C’era una volta… S. Angelo di Roccalvecce è una piccola frazione di Viterbo, sperduta nel magnifico scenario rurale della Teverina.

Nel dicembre del 2016 Gianluca Chiovelli, nativo del territorio, certo di voler dare un nuovo impulso al luogo decide di fondare l’associazione culturale ACAS con il preciso intento di realizzare autonomamente un audace progetto che vedrebbe trasformato il borgo in uno sfavillante e magico palcoscenico dove far rivivere i personaggi della nostra infanzia.

I racconti di H.C Andersen, dei fratelli Grimm, i poemi cavallereschi, ma anche altre leggende meno conosciute e legate alla tradizione locale, si possono leggere sui muri delle case: 40 murales, sculture e bassorilievi, legati da un unico tema. Grazie alla collaborazione di un team di street artist, tutto al femminile, le piazze, le vie, i vicoli un tempo desolati, come per magia riprendono vita, si colorano, si animano di storie come in un enorme libro di favole.

Una delle favole è “Alice nel paese delle Meraviglie” di Lewis Carrol, il simbolo per eccellenza di un mondo che si può vedere solo con la fantasia, popolato dal Capellaio Matto, lo Stregatto e la Regina di cuori. Il murales realizzato da Tina Loiodice si trova nella piazza principale di Sant’Angelo a sottolineare il legame profondo tra la favola e la rinata anima del borghetto. L’intero perimetro di facciata è affrescato con i protagonisti del racconto: le carte, l’orologio, che segna con le sue lancette le 11 e 27 minuti in riferimento al giorno dell’inaugurazione, avvenuta il 27 novembre del 2017, il Bianconiglio, sempre di fretta e lei, Alice, il deus ex machina della rappresentazione che, con le sembianze di una bimba del luogo nel tradizionale abito bianco-azzurro, accompagna il visitatore alla scoperta di questo posto incantato, perché qui, come nel mondo, senza una guida ci si può perdere tra mille pericoli e mille avversità.

Camminando per le vie del borgo si trovano poi  I quattro musicanti di Brema, Il libro della giungla, Peter Pan, Il piccolo principe, Le fate di Avalon, La piccola fiammiferaia, Il brutto anatroccolo; ed ancora Hansel e GretelAlì Babà e i Quaranta LadroniLa bella addormentata nel bosco, Gli gnomi dei Grimm e tanti altri ancora…

Ma come in ogni favola che si rispetti non può di certo mancare un finale a sorpresa in cui La Bella e la Bestia si incontrano e si amano per sempre. Non tutti sanno però che questa fiaba avrebbe una base storica riconducibile, pensate un po’, proprio a questa zona del viterbese; infatti secondo alcune fonti la “bestia” altri non sarebbe che un nobile spagnolo affetto da ipertricosi, appartenente alla corte di Enrico II di Francia il quale a seguito del suo matrimonio con una bellissima damigella della regina Caterina, e dopo diverse vicissitudini, si stabilì a Capodimonte, sul Lago di Bolsena, dove morì nel 1618.

Sulla scalinata del paese è stata dipinta la frase:  “Vieni con me dove nascono i sogni e dove il Tempo non è programmato, pensa solo cose felici e il tuo cuore volerà sulle ali per sempre”: un augurio di speranza dopo i mesi bui del Coronavirus.

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Facebook: S. Angelo “Il Paese delle Fiabe” – @acasassociazione2017
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