A circa 30 chilometri da Bologna, percorrendo la Statale che dal capoluogo Emiliano porta a Ravenna, immerso in una fertile pianura coltivata, un piccolo Comune si fregia già da anni del titolo di “Città di Scienza”. Si tratta del Comune di Medicina, che annovera tra i propri Cittadini Onorari nomi del calibro di Margherita Hack, Stelio Montebugnoli, Italia Biagi, Rita Levi Montalcini e, dallo scorso 26 gennaio, Umberto Guidoni.

All’interno di questa piccola cittadina, nella frazione di Fiorentina di Villafontana, sorge una delle stazioni di Radioastronomia più importanti sia a livello nazionale sia internazionale. E proprio allo scopo di far conoscere al grande pubblico l’importanza di questa struttura, il 15 ottobre 2005 è stato aperto, a poca distanza dai radiotelescopi, il Centro Visite dell’Istituto di Radioastronomia, dedicato al Professor Marcello Ceccarelli, il padre della radioastronomia italiana.

Il Centro Visite è situato all’interno di un edificio costruito nei primi anni del ‘900 per ospitare un magazzino del riso e recentemente ristrutturato. Scopo principale di questa struttura è quello di costituire una porta d’ingresso all’installazione scientifica per il grande pubblico interessato a conoscere la radioastronomia e i metodi della ricerca scientifica.

Al Centro Visite “M. Ceccarelli” infatti, attraverso un percorso di esperienze interattive e multimediali e attività ed esperimenti rivolti ad adulti e bambini, è possibile capire che cosa comporta lo studio delle onde radio e quali sono le tecniche usate dai radioastronomi per capire il cielo. Il Centro dispone di una sala multimediale con 98 posti, dotata di un impianto audio/video con 3 schermi per proiettare presentazioni e filmati. La sala adiacente ospita invece una mostra permanente corredata da postazioni multimediali, esperienze interattive e apparati scientifici provenienti dai Radiotelescopi; una collezione di attrezzature storiche dei radiotelescopi mostrano l’avanzamento della tecnologia dalla nascita della radio astronomia, negli anni ’30 del secolo scorso, fino ad oggi. Completano l’allestimento alcune apparecchiature dimostrative poste all’esterno della struttura.

Molti sono gli eventi e le attività organizzati dal Centro Visite. Lo scorso sabato 26 gennaio 2008, l’astronauta ed europarlamentare Umberto Guidoni ha tenuto una conferenza aperta al pubblico dal titolo “Abitare lo Spazio”, un vero e proprio viaggio nell’Universo per capire i segreti della vita quotidiana nello Spazio in totale assenza di gravità e per mostrare il confine tra scienza e fantascienza.

Il Centro è aperto inoltre per le visite di scolaresche il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e per il pubblico domenica dalle 15 alle 19. Ogni domenica alle 15 è possibile seguire la visita guidata, senza bisogno di prenotazione. Per gruppi di almeno 15 persone è possibile effettuare visite guidate anche il sabato pomeriggio, su prenotazione. Il biglietto di ingresso ha il costo di 3 euro. Gratuito per i bambini fino ai 6 anni.

La visita ha una durata complessiva di circa due ore e comprende una presentazione introduttiva (tenuta da un astronomo), una panoramica delle esperienze interattive nell’esposizione permanente del Centro, nonché la visita guidata ai radiotelescopi.
Per informazioni: cell 333/1999845, [email protected].

La stazione Radioastronomica di Medicina, che permette di studiare come è nato l’Universo, come si è sviluppato e qual è il suo destino, è gestito dall’IRA (Istituto di Radioastronomia), nato nel 1970 dal preesistente laboratorio universitario, con lo scopo di sviluppare tematiche inerenti all’astrofisica delle radiosorgenti. L’Istituto di Radioastronomia, dal gennaio del 2005, è una sezione dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), di cui fanno parte tutte le strutture per la ricerca astronomica presenti in Italia.

A Medicina sono in funzione due strumenti: la grande “Croce del Nord” e una antenna parabolica VLBI.

Il radiotelescopio “Croce del Nord” è il più grande strumento di transito esistente al mondo e ha cominciato ad operare nel 1964. E’ formato da due bracci disposti a T, uno orientato in direzione Nord-Sud e l’altro in direzione Est-Ovest. Questo strumento è stato concepito per l’esplorazione sistematica del cielo alla ricerca delle radiosorgenti. La grande superficie di raccolta della radiazione e la bassa frequenza di osservazione rendono la “Croce del Nord” uno strumento molto interessante per lo studio delle pulsar. Attualmente lo strumento è in fase di conversione al fine di essere utilizzato come banco di prova per la strumentazione che sarà utilizzata per il radiotelescopio internazionale SKA (Square Kilometre Array), uno strumento di nuova generazione, che avrà una superficie di raccolta di un chilometro quadrato.

L’antenna parabolica VLBI è stata invece inaugurata nel 1983. E’ completamente orientabile e può puntare e inseguire qualsiasi oggetto della volta celeste. E’ stata realizzata nell’ambito del progetto internazionale VLBI, opera in collegamento con altri radiotelescopi esteri e fa parte delle reti europee per l’astronomia e della geodinamica, partecipando a programmi osservativi che coinvolgono i radiotelescopi della rete degli Stati Uniti, antenne in altre nazioni in tutto il mondo e antenne in orbita attorno alla Terra.

Chi volesse poi proseguire alla scoperta della cittadina di Medicina può visitare il Museo Civico posto all’interno del Palazzo della Comunità insieme alla Biblioteca comunale. Qui sono visibili la pinacoteca, una sezione archeologica romano – medioevale, una raccolta di preziose ceramiche, un’ala dedicata alla cultura materiale e la ricostruzione dell’antica farmacia dell’ospedale con gli erbari dei padri carmelitani.

A Medicina si trovano inoltre ben undici chiese, diversi oratori e cappelle di indubbio interesse artistico e architettonico. Di grande interesse sono anche le nuove ville e i palazzi, le cui costruzioni risalgono fino al 1500.

Inoltre, a metà della via principale, via Libertà, si innalza la Torre Civica dell’orologio con la targa marmorea che ricorda e commenta i versi di Dante riferiti a Pier da Medicina nella Divina Commedia.

Per maggiori informazioni: www.centrovisite.ira.inaf.it