Carnevale Gianni Rodari

Carnevale in filastrocca, con la maschera sulla bocca, con la maschera sugli occhi, con le toppe sui ginocchi: sono le toppe d’Arlecchino, vestito di carta, poverino. Pulcinella è grosso e bianco, e Pierrot fa il saltimbanco. Pantalon dei Bisognosi “Colombina,” dice, “mi sposi?” Gianduia lecca un cioccolatino e non ne da niente a Meneghino, mentre Gioppino col suo randello mena botte a Stenterello. Per fortuna il dottor Balanzone gli fa una bella medicazione, poi lo consola: “E’ Carnevale, e ogni scherzo per oggi vale.”

Il girotondo delle maschere G. Gaida

E' Gianduia torinese Meneghino milanese. Vien da Bergamo Arlecchino Stenterello è fiorentino. Veneziano è Panatalone, con l'allegra Colombina. Di Bologna Balanzone, con il furbo Fagiolino. Vien da Roma Rugantino: Pur romano è Meo Patacca. Siciliano Peppenappa, di Verona Fracanappa e Pulcinella napoletano. Lieti e concordi si dan la mano; vengon da luoghi tanto lontani, ma son fratelli, sono italiani.

Viva i coriandoli di Carnevale Gianni Rodari

Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male! Van per le strade in gaia compagnia i guerrieri dell'allegria: si sparano in faccia risate scacciapensieri, si fanno prigionieri con le stelle filanti colorate. Non servono infermieri perchè i feriti guariscono con una caramella. Guida l'assalto, a passo di tarantella, il generale in capo Pulcinella. Cessata la battaglia, tutti a nanna. Sul guanciale spicca come una medaglia un coriandolo di Carnevale.

Le Mascherine Attilio Cassinelli

Balanzone gran dottore, Pantalone gran signore, Arlecchino e poi Brighella, ecco arriva Pulcinella. Furbe, vispe e biricchine... benvenute mascherine!!

Il vestito di Arlecchino di Gianni Rodari

Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un'altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Pantalone, vecchio pidocchio, ci mise uno strappo sul ginocchio, e Stenterello, largo di mano qualche macchia di vino toscano. Colombina che lo cuci' fece un vestito stretto cosi'. Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino perplesso. Disse allora Balanzone, bolognese dottorone: "Ti assicuro e te lo giuro che ti andra' bene li mese venturo se osserverai la mia ricetta: un giorno digiuno e l'altro bolletta!".

Carnevale vecchio e pazzo Gabriele D’Annunzio

Carnevale vecchio e pazzo s’è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino. E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia a un pallone. Beve e beve e all’improvviso gli diventa rosso il viso, poi gli scoppia anche la pancia mentre ancora mangia, mangia… Così muore Carnevale e gli fanno il funerale, dalla polvere era nato ed in polvere è tornato.