Lo Schiaccianoci di Natale è quella statuina con una divisa dai colori sgargianti a forma di soldatino, che oggi si trova nelle sue più alte produzioni in legno fatto a mano o vetro soffiato ed è protagonista di una magica favola natalizia senza tempo.
Gli Schiaccianoci artigianali della tradizione natalizia sono vere opere d’arte, realizzati dagli artigiani del legno con ben 60 piccoli pezzi assemblati. La tradizione ha origine in Germania dove lo schiaccianoci, tenuto in casa, era tenuto un portafortuna che scacciava gli spiriti maligni.
Lo Schiaccianoci deve al suo nome in quanto servivano proprio a rompere il guscio delle noci: una leva sulla parte posteriore ne azionava il meccanismo.
La leggenda dello Schiaccianoci
Leggenda vuole che la produzione degli schiaccianoci soldatini risalga al 1600: sembra che il primo Schiaccianoci sia stato realizzato da un artigiano tedesco del Seiffen. La tradizione tedesca pare abbia origine da una antica popolazione, che abitava in una zona al confine con l'attuale Repubblica Ceca, quando decise di ribellarsi alle continue pressioni delle truppe tedesche e alle tasse sempre più pesanti: costruirono un grande soldato di legno che aveva la sola funzione di schiacciare le noci.
Dal secolo scorso è iniziata poi la produzione industriale: Friedrich Wilhelm Füchtner, noto in Germania come “il padre dello schiaccianoci”, è stato il primo ad inaugurarne la produzione di massa utilizzando un tornio. La diffusione dello Schiaccianoci negli Stati Uniti avviene dopo la seconda guerra mondiale, quando i soldati americani ritornarono a casa con queste statuine di legno come souvenir.
Ma la fortuna dello Schiaccianoci è dovuta soprattutto alle trascrizioni letterarie e musicali: il celebre balletto con le musiche di Čajkovskij è stato ispirato dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Hoffmann, uno dei più importanti esponenti del romanticismo tedesco (1815) nella versione di Alexandre Dumas padre, Storia di uno schiaccianoci (1845) che da due secoli continua ad affascinare grandi e piccini.
La favola dello Schiaccianoci
Fritz e Marie, come tutti i bambini, vivono con gioia i giorni del Natale. Un amico di famiglia regala loro uno Schiaccianoci di legno: un oggetto all'apparenza innocuo, ma che darà vita alle più incredibili avventure che i due fratelli abbiano mai vissuto. Durante la notte, in camera di Marie, che ha appena 7 anni, appare infatti lo spietato re dei topi, con sette teste e sette corone, alla guida di un esercito di roditori.
Inizia la magia: Schiaccianoci prende vita e divenuto generale dei soldatini, dei tamburini e dei pupazzi di marzapane, lo affronta. Lo Schiaccianoci condurrà Marie al cospetto della Principessa Pirlipat, nel Regno delle Bambole, tra pastorelli e soldatini d'argento, cestini di zucchero e canditi. I due bambini da questo momento sono trasportati in un mondo popolato da topi, fate, soldati, principi e principesse, dove sogno e realtà si legano indissolubilmente. Nel magico Regno delle Bambole Marie visita Castel Confetto e Castel Marzapane, dove lo Schiaccianoci le chiederà di sposarlo.
Il libro dello Schiaccianoci, sin dalla sua prima favola, è simbolo di coraggio, forza e protezione.
Il Balletto dello Schiaccianoci
Durante la vigilia di Natale in casa Stalhbaum, i genitori dei piccoli Clara-Marie e Fritz stanno organizzando una festa in attesa di riunirsi con tutta la famiglia intorno ad uno splendido abete. Il quadretto è animato dall’arrivo di Drosselmayer, padrino dei bambini, che porta alcuni doni stravaganti, tra cui le straordinarie bambole meccaniche che danzano per la gioia di tutti gli invitati ed un misterioso schiaccianoci a forma di ussaro che affascina moltissimo la piccola Clara prima di essere danneggiato e perduto tra gli altri giocattoli dal dispettoso Fritz.
Al termine della festa i bambini vanno a letto, ma Clara cerca ancora il suo Schiaccianoci. Alla mezzanotte nella stanza cominciano ad apparire dei topolini che ben presto assumono un aspetto minaccioso; allora anche i soldatini escono dalle loro scatole e danno vita ad una feroce battaglia.
La Storia de Lo Schiaccianoci, grazie a Drosselmayer, fa sì che lo Schiaccianoci prendesse vita per affrontare in duello con il Re dei topi che riesce a sconfiggere anche con l’affettuoso aiuto di Clara volgendo la battaglia a favore dei soldatini. Il vincitore, sul finale, trasformatosi in Principe, si inginocchia davanti a Clara e la invita tra i rami del magico albero di Natale.
Clara lo segue, il quadro cambia e nella notte di luna piena entrano in una foresta innevata, con tanti alberi addobbati a festa. L’Atto si chiude con lo splendido Valzer dei fiocchi di neve, in cui i fiocchi di neve cadono a tempo di valzer e accompagnano i due viandanti.
Il balletto si conclude con un ultimo Valzer, che pone fine al sogno di Clara che si risveglia felice ripensando alle straordinarie avventure vissute mentre stringe al cuore il suo amato Schiaccianoci.
Simbolo di forza e amore: ecco perché un piccolo Schiaccianoci non può mancare come augurio su ogni albero di Natale.