Cattedrale a Elgin
Cattedrale a Elgin
Cattedrale a Elgin
cascate di kilt rock
bue delle highlands
B&B isola di skye
B&B isola di skye
sito preistorico clava cairns
mulini a vento vicino Thurso

Questa nobile terra non è perciò solo romantiche cornamuse, kilt, misteriosi fantasmi e clan. Ebbe una storia lunga e travagliata, mai facile e scontata anche per la posizione geografica e le numerose barriere naturali. Tutto questo la rende ancor oggi meta suggestiva per un viaggio di 10 giorni da effettuarsi preferibilmente nella seconda metà di giugno, quando il tempo è più clemente. A idearlo quattro amici per altro molto fortunati perché tra di loro c’è una studiosa laureata in “Archeologia Cristiana”. Ha scritto un’importante tesi sui “Monumenti celto – cristiani in Scozia tra il IV e l’ VIII secolo d.C.” che anni fa l’ha condotta nelle terre scozzesi dove ha anche collaborato con il Royal Museum of Scotland di Edimburgo. Sarà per noi una preziosa guida attraverso angoli e luoghi inediti.

1° giorno
Il viaggio per la Scozia inizia da Londra, dove giungiamo in due ore con un comodo ed economico viaggio della Ryanair, prenotato via Internet. All’aeroporto già ci attende un’auto presa a nolo per tutta la durata del viaggio che toccherà anche alcuni dei luoghi più belli d’Inghilterra. Arriviamo presto – dopo le prime manovre generali per imparare la guida a sinistra – alla solare città universitaria di Cambridge con i suoi colleges e a York, fondata dai Romani nel 71 d.C. con 5 chilometri di bellissime mura percorribili risalenti parte al 1327-77 parte al II d.C.

2° giorno
Se il buon giorno si vede dal mattino… Ci svegliamo con succo di arancia, latte, caffè, tea, croissant e dolciumi vari con frutta, cui si aggiunge un abbondante piatto ricco di funghi, pomodoro, fagioli, uova al bacon, salumi vari. Ha inizio insomma una vita ‘very very english’ che non dispiace affatto: fino sera infatti non ci sarà bisogno d’altro. Proseguiamo alla volta di uno dei più bei gioielli inglesi, lo Studley Royal Park a Ripon, cittadina medievale dello Yorkshire e sede di una delle più importanti abbazie cistercensi ormai in rovina, la Fountains Abbey. Dichiarata patrimonio dell’Umanità, nasconde intatte o scoperchiate le antiche stanze del complesso monastico con il capitolo, le infermerie, il cellarium e un grande prato verde che vi si insinua talvolta calpestato anche da daini senza paura. Il parco è bellissimo e vi si trovano una grande quercia ultracentenaria, uno splendido lago e numerosi edifici storici. Ultima tappa l’Adrian’s Wall o Vallo di Adriano, costruito dall’imperatore romano Adriano (122 d.C.) per difendere i confini dell’Impero. Lì un simpatico omone inglese si improvvisa nostra perfetta e gentilissima guida. La storia si è fermata e noi ne siamo ora i protagonisti.

3°-4° giorno
Il viaggio prosegue per Edimburgo, la capitale scozzese sita su di un immenso sperone roccioso su cui svetta il Castello, teatro delle vicende della Corona di Scozia e di Inghilterra. La città è gradevole, grande ma a misura d’uomo. Di tanto in tanto ci s’imbatte nel suono di qualche cornamusa che intrattiene i turisti. Il Castello, da cui si gode un bellissimo panorama, è ricco di storia e di attrattive: la piccola stanza dove Maria Stuarda diede alla luce il futuro re di Inghilterra, Giacomo I e la Crown Room con le Regalia, cioè le sacre insegne della Corona di Scozia (la corona, lo scettro e la spada, insieme alla pietra che diede il via alla dinastia) per citarne alcune. Oltre alle bellissime strade principali che si dipartono dal Castello (Royal Mile e Princess Street), colpisce anche l’imponenza degli edifici costruiti intorno al 1700 secondo uno stile che ha loro guadagnato l’appellativo di “Piccola Atene”. La città è infine ricca di numerosi musei, luoghi tipici, attrattive e passatempi ‘very scottish“.

5° giorno
La giornata inizia con St. Andrews, una cittadina a forma circolare con un’abbazia a picco sul mare simile a quella di Ripon. Qui troviamo una croce celtica, catalogata negli studi della nostra amica che ci racconta la storia dei Celti e dei primi Cristiani giunti in terra scozzese. Si prosegue per Dundee e poi si giunge a Glamis, nota per il castello omonimo e un po’ meno conosciuta per un’altra splendida croce celtica vicino alla chiesetta locale che ci viene indicata sempre dalla nostra esperta guida. Poco dopo ecco il Dunnottar Castle, un castello le cui rovine svettano sulla scogliera lasciando immaginare chissà quali misteri. Si giunge infine all’ultima tappa del giorno, Aberdeen, porto sul Mare del Nord soprannominato ‘città di granito‘ per il largo uso di questo materiale sugli edifici che le conferisce un colore grigio diffuso. La serata si conclude ad Alford, in mezzo alle campagne scozzesi.

