Rispetto degli altri, padronanza della velocità, regole per il sorpasso, la sosta, la salita, il soccorso e così via: è un vero e proprio “decalogo dello sciatore” a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quello contenuto, insieme alla nuova segnaletica che deve essere apposta nelle aree sciabili attrezzate, nel decreto del 20/12/2005 pubblicato nella GU del 24/12/2005. Sono regole di carattere comportamentale, già previste dalla legge 24 dicembre 2003, n. 363, per favorire il miglior utilizzo delle piste da sci, evitare pericoli alle persone e prevenire danni, che devono essere rispettate da tutti gli utenti delle piste da sci, anche al fine di non incorrere in conseguenze di natura civile e penale. Ed è per questo che il decreto obbliga gli esercenti le aree sciabili a dare ampia informazione del decalogo agli utenti.

IL DECALOGO DELLO SCIATORE

  1. Rispetto per gli altri.
    Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone o provocare danni.
  2. Padronanza della velocità e del comportamento.
    Ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento adeguati alla propria capacità nonché alle condizioni generali della pista, della libera visuale, del tempo e all’intensità del traffico.
  3. Scelta della direzione.
    Lo sciatore a monte che ha la possibilità di scegliere il percorso deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.
  4. Sorpasso.
    Il sorpasso può essere effettuato (con sufficiente spazio e visibilità), tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre ad una distanza tale da evitare intralci allo sciatore sorpassato.
  5. Immissione ed incrocio.
    Lo sciatore che si immette su una pista o che riparte dopo una sosta, deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé o per gli altri; negli incroci deve dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo indicazioni.
  6. Sosta.
    Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di necessità, nei passaggi obbligati o senza visibilità. La sosta deve avvenire ai bordi della pista. In caso di caduta lo sciatore deve sgomberare la pista al più presto possibile.
  7. Salita.
    In caso di urgente necessità lo sciatore che risale la pista, o la discende a piedi, deve procedere soltanto ai bordi della stessa.
  8. Rispetto della segnaletica.
    Tutti gli sciatori devono rispettare la segnaletica prevista per le piste da sci ed in particolare l’obbligo del casco per i minori di 14 anni.
  9. Soccorso.
    Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente.
  10. Identificazione.
    Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne e’ testimone e’ tenuto a dare le proprie generalità.

La segnaletica

Il decreto, inoltre, introduce anche l’obbligo per i gestori delle aree sciabili di apporre una segnaletica conforme, ferme restando le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano.

I segnali sono in parte simili a quelli stradali: ad esempio, quello che indica una strettoia, o il punto esclamativo che avverte di un pericolo generico, o l’incrocio, o la curva pericolosa a destra o a sinistra, o la pendenza. C’è poi, sempre tra i segnali di pericolo – di forma triangolare – quello che mette in guardia dalle cadute (raffigurato da un omino che precipita da una scarpata) o dalla presenza di un crepaccio, di un dosso o di una cunetta, o che invita a prestare attenzione alle motoslitte.

Sette, invece, i segnali d’informazione – di forma quadrata – : per indicare il posto di soccorso, il posto di chiamata per soccorso, la pista da fondo per tecnica classica e quella per tecnica libera, la pista da snowboard, il centro sciistico o un sentiero invernale.

Tre sono i segnali d’obbligo: di seguire una determinata direzione, di utilizzare lo snowboard o il casco protettivo per i minori di 14 anni.

Ci sono poi i segnali di divieto: sono 7, da quello di camminare sulla pista da sci a quello di usare la slitta, lo skibob o lo snowboard, di accesso, di sciare nel bosco o di sciare tout court.

E per avvertire gli incauti sciatori che si avventurano dove non dovrebbero, un segnale rettangolare, con una mano aperta e la scritta “Stop. Pericolo valanghe” in quattro lingue (italiano, tedesco, francese e inglese).

Le difficoltà delle piste da sci

Le piste da sci si classificano in maniera diversa in base alla pendenza del terreno. La segnaletica posta all’inizio e lungo la pista, permette di sapere la difficoltà, il nome e il numero di quel percorso. Quattro sono i tipi di pista che si possono incontrare, divisi in base al colore.

COLORE VERDE: identifica le piste con pendenza inferiore al 5%, generalmente corrispondenti ai campi scuola. Il livello di difficoltà è basso e sono adatte a principianti alle prime armi.

COLORE BLU: questo colore identifica quei percorsi con pendenza tra il 6% e il 25%Vengono chiamate anche piste azzurre e il loro livello di difficoltà è considerato basso. Gli sciatori principianti in avanzamento possono affrontarle ma va tenuto presente che rispetto alle piste “verdi” sono molto più lunghe.

COLORE ROSSO: contraddistingue i percorsi nei quali si trovano tratti significativi con pendenza compresa tra il 26 e il 40%. Sono le piste di media difficoltà adatte a persone abbastanza esperte.

COLORE NERO: è il colore delle piste con tratti significativi di pendenza superiore al 40%. Il livello di difficoltà è alto e sono terreni specifici per persone molto esperte. Per indicare piste con pendenza oltre il 55%, in genere la segnaletica riporta anche la dicitura “pista per sciatori esperti”.

C’è da precisare che la percentuale di pendenza presente sulla segnaletiche delle piste esprime il valore medio su tutta la lunghezza della pista. Questo vuol dire che potrebbe capitare di incontrare pendenze del 40% anche sciando su piste di colore Blu. In genere  comunque si tratta di pezzi molto brevi che prendono il nome di muri.

Per gli snowboarder

Controllate sempre lo spazio a destra e sinistra prima di cambiare direzione poiché la visuale è limitata. Assicurate sempre con un cinturino il piede alla tavola. Durante la risalita con gli impianti, sganciate il piede dall’attacco, lasciandolo libero sulla tavola.

Pericolo Valanghe e fuoripista

Attenzione ai fuoripista!

Portate sempre con voi l’Arva, apparecchio elettronico che consente di essere rintracciati in caso di valanga. Mai andare da soli, è consigliabile andare in un gruppo di 4/5 persone. Comunicate ad altri sempre la meta e i tempi dell’escursione.
Fatevi accompagnare da una guida che conosce bene i posti.

Come si forma una valanga?

Una copertura nevosa non è una massa stabile, ma un corpo che si deforma in continuazione e scorre lungo un pendio; le forze scatenanti risiedono nel suo stesso peso. A cambiamenti della pendenza del pendio corrispondono cambiamenti della velocità di scorrimento. Se le forze tra due strati o movimenti paralleli agiscono le une contro le altre, si producono forze di taglio. Altri carichi o vibrazioni nella zona di distacco, per esempio nel caso di passaggio di sciatori, producono tensioni di varia intensità nella massa nevosa, provocando una rottura iniziale. Questa rottura si apre fino a una velocità di 100 m/s, mentre crepe secondarie si producono sulle parti laterali terminali della massa. Nonappena il banco di neve si stacca, comincia a scivolare e può raggiungere, come tipica valanga prodotta dall’azione di sciatori, una velocità fino a 100 km/h.

La formazione di una valanga di neve polverosa è facilitata se la zona di scorrimento è molto ripida o se precipita su pareti di roccia a picco. La slavina si stacca dal terreno e, per la marcata diminuzione della velocità di attrito, si trasforma in una massa di neve e aria che può raggiungere una velocità fino a 300 km/h. La forza distruttrice delle valanghe è immensa. Durante lo scorrimento a valle, la valanga sradica alberi e stacca massi, trasportando il tutto a valle assieme con la neve che ricopre il pendio.