bagno, internet, condizionatore, tv, stereo. Scendiamo subito per cambiare qualche euro e acquistare un abbonamento per i trasporti. La metro ha una card magnetica mentre i bus/tram un biglietto da 10 giorni per pochi euro… avrei già avuto problemi per questo in quanto nessuno parla inglese…
Non hanno monete di metallo ma solo Rubli di carta, infatti dopo poco ti ritrovi il portafoglio gonfio di soldi e magari di soli spiccioli.

Saluto Olga e aspetto Nathalie che mi accompagnerà nel primo giro della città facendomi prendere confidenza con i mezzi. Sui tram/bus c’è un controllore che fa su e giù a ogni fermata per controllare o fare i biglietti, spesso affollati di persone, come le due linee metro. Dopo qualche giorno si inizia a riconoscere il nome delle fermate… o più facilmente si contano…

Iniziamo il giro dalla parte storica della città lungo il fiume. Un piccolo quartiere, ricostruito dopo la guerra come da origine, ospita casette, negozi e locali antichi. Sul vicino fiume, collegata da un ponte, si trova l’isola delle lacrime, dedicata ai Bielorussi che morirono in battaglia. Su una piccola collina si erge imponente la Cattedrale ortodossa di S. Spirito a due torri, uno dei monumenti immediatamente visibili di Minsk.

Risalendo arriviamo nella grande Piazza Oktiabrskaia dove si trova il museo della guerra. Qui incrociamo la strada principale di Minsk, praspekt Skaryny: è un viale a 8 corsie enorme e frenetico lungo 15 km. Andando verso sud incontreremo i grandi magazzini Gum, edificio del KGB, fino ad arrivare alla piazza Ploshcha Nezalezhnastsi lunga 500 mt., circondata dagli edifici governativi e dall’affascinante Chiesa Cattolica Polacca di San Simone (chiesa rossa) e un grande magazzino sotterraneo.

Verso nord all’incrocio tra Nezavisimosti e Zakharava si arriva in piazza Vittoria, con un gigantesco obelisco che si erge al centro. Ai piedi del monumento brucia una fiamma eterna, accesa sin dal 1954. Si può accedere al monumento da un passaggio sotterraneo. Ancora avanti e raggiungiamo piazza Jakub Kolas con omonimo monumento e i magazzini Zum. Parallela a questa strada vi è la Via Karl Marx, anch’essa con edifici interessanti e il museo storico. Molti sono i parchi in città anche di grandi dimensioni come il giardino botanico.

Il giorno successivo incontro Olga e il padrone di casa, perché oltre al visto in Bielorussia, bisogna effettuare entro tre giorni dall’entrata la registrazione presso la polizia locale; dopo aver pagato una tassa e mostrato l’assicurazione sanitaria viene posto un timbro sulla immigration card.

Per mangiare c’è un vasta scelta di locali, ristoranti e caffè di ogni genere, da quelli con cucina Europea come il Patio, Italiana come il Grip, o self service dalla colazione alla cena come il Lido con buoni prezzi, anche se tutti abbastanza economici, ma naturalmente bisogna anche provare la cucina Bielorussa per esempio al Straunya Talaka (grazie Nathalie). Situato in una cantina è un caratteristico locale con un arredamento molto particolare. Per fortuna quasi tutti hanno menu in inglese, un po’ meno diffuso nei bar. Andando fuori centro si può mangiare a prezzi bassissimi.

La città si presenta molto curata e pulita, decorata spesso da fiori e fontane e tanti monumenti; si vedono ovunque addetti che puliscono e mezzi che lavano le strade ed è possibile passeggiare di sera anche nei parchi senza problemi. Appena fuori centro ci sono alti palazzi quasi tutti nuovi e con grandi disegni sulle facciate. Quasi tutti gli edifici di Minsk sono stati ricostruiti dopo la seconda guerra mondiale.

Questa è Minsk la capitale della Belarus, tante sono le cose che si potrebbero ancora scrivere su questa grande città dell’Europa, di cui forse molti sino ad oggi ignoravano l’esistenza ma che insegna come il regime porti ordine e sicurezza nel paese.

Olga e Nathalie mi accompagnano alla stazione, ringraziandole ancora per l’aiuto e sperando di rivederle in Italia. E’ quasi indispensabile avere una persona per risolvere i problemi di linguaggio. Salgo sul treno che in nove ore mi riporterà a Varsavia.