Novembre è un mese particolarmente triste, vuoi per le giornate che si fanno piú brevi, vuoi per la ricorrenza della festa dei morti. Nell’ Alta Val Marecchia si conciliano scenari di cupe grotte, con altri capaci di rinfrancare l’animo. Nemmeno le curiosità scientifiche e spicciole sono però trascurate.

Le fosse di tufo in cui si conserva il formaggio, sono poche e ben curate, preziose quasi come delle miniere d’oro. Sono sparse nel ristretto territorio intorno ai Comuni di Talamello e Sant’Agata Feltria. Consigliamo a tal riguardo una visita alle due fosse nascoste in Via Archi, sulla strettoia del centro di Talamello. Con gli inizi di Novembre le forme vengono estratte, senza fretta. A questo punto, i visitatori potranno osservarle semivuote, e c’è da scommettere che rimarranno stupiti dal colore ambra delle arenarie, dall’intenso odore di tartufo e dall’assenza di umidità.

Dopo le fosse, il nostro percorso prosegue nel Comune di Pennabilli. Occorre lasciare Talamello, e all’incrocio per Perticara, ci dirigiamo verso Novafeltria, per poi oltrepassare questa cittadina fino a Pennabilli. Il filo conduttore che collega la tradizione artistica e gastronomica della zona è il famoso artista Tonino Guerra, amante del Formaggio di Fossa e ispiratore (diretto e indiretto) di alcune insolite opere (sculture, pitture, giardini…), scarsamente conosciute al grande pubblico. Le possiamo scoprire girando per l’intero territorio comunale, hanno nomi evocativi e l’effetto rinfrancante, sono i “luoghi dell’anima”. Consideriamo “L’Angelo coi Baffi”, il piú piccolo museo del mondo, costituito da un’unica installazione multimediale che illustra la storia di “un Angelo capace di far niente” scritta da Tonino Guerra. Al contrario, il “Santuario dei Pensieri” è un luogo di meditazione vagamente orientale e molto suggestivo, in cui sono ospitate sette enigmatiche sculture.

E dopo tanto peregrinare alla ricerca di importanti risposte nell’arte, vediamo un po’ di tornare “con le braccia sulla scrivania”, e di investigare nella storia della matematica e dell’informatica. Non abbiamo bisogno di spostarci di molto, almeno fisicamente, perché è possibile viaggiare lungo chilometri di bytes al Museo di informatica e storia del calcolo. Qui vivremo una esperienza unica, che permette, in maniera interattiva, di ripercorrere le tappe fondamentali della storia del calcolo automatico, dalle “calcolatrici” sumere ai microchip odierni. La novità del momento è la mostra su Escher che propone 15 caleidocicli (anelli formati da tetraedri) e 21 solidi rivestiti dai piú noti disegni periodici dell’autore, con un gradevolissimo effetto ottico.

Nutriti cervello e anima, dobbiamo pensare anche alla stomaco. Troverete ristorantini dove consigliato è l’abbinamento di un primo piatto (in bianco) con il Formaggio di Fossa grattugiato fresco seguito da una succulenta fornarina farcita, sempre con formaggio di fossa.