6° giorno
La ‘via del Whisky‘ è uno degli itinerari più caratteristici della Scozia perché disseminato di distillerie aperte al pubblico dove si produce whisky in modo ancora molto naturale. Imperdibili Rothes dove si produce il Glen Grant e Keith con la Strathisla Distillery, la più vecchia distilleria scozzese da cui esce il Chivas Regal originale. Il viaggio prosegue poi per Elgin con una splendida Cattedrale del 1200 e per Findhorm, divenuta famosa per una comunità fondata dagli scozzesi Peter e Eileen Caddy e dalla canadese Dorothy Maclean che in questa zona povera fecero nascere un orto e un giardino definiti spettacolari. Gli scienziati non hanno ancora saputo spiegare l’accaduto: la terra, seppur arricchita da concimi organici apportati dai tre fondatori, non possiede nessuna caratteristica per produrre verdure gigantesche, saporite e ricchissime di minerali oltre a fiori meravigliosi e rigogliosi che non hanno eguali. Il mistero rimane tale. Si prosegue poi per Inverness, capitale delle Highlands nei cui pressi si trova Clava Cairns, importante sito preistorico con tumuli, camere sotterranee e pietre infisse risalenti al Bronzo finale (1800-1500 a.C.) a forma circolare dove ancora si respira l’aria degli antenati scozzesi. Lungo il viaggio, rigorosamente condotto lungo la costa, si scorgono numerose piattaforme petrolifere al largo del Mare del Nord e impianti a elica per produrre energia eolica, che contribuiscono all’autonomia energetica al Paese. Si passa per Dornoch fino al Dunrobin Castle, roccaforte dei Giacobiti (1220) vicino a Golspie con giardino ricco di siepi sagomate, alberi antichi e giochi d’acqua. La giornata si conclude a Thurso, uno dei punti estremi della Scozia, sita oltre il 58° parallelo dove a un paesaggio di montagne, colline e pascoli puntinati da numerosissime pecore si alternano un vento fortissimo, nuvole basse e pioggerella fitta. Il giorno qui sembra non terminare mai: alle undici di sera c’è appena il crepuscolo e il chiarore perdurerà per tutta la notte. Siamo un po’ più vicini al Polo Nord…

7° giorno
Ullapool, tipico villaggio di pescatori dove è possibile fare acquisti ‘made in Scotland‘ (lana, whisky, pubblicazioni sulla storia locale, il tartan, il kilt, salmone, cornamuse) è la nostra prima tappa del giorno. Si giunge infine all‘Isola di Skye, la principale delle Ebridi Interne. Lì si toccano luoghi tipici come Portree, Staffin dove è possibile visitare con facilità (vento permettendo…) le bellissime cascate a picco sul mare di Kilt Rock, poi si procede per Dunvegan. Nell’Isola caratteristici i pub con grandi boccali di birra e tipici piatti a base di salmone, cavoli e patate conditi da una particolare salsa.

8° giorno
Poi si prosegue per Eilean Donan Castle, uno dei più celebri luoghi scozzesi e scenario dei film “Highlander“. Loch Ness, località divenuta famosa per ‘Nessie‘, il serpente marino (forse un mostro preistorico sopravvissuto al tempo?) che, secondo alcune testimonianze raccolte, abiterebbe il lago omonimo. Del serpente esistono anche inquietanti e discusse fotografie scattate a partire dal 1934. La località è oggi soprattutto un’attrazione turistica per grandi e piccini. Il viaggio continua a Stirling dove si trova il famoso monumento all’eroe nazionale Wallace che ispirò anche il film “Braveheart” .

9° giorno
Il viaggio nelle terre scozzesi si è ormai concluso. Mancano pochi giorni al rientro si incontra New Castle, fondata dai Romani sul Vallo di Adriano dove sono visibili un ponte moderno di estremo interesse e lungo l’autostrada un’altissima scultura in acciaio, denominata “L’angelo del Nord”. La serata si concluderà a Oxford, cittadina universitaria piena zeppa di studenti al termine dell’anno scolastico.

10°-11° giorno
Gli ultimi due giorni di viaggio sono dedicati a Londra e dintorni. Si può benissimo alloggiare a una cinquantina di chilometri dalla capitale in mezzo alla campagna, in caratteristici B&B molto accoglienti e pub serali con osti goliardici e cordiali (da non perdere il “The sun” vicino a Colchester). I luoghi sono serviti perfettamente dalla metropolitana e dai mezzi pubblici che conducono a Londra. Il nostro viaggio londinese inizia con Stonehenge e i suoi altissimi monoliti in pietra retti da architravi, realizzati circa 4 mila anni fa forse per onorare il Sole. Le ultime ore sono dedicate a Londra. Impossibile vederla tutta in così poco tempo. E allora non resta che salire sulla “London Eye” (“L’occhio di Londra”), la ruota panoramica più grande del mondo con 135 metri di altezza e una visuale fino a 40 chilometri di distanza. E’ il nostro addio alla verde Inghilterra…

PAOLA FANTIN